a cura di Gianni Valente
Roma (Agenzia Fides) – Nel 2025 la Chiesa cattolica ripropone la celebrazione dell’Anno giubilare come tempo speciale di remissione e perdono, occasione per sperimentare con intensità la guarigione e la liberazione dai peccati e dagli altri debiti che pesano sulle vite e sulle anime.
La possibilità di richiedere e ottenere le indulgenze è parte integrante e rilevante della tradizione dei Giubilei «Non è un caso che nell’antichità il termine “misericordia” fosse interscambiabile con quello di “indulgenza”, proprio perché esso intende esprimere la pienezza del perdono di Dio che non conosce confini» scrive Papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo 2025 (Spes non confundit § 23).
Quello che segue è un breve vademecum contenente le indicazioni elementari su cosa occorre fare – a Roma, in Terra Santa, e in ogni parte del mondo) per chiedere dovunque il dono delle indulgenze durante il Giubileo.
CHE COS’È L’INDULGENZA
«L'indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa [cioè per i quali si è già ottenuta l’assoluzione confessandosi, ndr], che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, dispensa ed applica autoritativamente il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi» (Codex Iuris Canonici, can.992).
CHE COS’È LA PENA TEMPORALE
Il peccato ha due conseguenze. In primo luogo, se grave, esso comporta la privazione della comunione con Dio, e la pena eterna. Questa viene cancellata ogni qual volta si ricorre fruttuosamente al sacramento della Confessione e così si viene riammessi alla comunione con Dio nello stato di grazia soprannaturale. In secondo luogo, «ogni peccato, anche veniale, provoca un attaccamento malsano alle creature che ha bisogno di purificazione, sia quaggiù, sia dopo la morte, nello stato chiamato purgatorio. Tale purificazione libera dalla cosiddetta “pena temporale” del peccato» (Catechismo della Chiesa cattolica, n.1472).
Questa seconda conseguenza del peccato, cioè la pena temporale, a cui si può essere ancora obbligati nonostante il perdono delle colpe ottenuto nella Confessione, può essere scontata o quaggiù, sulla terra (con volontarie preghiere e penitenze, con opere di pietà, di mortificazione e di carità), oppure nell’aldilà, nel purgatorio.
CHE COSA E’ L’INDULGENZA PLENARIA
L’indulgenza plenaria di per sé rimette tutta la pena temporale dei peccati già perdonati quanto alla colpa (il che, per i peccati mortali, esige necessariamente la Confessione sacramentale).
CHI PUÒ OTTENERE LE INDULGENZE
Può ottenere le indulgenze chi è battezzato e non sia scomunicato. Per conseguirle, il fedele battezzato deve essere in grazia di Dio, senza cioè peccato mortale, perché il debito della pena temporale non può essere rimesso se non dopo la cancellazione della colpa e la remissione della pena eterna operate dal sacramento della Confessione o, in caso di impossibilità di confessarsi, da un atto di sincera contrizione, col proposito di accedere al sacramento della penitenza non appena possibile.
È inoltre necessaria l’intenzione di ottenere l’indulgenza, perché il beneficio è concesso solo a chi positivamente intende riceverlo.
COME SI OTTIENE L’INDULGENZA PLENARIA
Per ottenere l’Indulgenza Plenaria, oltre a compiere l’atto a cui la Chiesa annette l’indulgenza, occorre sempre adempiere alle seguenti condizioni:
- confessarsi (la confessione deve essere «individuale e integra»);
- fare la comunione eucaristica;
- pregare secondo le intenzioni del Papa (ad esempio, un Padre Nostro e un’Ave Maria).
IN CHE MODO OGNI FEDELE PUÒ RICEVERE QUOTIDIANAMENTE L’INDULGENZA PLENARIA DURANTE IL GIUBILEO DELL’ANNO 2025
Le norme per la concessione dell’Indulgenza durante il Giubileo ordinario dell’Anno 2025, pubblicate il 13 maggio 2024 dalla Penitenzieria Apostolica, guidata dal Cardinale Angelo De Donatis, indicano gli atti che potranno comportare ogni giorno l’acquisizione dell’Indulgenza plenaria per tutta la durata dell’ Anno Santo
Oltre ad osservare le condizioni consuete (distacco dal peccato anche veniale, confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), per ricevere quotidianamente l’indulgenza plenaria giubilare il fedele potrà compere atti di diversa natura, riportati di seguito:
* PELLEGRINAGGI E VISITE A LUOGHI SACRI
I fedeli potranno conseguire l’Indulgenza Giubilare se si recheranno in pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare, partecipando in quel luogo alla Santa Messa, o alla Via Crucis, o alla recita del Santo Rosario o dell’inno Akathistos; o a una celebrazione penitenziale, che termini con le confessioni individuali dei penitenti.
