Raboué (Agenzia Fides) – Anche i Vescovi della Chiesa cattolica greco-melchita hanno fatto appello a mantenere il Libano lontano dai conflitti regionali, mostrandosi concordi con i tanti richiami espressi a riguardo dal Patriarca maronita Bechara Boutros Rai, che da mesi sottolinea la necessità di definire e preservare la posizione di neutralità de Libano rispetto agli assi di potere che si scontrano nei conflitti regionali, e nelle ultime settimane ha anche insistito sulla opportunità di convocare una Conferenza internazionale sotto l'egida delle Nazioni Unite dedicata alla questione libanese.
Alla fine del loro ultimo incontro svoltosi mercoledì 10 marzo a Raboué, nella sede patriarcale libanese, sotto la presidenza del Patriarca Youssef Absi (nella foto), i Vescovi melchiti hanno diffuso un documento in cui si sottolinea la necessità di accelerare la formazione di un nuovo governo, dopo sette mesi di stallo istituzionale e una crisi socio-economica che si configura sempre di più come un vero e proprio collasso nazionale. Nel testo diffuso, i Vescovi chiamano in causa, senza fare nomi, i responsabili del caos, che alimentano la crisi istituzionale per ragioni “di natura confessionale, lontano da qualsiasi interesse nazionale". Davanti al deprezzamento record raggiunto dalla moneta libanese, i Vescovi chiedono in particolare misure urgenti per porre fine all'"impennata del dollaro sul mercato nero" e punire i responsabili di questo fenomeno.
L’ultimo governo libanese in carica, presieduto dal Premier Hassan Diab, è caduto dopo le proteste seguite alle esplosioni nel porto di Beirut del 4 agosto 2020. Il sunnita Saad Hariri, leader del Partito politico “Futuro”, è stato incaricato di formare un nuovo governo il 22 ottobre 2020, ma da allora non è ancora riuscito a costituire il nuovo gabinetto, anche a causa delle tensioni istituzionali sorte tra il Premier incaricato e il Presidente Aoun intorno alla lista dei ministri che dovrebbero comporre la squadra di governo. (GV) (Agenzia Fides 12/3/2021)