ASIA/MYANMAR - Donne e consacrate, da cento anni dalla parte dei poveri

mercoledì, 8 marzo 2023 suore   donne   vita consacrata   povertà   missione   evangelizzazione  

Mandalay (Agenzia Fides) - Da cento anni le suore Francescane Missionarie di Maria sono presenti in Myanmar, annunciando il Vangelo con la parola, con la vita e con le opere, sempre e comunque accanto alla popolazione, specialmente ai più poveri e vulnerabili. Lo sono anche oggi, tra pericoli e devastazioni della guerra civile, anche quando rischiano la vita. Solo poco più di un mese fa, il 15 gennaio, l'esercito birmano ha incendiato l'antica chiesa cattolica dell'Assunzione, costruita nel 1894 a Chan Thar, villaggio di cattolici nell'Arcidiocesi di Mandalay, (Nordest del Myanmar) e ha dato alle fiamme anche l'annesso convento delle suore Francescane Missionarie di Maria (FMM) costrette a fuggire insieme con circa 3.000 abitanti del villaggio. Ma, pur addolorate per la distruzione dell'edificio sacro e della loro casa, le religiose hanno notato che “per miracolo, la cappella dell'Adorazione, nella chiesa, non è stata toccata dalle fiamme”, dicendo che “anche in questa violenza brutale e insensata il Signore è sempre con noi”.
Lo spirito delle consacrate è sempre quello di “vivere con la fede, in compagnia di Gesù, nella gioia e dolore, restando accanto alla gente”. Era il 1819 quando le prime Francescane Missionarie di Maria misero piede sul suolo birmano e iniziarono a prendersi cura dei lebbrosi di Mandalay. I sacerdoti delle Missioni Estere di Parigi (MEP) chiesero il loro aiuto per le opere educative e sociali (assistenza sanitaria, cura dei lebbrosi e dei bambini poveri). Le prime sei suore FMM si stabilirono ufficialmente nell’allora Birmania l'11 febbraio 1923, aprendo il primo piccolo convento dell'Ave Maria a Prang Hkudung, nella diocesi di Banmaw. Nello stato Kachin, nel Nord del Myanmar.
Ben presto aprirono un orfanotrofio per 300 bambini, un centro tessile per giovani ragazze, e altre opere. Impegnate in zone impervie “la vita e l’opera apostolica delle pioniere era davvero faticosa, eppure erano felici di compiere la loro missione", raccontano oggi.
Il percorso missionario di cento anni è stato segnato da prove e ostacoli: con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, nel 1942 tutti i missionari e le missionarie furono arrestati e detenuti nelle carceri di Banmaw e Mandalay. Ma, dopo la guerra, Madre Francisca e altre quattro religiose e ripresero il lavoro a Hkudung. Un altro momento critico fu la guerra civile del 1962-63, quando le suore dovettero subire stenti e disagi e quando, nel 1966, tutti i missionari stranieri furono espulsi dal Myanmar.
Nonostante tutte le difficoltà, e soprattutto per il grande amore verso il popolo birmano, la missione delle Francescane Missionarie di Maria è giunta fino a giorni nostri, mentre le suore – ormai radicate nella nazione, dove risiedono in una ventina di conventi - offrono conforto e sostegno concreto agli sfollati, vittime del conflitto civile e si prendono cura degli emarginati, dei disabili, dei malati.
In condizione di disagio e povertà, la suore FMM hanno celebrato il loro servizio di 100 anni nella parrocchia di Prang Hkudung: l’11 febbraio scorso, accanto a mons. Raymond Sumlut Gam, vescovo della diocesi di Banmaw, sacerdoti, religiosi e oltre 1500 fedeli hanno partecipato alla messa giubilare di ringraziamento per il Centenario, nella Chiesa dell'Immacolata Concezione. E solo un anno fa, grazie alla presenza di nuove religiose birmane, è stato aperto un nuovo convento delle Francescane Missionarie di Maria nel villaggio di Htang Nya, una zona remota, al confine con la Cina, sempre nella diocesi di Banmaw. L’opera pastorale e missionaria delle consacrate, sempre affidata al Signore, continua.
(PA) (Agenzia Fides 8/3/2023)


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