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Karachi (Agenzi Fides) - "Ora è il momento dell'unità e della pace. Vorrei riprendere il messaggio e le prime parole di Papa Leone XIV: pace a voi. Lo rivolgiamo all'India, ai fratelli indiani, con i quali siamo chiamati a costruire la convivenza. Lo rivolgiamo ai fratelli del Beluchistan, che è parte integrante del Pakistan", dice all'Agenzia Fides padre Mario Angelo Rodrigues, sacerdote dell'Arcidiocesi di Karachi. Il Pakistan sul fronte orientale ha visto riaccendersi nei giorni scorsi la tensione e il conflitto con l'India per la regione contesa del Kashmir, un conflitto per cui è stata siglata una tregua. Sul versante occidentale, poi, si è riaperta la ferita del Beluchistan, una delle province che formano il territorio pakistano, in cui è presente un movimento irredentista fin dai tempi dell'indipendenza del Pakistan. Ora il leader della società civile Mir Yar Baloch ha dichiarato che "il Belucistan non è Pakistan", rivendicando l’indipendenza dal Pakistan e cercando il sostegno dell’India e della comunità internazionale. Mir Yar Baloch ha citato decenni di violenze, sparizioni forzate e violazioni dei diritti umani nella regione.
P. Rodrigues ricorda che da giovane prete, nel suo primo incarico pastorale, gli era stata assegnata una missione in Beluchistan: "Ricordo gente placida e amante della pace, molto ospitale. Noi siamo promotori della dignità umana, dei diritti umani, della prosperità per tutti e siamo sempre contrari a ogni forma di violenza. Purtroppo se nella regione avvengono episodi di terrorismo, l'esercito del Pakistan interviene e posso immaginare anche i danni e le sofferenze inflitte alla popolazione civile", osserva. "Oggi la situazione in Beluchistan è una spina nel fianco per il governo del Pakistan. In ogni caso oggi è importante parlare di unità nazionale, coinvolgere i gruppi di diverse etnie e religioni e lanciare un appello all'unità del Pakistan e alla pace", dice il sacerdote. "Vi sono comunità di beluci nella città di Karachi, ben integrate nel territorio. Abbiamo ragazzi beluci nella nostra scuola, che vivono in piena armonia con gli altri studenti. Questo è il modello da seguire", conclude padre Rodrigues, oggi preside della St. Patrick High Shool a Karachi, importante istituto d'istruzione cattolico che accoglie oltre 4.000 studenti.
La popolazione in Beluchistan lamenta gravi violazioni dei diritti umani ai danni della gente comune e di quanti si oppongono alla politica del governo pakistano, giudicata repressiva. Nella regione opera l'Esercito di liberazione del Beluchistan (Bla), che si è reso responsabile di azioni violente ed eclatanti. L'11 marzo scorso ha dirottato il Jaffar Express, un treno passeggeri pakistano in viaggio da Quetta a Peshawar con almeno 380 passeggeri a bordo. Il Bla ha tenuto ostaggi in un sequestro che l'intervento dell'esercito pakistano ha poi interrotto, con spargimento di sangue.
La provincia del Belucistan è coinvolta in insurrezioni e conflitti da parte dei separatisti beluci fin dal 1948. In Pakistano vivono circa 7 milioni di beluci, stanziati soprattutto in Beluchistan ma anche con comunità nelle provine del Sindh e del Punjab . Costituiscono il 3,6% della popolazione totale del Pakistan. I beluci sono presenti anche in Iran e in Afghanistan.
(PA) (Agenzia Fides 15/5/2025)