Dar es Salaam (Agenzia Fides) - Governo, enti della società civile, scuole, istituzioni pubbliche hanno avviato iniziative a largo raggio per la protezione dei minori in Tanzania, dato l'alto tasso di abusi sui bambini che ha suscitato l'attenzione dell'opinione pubblica. Secondo il "Tanzania Human Rights Report" pubblicato dal "Legal and Human Rights Center" (LHRC) si rileva un costante aumento delle violazioni contro i bambini negli ultimi cinque anni. Da 10.551 casi di abusi denunciati nel 2016 si è giunti a quota 14.419 nel 2018 e i dati sono in crescita costante. In tal e cornice, la Chiesa cattolica in Tanzania ha avviato campagne contro gli abusi sui minori come parte della sua missione nella società. Il Direttore della Commissione pastorale nella Conferenza Episcopale della Tanzania (TEC), p. Florence Rutaihwa, spiega a Fides: “Il fenomeno degli abusi sui minori in Tanzania negli ultimi 25 anni è cresciuto, fino a diventare un serio problema nazionale. La Chiesa in Tanzania è vicina ai bambini che sono vittime di molteplici abusi, di carattere fisico, emotivo o di abbandono ed emarginazione. Al fine di offrire sicurezza e benessere duraturi ai bambini, la Chiesa cattolica in Tanzania ha messo a punto una azione pastorale che aiuterà a creare un ambiente sicuro per i nostri piccoli ".
Le linee guida pubblicate e diffuse in tutte le comunità cattoliche forniscono indicazioni contro tutte le forme di abuso e abbandono dei minori, offrendo un approccio globale per la protezione dei bambini, ribadendo la necessaria e piena collaborazione con le autorità civili di tutto il Paese. "La lotta contro gli abusi sui minori richiede sforzi collettivi", nota p. Florence. "La Chiesa lavora insieme al governo attraverso diversi seminari e un'opera di promozione culturale, sponsorizzata dal governo e da organizzazioni comunità internazionali come l'Unicef. L'idea è di condurre campagne di sensibilizzazione a leader religiosi, persone influenti e responsabili politici per promuovere norme e valori positivi che proteggano i bambini e le persone vulnerabili, incoraggiando una trasformazione sociale e formando le coscienze".
Nota il Direttore: “Tuttavia in alcune parti della Tanzania si seguono tradizioni locali nocive come la circoncisione femminile in alcune tribù, o quella dei matrimoni precoci: vi sono bambine costrette a sposarsi", mentre in altri casi vi è omertà nella famiglie che porta a occultare l'abuso sessuale. E' diffuso in alcune aree lo sfruttamento del lavoro minorile, come lo è la pratica di fustigare i bambini come mezzo per disciplinarli, mentre "in alcuni settori della società e della politica non si è ancora pienamente convinti di mettere al bando completamente la pratica della violenza fisica", si nota.
La Tanzania è firmataria della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia (CRC) del 1989, la Carta africana sui diritti e il benessere dell'infanzia (ACRWC) del 1990; e ha promulgato la Legge sull'Infanzia del 2009. Sulla base di queste convenzioni le comunità cattoliche offrono il loro contributo per la tutela e la promozione dei diritti dell'infanzia.
(FN) (Agenzia Fides 12/5/2021)