AMERICA/EL SALVADOR - I Vescovi: “il nostro amato paese richiede un cambio di direzione, non con la violenza, ma con il dialogo e la fratellanza”

giovedì, 6 maggio 2021 politica   legalità   diritti umani   conferenze episcopali  

San Salvador (Agenzia Fides) – Dopo la destituzione dei Magistrati della Camera Costituzionale della Corte Suprema di Giustizia e del Procuratore Generale della Repubblica, avvenuta il 1° maggio, la Conferenza episcopale di El Salvado si è espressa disapprovando tali provvedimenti in quanto “non è stato seguito il procedimento previsto dalla legge”.
In un pronunciamento dal titolo “Costruiamo insieme una autentica democrazia”, pervenuto all’Agenzia Fides, i Vescovi affermano: "abbiamo seguito gli eventi con grande preoccupazione, accompagnando le persone e assicurando i loro legittimi interessi". Richiamando i principi del Vangelo e della Dottrina sociale della Chiesa, e in particolare gli insegnamenti di San Oscar Arnulfo Romero in circostanze simili, ricordano che primo dovere dei Pastori, accompagnando il popolo di Dio, è pregare Dio “perché il suo Spirito illumini i nostri passi”; quindi “riconoscere gli aspetti positivi che possono favorire l’autentico benessere del popolo” e “mantenere la libertà per giudicare le decisioni e le azioni dei governanti, cercando sempre il bene del paese, esprimendo con onestà e chiarezza i nostri punti di vista come un servizio alla pace e alla concordia”.
I Vescovi lanciano quindi “un veemente appello”: "la pace sociale nelle nazioni richiede gli sforzi dei cittadini, ma, soprattutto, dei governanti, partendo da un corretto esercizio delle leggi che governano la nazione”. Esortano i principali protagonisti della scena politica ad agire con saggezza, “una virtù necessaria in questa situazione che il Paese sta attraversando”, al fine di condurre l'intera nazione verso una vera democrazia, come il popolo salvadoregno ha sempre voluto e reclamato. Vale a dire “uno stato che protegga i diritti fondamentali dell’essere umano, consentendogli di vivere in un ambiente di pace, giustizia, libertà, ordine e rispetto”.
Gli errori del passato devono essere giudicati secondo un regolare processo e non lasciati impuniti, ma il passato, vicino o lontano, non deve diventare fonte di risentimento, ammoniscono i Vescovi. “Il passato deve essere, prima di tutto, uno specchio in cui si riflette il presente per non commettere gli stessi errori. Ricordiamoci che il passato non è un congelatore di risentimenti ma la fonte che ispira la trasformazione del presente per spingere la nazione verso un futuro migliore”. Quindi sottolineano che “perdonare non è sinonimo di approvare le ingiustizie; esigere giustizia non è sinonimo di chiedere vendetta”.
La Conferenza episcopale lancia un appello per la pratica di “un sano esercizio legislativo, che promuova un ambiente sociale e istituzionale permeato di armonia e uguaglianza, che favorisca il dialogo, promuova l’indipendenza dei tre poteri e lo stato di diritto”. Esorta i deputati, i sindaci e i consigli comunali che assumono il loro incarico, “a lavorare con entusiasmo e generosità per un nuovo El Salvador, libero dala violenza, dall’impunità e dalla corruzione”. Infine ritiene che “il nostro amato paese reclama un cambio di direzione, non con la violenza – ben conosciuta dalla popolazione – ma con il dialogo, la comprensione, la solidarietà, la fraternità, l’uguaglianza, la libertà, l’ordine, la giustizia e la pace”. (SL) (Agenzia Fides 06/05/2021)


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