ASIA/PAKISTAN - Appello al Primo ministro: proteggere le minoranze religiose dalle conversioni forzate

mercoledì, 9 dicembre 2020 conversione   libertà religiosa   minoranze religiose   minori   matrimonio   fede   islam   diritti umani  

Lahore (Agenzia Fides) - “Il fenomeno delle conversioni forzate in atto minaccia la libertà religiosa, la libertà di coscienza nonché il pluralismo religioso in Pakistan. Si registrano centinaia di casi di conversioni forzate di ragazze minorenni indù e cristiane, convertite con forza all'Islam e sposate con uomini musulmani che hanno il doppio della loro età: per questo chiediamo un deciso intervento del Governo del Pakistan, che coinvolga poi anche il Parlamento e la magistratura": lo ha dichiarato il cattolico pakistano Peter Jacob, Direttore della Ong Center for Social Justice (CSJ), in una conferenza tenutasi ieri, 8 dicembre, a Lahore, cui hanno preso parte centinaia di persone attraverso il collegamento online, intitolata "Protezione dalle conversioni forzate".
Il CSJ ha fornito all'Agenzia Fides alcuni dati: dall'anno 2013 al 2020 si sono registrati ufficialmente 162 casi di donne indù e cristiane, sequestrate e convertite e sposate con la forza nelle province di Punjab e Sindh. Jacob ha rimarcato: "Questi dati mostrano la vulnerabilità delle donne appartenenti alle minoranze religiose. Nessuna provincia del Pakistan è stata immune da questo abuso. Il 46% delle donne convertite aveva meno di 18 anni, il 16% aveva più di 18 anni, mentre per il resto dei casi non si menziona l'età. Le donne costrette a convertirsi all'Islam sono 88 donne indù e 72 donne cristiane. La provincia del Punjab ha il maggior numero di conversioni forzate con 84 casi complessivi, seguita dalla provincia del Sindh con 71 casi. Naturalmente vi sono casi che non vengono denunciati ”.
Il CSJ ha adottato una risoluzione che è un appello, in sette punti, rivolto al Primo Ministro e all'intero governo del Pakistan per chiedere la protezione delle minoranze dalle conversioni forzate. L'appello invita il Ministero Federale dei Diritti Umani a svolgere uno studio esauriente sulla questione, compresa un'analisi dei casi in tribunale, prospettando delle soluzioni. Al secondo punto si chiede che la Commissione parlamentare istituita nel novembre 2019 formuli solo dichiarazioni basate su indagini fattuali e analisi complete dei dati. Il terzo punto riguarda le forze di polizia: devono indagare su tutti i casi pendenti - si legge - applicando l'articolo 498 b del Codice penale pakistano, rilevante per fermare le conversioni forzate e i matrimoni infantili. Il quarto punto auspica l'introduzione di un disegno di legge per rendere tutte le conversioni religiose verificate e convalidate da un giudice civile, accertando così la presenza di un libero arbitrio, oltre all'età e allo stato civile delle parti coinvolte. Sottolineando la necessità di approvare emendamenti alla legge sulla limitazione del matrimonio infantile (quinto punto), si invoca la creazione di una Commissione nazionale autonoma, per la tutela dei diritti delle minoranze (sesto punto). Infine si esorta il presidente della Corte suprema del Pakistan a sensibilizzare la magistratura sulla questione delle conversioni forzate.
(AG-PA) (Agenzia Fides 9/12/2020)


Condividi:
conversione


libertà religiosa


minoranze religiose


minori


matrimonio


fede


islam


diritti umani