Harare (Agenzia Fides) - Il principale partito di opposizione dello Zimbabwe ha indetto oggi, 1°settembre, proteste a livello nazionale e ha chiesto una ripetizione delle elezioni che, a suo dire, avrebbero permesso al Presidente Emmerson Mnangagwa di ottenere in modo fraudolento un secondo mandato (vedi Fides 29/8/2023).
L’appello della Coalizione dei Cittadini per il Cambiamento (CCC) è arrivato il giorno dopo che Mnangagwa ha affermato che il voto era valido e ha avvertito che ci sarebbe stata una repressione contro chiunque diffondesse il caos.
La commissione elettorale ha dichiarato sabato sera che Mnangagwa si era assicurato circa il 53% dei voti, mentre il leader del CCC Nelson Chamisa è arrivato secondo con il 44%. Il partito ZANU-PF al governo di Mnangagwa è stato nominato vincitore delle elezioni parlamentari, ma è rimasto poco al di sotto della maggioranza dei due terzi necessaria per cambiare la Costituzione.
La Conferenza Episcopale dello Zimbabwe (ZCBC)in una dichiarazione sottolinea che le elezioni si sono svolte in un clima pacifico ma allo stesso tempo rileva diverse difficoltà nelle procedure elettorali, già riscontrate dalla Commissione Giustizia e Pace, che aveva dispiegato 1.500 osservatori elettorali (vedi Fides 24/8/2023): ritardi nell’apertura di diversi seggi; mancanza di materiale elettorale (schede elettorali, matite, timbri); intimidazioni nei confronti dei votanti da parte di persone che indossavano magliette con il logo di un partito in alcuni seggi; elettori impossibilitati a votare perché il loro nominativo è assente dal registro elettorale.
“Quindi queste mancanze causeranno sicuramente dispute elettorali” avvertono i Vescovi che chiedono alla Commissione Elettorale (ZEC) “di rendere conto alla nazione dei ritardi e delle mancanze nell’approvvigionamento di materiale elettorale e dei nomi scomparsi nelle liste elettorali.
La ZCBC invita le parti politiche a risolvere i contenziosi elettorali seguono le procedure legali e a evitare discorsi volti a incitare l’odio. I Vescovi raccomandano tutti a evitare la violenza e chiede al governo di non impedire di manifestare pacificamente, come garantito dalla Costituzione. (L.M.) (Agenzia Fides 1/9/2023)