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Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “La missione non è solamente il fine del cammino ecumenico, ne è anche il mezzo”. A dirlo è Papa Francesco che questa mattina, nel Palazzo Apostolico, in Vaticano, ha incontrato i membri del Santo Sinodo della Chiesa Siro-Malankarese Mar Thoma, una delle comunità ecclesiali che attingono alla vicenda storica dei “Cristiani di San Tommaso” facendo risalire le proprie origini all’opera missionaria di San Tommaso apostolo.
Un incontro storico quello odierno: è infatti la prima volta che il Santo Sinodo della Chiesa Siro-malankarese Mar Thoma visita la Chiesa di Roma per scambiare l’abbraccio di pace con il suo Vescovo.
Il Pontefice, memore della visita del patriarca assiro Mar Awa III, avvenuta sabato scorso nella stessa sala (vedi Fides 9/11/2024), ha ricordato ai presenti che per i cristiani divisi, testimoniare insieme Cristo risorto è “il modo migliore per avvicinarci”.
In una riflessione che intreccia missione, sinodalità e ecumenismo, il Papa ha anche rilanciato la proposta contenuta nel Documento finale dell’ultimo Sinodo di un “Sinodo ecumenico sull’evangelizzazione” al quale lavorare “tutti insieme” perché questo Sinodo, ha sottolineato il Vescovo di Roma, “sarà per garantire, per pregare, per riflettere e impegnarsi insieme per una migliore testimonianza cristiana”
Per il Papa, infatti, “la sinodalità è inseparabile dall’ecumenismo, perché entrambi si basano sull’unico Battesimo che abbiamo ricevuto, sul sensus fidei a cui tutti i cristiani partecipano in virtù del Battesimo stesso”.
“La vostra Chiesa, ne sono sicuro, può aiutarci in questo cammino di sinodalità ecumenica”, ha aggiunto il Pontefice prima di citare “il grande teologo Zizioulas”. Il riferimento è a Ioannis Zizioulas, Metropolita ortodosso di Pergamo, spirato nel febbraio 2023.
La sua teologia partiva dal riconoscimento che tutta la realtà e la vita della Chiesa ha la sua sorgente nel sacramento dell’Eucaristia, celebrato dalla comunità ecclesiale raccolta intorno al suo Vescovo. Le sue linee teologiche, a partire dagli anni Novanta, hanno rappresentato il contributo più rilevante al tentativo di trovare un punto di consenso tra ortodossi e cattolici sulla dottrina del Primato e sul ruolo del Vescovo di Roma.
“Era un grande quell’uomo, un uomo di Dio”, ha rimarcato il Papa citando le sue parole: “Diceva: ‘Io so bene la data dell’incontro totale, dell’unione totale fra le Chiese. Qual è la data? Il giorno dopo il giudizio finale’. Così diceva Zizioulas. Ma nel frattempo dobbiamo camminare insieme, pregare insieme e lavorare insieme. All together”.
Camminare “all togheter” – ha concluso Papa Francesco – “affinché il mondo creda. Sono certo che la Chiesa Mar Thoma, che porta in sé questa dimensione missionaria, possa offrire molto”. (F.B.) (Agenzia Fides 11/11/2024)