- A ROMA E IN ITALIA
Se si trovano a Roma, per chiedere l’indulgenza Plenaria i fedeli potranno andare in pellegrinaggio almeno a una delle quattro Basiliche Papali Maggiori (San Pietro in Vaticano, Santissimo Salvatore in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le Mura). Nella particolare occasione dell’Anno giubilare, si potranno visitare, oltre ai predetti luoghi di pellegrinaggio, anche la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, la Basilica di San Lorenzo al Verano, la Basilica di San Sebastiano (tappe che completano la visita detta “delle sette Chiese”, tanto cara a San Filippo Neri), il Santuario del Divino Amore, la chiesa di Santo Spirito in Sassia, la chiesa di San Paolo alle Tre Fontane (luogo del Martirio dell’Apostolo), le Catacombe cristiane; inoltre si potranno visitare (e adempiere lì le pie pratiche previste) le chiese dei cammini giubilari dedicati rispettivamente all’Iter Europaeum e le chiese dedicate alle Donne Patrone d’Europa e Dottori della Chiesa (Basilica di Santa Maria sopra Minerva, Santa Brigida a Campo de’ Fiori, chiesa Santa Maria della Vittoria, chiesa di Trinità dei Monti, Basilica di Santa Cecilia a Trastevere, Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio). In Italia, si potranno compiere pellegrinaggi giubilari anche presso le due Basiliche Papali minori di Assisi, di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli; le Basiliche Pontificie della Madonna di Loreto, della Madonna di Pompei, di Sant’Antonio di Padova.
- IN TERRA SANTA
Nella terra di Gesù si potranno svolgere i pellegrinaggi giubilari e chiedere l’indulgenza plenaria visitando almeno una delle tre Basiliche del Santo Sepolcro in Gerusalemme, della Natività in Betlemme, dell’Annunciazione in Nazareth.
- IN TUTTO IL MONDO
Nelle altre circoscrizioni ecclesiastiche, i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza giubilare se, individualmente o in gruppo, visiteranno devozione qualsiasi luogo sacro (Basiliche minori, chiese cattedrali, santuari mariani) designato come luogo giubilare da ciascun Vescovo diocesano, come pure santuari nazionali o internazionali, indicati dalle Conferenze Episcopali, e lì, per un congruo periodo di tempo, si intratterranno nell’adorazione eucaristica e nella meditazione, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e invocazioni a Maria, Madre di Dio.
I fedeli sinceramente pentiti, ma impossibilitati a partecipare ai pellegrinaggi e alle pie visite per gravi motivi (ad esempio monaci e monache di clausura, gli infermi e i reclusi), possono conseguire l’Indulgenza giubilare alle medesime condizioni se, uniti in spirito ai fedeli in presenza, particolarmente nei momenti in cui le parole del Sommo Pontefice o dei Vescovi diocesani verranno trasmesse attraverso i mezzi di comunicazione, reciteranno lì dove si trovano il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e altre preghiere conformi alle finalità dell’Anno Santo.
* OPERE DI MISERICORDIA E DI PENITENZA
Inoltre, senza compiere pellegrinaggi o pie visite ai luoghi giubilari, i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza giubilare:
- Partecipando alle MISSIONI POPOLARI;
- Partecipando a ESERCIZI SPIRITUALI o ad iINCONTRI DI FORMAZIONE sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica, da tenersi in una chiesa o altro luogo adatto;
- Compiendo OPERE DI MISERICORDIA corporale e spirituale;
- Compiendo ATTI PENITENZIALI come:
a) Riscoprire il valore penitenziale del venerdì, astenendosi almeno durante un giorno da futili distrazioni (indotte ad esempio dai media e dai social network) e da consumi superflui (per esempio digiunando o praticando l’astinenza secondo le norme generali della Chiesa e devolvendo una proporzionata somma in denaro ai poveri;
b) Sostenere opere di carattere religioso o sociale, in specie a favore della difesa e protezione della vita in ogni sua fase, dell’infanzia abbandonata, della gioventù in difficoltà, degli anziani bisognosi o soli, dei migranti dai vari Paesi;
c) Dedicare una congrua parte del proprio tempo libero ad attività di volontariato, che rivestano interesse per la comunità o ad altre simili forme di personale impegno.
Nonostante la norma generale secondo cui si può conseguire una sola Indulgenza plenaria al giorno (cfr. Enchiridion Indulgentiarum, IV ed., norm. 18, § 1), L’istruzione emessa dalla Penitenzieria Apostolica con le norme per ricevere le Indulgenze plenarie durante l’Anno giubilare 2025 stabilisce che “i fedeli che avranno emesso l’atto di carità a favore delle anime del Purgatorio, se si accosteranno legittimamente al sacramento della Comunione una seconda volta nello stesso giorno, potranno conseguire due volte nel medesimo giorno l’Indulgenza plenaria, applicabile soltanto ai defunti (si intende all’interno di una celebrazione Eucaristica). (Agenzia Fides 20/12/2024)