Karachi (Agenzia Fides) - Va avanti la battaglia giudiziaria nella vicenda di Arzoo Raja, la ragazza cattolica sequestrata, convertita con forza all'islam, costretta a nozze islamiche nello scorso ottobre, poi liberata dalla polizia e ora residente in una casa famiglia, sotto controllo degli assistenti sociali. Un tribunale di primo grado di Karachi ha formalizzato le accuse a carico del rapitore di Arzoo Raja, il musulmano Azhar Ali, incriminandolo per violazione della legge che vieta il matrimonio infantile, che prevede pene fino a due anni di reclusione; un altro reato ascrittogli è quello di stupro, che prevede la reclusione non inferiore a 10 anni e, in alcuni casi, anche la pena di morte. E' quanto l'Agenzia Fides apprende dall'avvocato Mohammad Jibran Nasir, il legale della famiglia Arzoo, dopo le ordinanze del tribunale emesse il 9 dicembre.
L'avvocato Mohammad Jibran Nasir rileva a Fides: "Dopo l'udienza del 9 dicembre, il magistrato ha aggiunto al processo alcuni co-imputati come il fratello e un amico di Azhar Ali; il religioso islamico che ha celebrato il matrimonio precoce; i due testimoni del matrimonio; l'avvocato e il suo assistente che hanno aiutato Azhar Ali a preparare documenti falsi”.
"Apprezziamo il fatto che il magistrato abbia esaminato la questione con molta attenzione" afferma l'avvocato Nasir. Tuttavia la famiglia presenterà al giudice un'istanza perché siano considerati a carico di Azhar Ali anche i reati di seduzione di minore; rapimento di una persona di età inferiore ai 14 anni; sequestro di persona e crudeltà verso i minori; abusi sessuali su minori di 18 anni; contraffazione di documenti.
Gli avvocati, la famiglia di Arzoo e tutta la comunità cristiana, auspicano che il processo possa concludersi con una condanna esemplare, in modo che tali casi di rapimento e di conversione forzata, diffusi nella società pakistana anche perché generalmente impuniti, possano trovare tutela in sede giudiziaria: in tal modo si può contribuire ad estirpare il fenomeno.
La 13enne Arzoo Raja è stata rapita, costretta a convertirsi all'Islam e costretta a sposare il suo rapitore Azhar Ali il 13 ottobre 2020 (vedi Fides 21/10/2020) e, dopo una serie di udienze, l'Alta Corte della provincia del Sindh l'ha liberata dichiarando illegale il suo matrimonio e ordinando di proseguire il procedimento contro il rapitore Azhar Ali davanti a un tribunale inferiore (vedi Fides 23/11/2020). Attualmente Arzoo Raja continua a vivere in una casa di accoglienza, istituto statale, dove ha il permesso di incontrare le persone che desidera, compresi i suoi genitori, che chiedono la definitiva restituzione della ragazza alla famiglia.
(AG-PA) (Agenzia Fides 11/12/2020)
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