ASIA/INDONESIA - Il voto per il bene comune, "omnia in caritate", e il  "giovedì delle Ceneri"

venerdì, 19 gennaio 2024 elezioni   politica   quaresima  

Ruteng (Agenzia Fides) - Vivere l'importante momento delle elezioni nazionali con somma attenzione, con coscienza illuminata dalla fede e dalla ricerca del bene comune e della carità; d'altro canto far sì che i battezzati vivano l'inizio della Quaresima in pienezza, senza distrazioni e polarizzazioni, in autentico spirito di penitenza, con digiuno e preghiera: per questo Siprianus Hormat,  Vescovo di Ruteng, diocesi  sull'isola di Flores, cuore cattolico dell'Indonesia, ha deciso ufficialmente di rinviare la celebrazione della imposizione delle sacre ceneri che, secondo il calendario liturgico, è prevista il mercoledì 14 febbraio 2024. Quella pratica sarà spostata al giorno successivo, giovedì 15 febbraio 2024, e poi sarà possibile svolgerla - soprattutto per le stazioni missionarie le chiese in aree più remote - anche nella prima domenica di Quaresima, il 19 febbraio. La ragione fondamentale di questa scelta è legata alla politica: il 14 febbraio in Indonesia è il giorno delle elezioni presidenziali, che occuperanno l'attenzione di tutti i cittadini indonesiani, rischiando di far cadere in secondo piano l'importante momento spirituale previsto dalla Chiesa per l'inizio del tempo liturgico della Quaresima.
In una Lettera pastorale diffusa nella comunità, il Vescovo Hormat ha avvisato i fedeli che "la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri si terrà giovedì 15 febbraio, dalla mattina alla sera. L'imposizione  delle ceneri nelle parrocchie potrà essere effettuata anche domenica 19 febbraio", ha scritto, motivando la sua richiesta: il Pastore invita il popolo a "partecipare attivamente, adeguatamente e secondo coscienza alle elezioni, esercitando il diritto di voto in modo libero e responsabile, scegliendo  leader impegnati per il bene comune". Tale forma di impegno pubblico è fondamentale per ogni cittadino e, anche in quel frangente, è necessaria una coscienza illuminata dalla fede, si sottolinea nel testo, che si sofferma anche sulle sfide che il passaggio elettorale porta con sè.
Secondo il Vescovo, l'Indonesia, come nazione, è alle prese quattro nodi principali: povertà e instabilità economica; corruzione; cambiamento climatico; deficit di occupazione e problemi legati mondo del lavoro. Di fronte a un passaggio che sarà decisivo per lo sviluppo e il futuro, il Paese - nota il Vescovo -  ha bisogno di "leader qualificati", competenti onesti, trasparenti e impegnati sinceramente  per il bene e la prosperità comune.
"Tutti noi siamo chiamati a individuare  la persona giusta per guidare la nazione", ha rilevato,  indicando alcuni  criteri derivanti dalla Dottrina sociale  della  Chiesa e riferendosi anche alla filosofia statale della  "Pancasila" (la carta dei cinque principi alla base della nazione). Seguendo questi criteri, ha detto, le persone potranno compiere scelte politiche "corrette e sagge".
In primo luogo,  è opportuno cercare leader che abbiano "capacità e integrità per guidare questa nazione verso la prosperità, la giustizia e la solidarietà", nota. In secondo luogo, è fondamentale scegliere leader che "si prendano cura e abbiano compassione dei loro concittadini, soprattutto dei più deboli e vulnerabili", in accordo con l'insegnamento sociale della Chiesa che promuove i diritti e la dignità di ogni persona. E' altrettanto cruciale, afferma al terzo punto, combattere  pratiche come corruzione, abuso di potere, autoritarismo, manipolazione e violenza, che in passato hanno avvelenato la storia politica del Paese. Un'autentica democrazia - rimarca -  significa "governo del  popolo e per il popolo”, secondo principi di  “partecipazione e responsabilità”. E' importante, allora, selezionare candidati che  "seguano e credano nel processo democratico e che si impegnino a sostenere la sovranità popolare, l'etica e la democrazia”. Un quarto punto indicato nella lettera  osserva che "una nazione è  una comunità di vita e di valori, una comunità spirituale e morale". Di conseguenza, anche la politica deve tutelare  la libertà religiosa e la fede di tutti i cittadini,  perché essi possano " liberamente avere Dio come fonte della loro vera forza e felicità". A tal fine il Vescovo consiglia  alla gente di votare "leader affidabili, devoti, religiosi, tolleranti e inclusivi", e che rifiutano ogni estremismo e polarizzazione religiosa.
Il principio fondamentale da tutelare per il bene della nazione indonesiana, ricorda il Vescovo di Ruteng, è quello della "unità nella diversità", poiché l'Indonesia è un Paese vasto e plurale,  con una diversità di  costumi, lingue, culture, etnie e religioni, chiamate a una sintesi di comunione, compartecipazione e unità.
La lettera pastorale non manca di invitare  i giovani e quanti votano per la prima volta, "a  votare con cuore limpido"  scegliendo un leader “buono e capace”, che non sia suscettibile "ad artifici politici che anestetizzano e ingannano".
L'auspicio finale è relativo alla data del voto: poiché le  elezioni si tengono nel giorno di San Valentino, la comunità cristiana prega perchè, sotto la protezione del santo,  "l'amore possa sostenere e abbracciare tutti i leader che parteciperanno alle elezioni" e affinché "l'amore permei sempre tutta la vita politica del Paese", secondo il motto paolino "omnia in caritate": "Tutto ciò che fate, fatelo con amore" (1 Cor 16,14).
(PA) (Agenzia Fides 19/1/2024)


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