VATICANO/ANGELUS - Papa Francesco: “Nessun bambino è un errore”, “impariamo a stupirci davanti al mistero della vita che nasce”

domenica, 22 dicembre 2024 papa francesco   bambini   angelus  

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Impariamo a “provare stupore e gratitudine davanti al mistero della vita che nasce” perché “nessun bambino è un errore”. Lo ricorda Papa Francesco, che questa mattina, dopo aver condiviso un momento di festa con i bambini assistiti dal Dispensario pediatrico Santa Marta (vedi foto), è tornato a recitare l’Angelus non affacciato su piazza San Pietro ma dalla cappella della Domus Santa Marta, “a causa dell’intenso freddo, unito ai sintomi del raffreddore manifestatisi nei giorni scorsi”.

“Mi spiace non essere con voi in piazza, ma sto migliorando e si devono prendere le precauzioni”, ha esordito il Pontefice rivolgendosi ai tanti ragazzi e ragazze accorsi davanti la basilica vaticana per la benedizione dei Bambinelli da collocare nel proprio Presepe (tradizione iniziata da Paolo VI nel 1969).

Ed è proprio attorno a Gesù Bambino Papa Francesco ha intessuto la sua breve catechesi prima di recitare la preghiera mariana.

Commentando il brano odierno del Vangelo, che narra dell’incontro tra Maria ed Elisabetta, entrambe in attesa di un figlio, il Papa ha fatto notare come le due cugine “hanno tanto di cui gioire, e forse potremmo sentirle lontane, protagoniste di miracoli così grandi, che non si verificano normalmente nella nostra esperienza. Il messaggio che l’Evangelista vuol darci, però, a pochi giorni dal Natale, è diverso. Infatti, contemplare i segni prodigiosi dell’azione salvifica di Dio non deve mai farci sentire lontani da Lui, ma piuttosto aiutarci a riconoscere la sua presenza e il suo amore vicino a noi, ad esempio nel dono di ogni vita, di ogni bambino, e della sua mamma”.

“Non restiamo indifferenti” davanti “alla presenza” di donne incinte, “impariamo a stupirci della loro bellezza. Benediciamo le mamme e diamo lode a Dio per il miracolo della vita!”.

Papa Francesco, parlando a braccio, ha anche ricordato che quando era vescovo di Buenos Aires “mi piaceva vedere che quando saliva sul bus una donna in attesa, subito le davano il posto per sedersi: è un gesto di speranza e di rispetto!”.

Nelle immagini provenienti dalla cappella di Santa Marta, sul tavolo davanti al Pontefice compariva la sua statuetta di Gesù Bambino: “Tra poco benediremo i Bambinelli, Questo è il mio, me lo ha regalato l’Arcivescovo di Santa Fé, è stato fatto dagli aborigeni ecuadoriani. Chiediamoci allora: ringrazio il Signore perché si è fatto uomo come noi, per condividere in tutto, eccetto il peccato, la nostra esistenza? Io lodo il Signore e lo benedico per ogni bambino che nasce? Quando incrocio una mamma in dolce attesa, sono gentile? Sostengo e difendo il valore sacro della vita dei piccoli fin dal loro concepimento nel grembo materno?”. Dopo queste considerazioni, e prima di recitare l’Angelus, il Papa ha invocato l’aiuto della Vergine Maria affinché “ci renda capaci di provare stupore e gratitudine davanti al mistero della vita che nasce” perché “nessun bambino è un errore”.

Dopo la benedizione il pensiero di Papa Francesco si è soffermato sugli scenari di guerre e conflitti che dilaniano il mondo: “Seguo sempre con attenzione e preoccupazione” ha esordito il Pontefice “le notizie che giungono dal Mozambico, e desidero rinnovare a quell’amato popolo il mio messaggio di speranza, di pace e di riconciliazione. Prego affinché il dialogo e la ricerca del bene comune, sostenuti dalla fede e dalla buona volontà, prevalgano sulla sfiducia e sulla discordia”. Poi il Pontefice ha proseguito ricordando che “La martoriata Ucraina continua ad essere colpita da attacchi contro le città, che a volte danneggiano scuole, ospedali, chiese. Tacciano le armi e risuonino i canti natalizi!”. Il Vescovo di Roma ha rinnovato il suo appello alla preghiera per chiedere che “a Natale possa cessare il fuoco su tutti i fronti di guerra, in Ucraina, in Terra Santa, in tutto il Medio Oriente e nel mondo intero”. “E con dolore” ha concluso il Papa “penso a Gaza, ai bambini mitragliati, ai bombardamenti di scuole e ospedali… Quanta crudeltà!” (F.B.) (Agenzia Fides 22/12/2024) 


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