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La Chiesa in India accoglie ed è accanto a migranti e rifugiati, cercando di ricordare e mettere in pratica l'appello di Papa Francesco che ha detto: “Lo straniero che bussa alla nostra porta è un'opportunità per un incontro con Gesù Cristo”. E’ quanto ha spiegato all'Agenzia Fides il Vescovo Alex Vadakkumthala, presidente dell’Ufficio per il lavoro della Conferenza Episcopale Indiana (CBCI), ricordando la grande tradizione dell’India come nazione accogliente. “L'India è stata anche una casa per i rifugiati tibetani, bengalesi, srilnkesi, tamil e molti altri. L'India è seconda al Bangladesh come paese con il maggior numero di rifugiati nell'Asia meridionale. Dall'indipendenza, nel 1947, l'India ha ricevuto un numero significativo di rifugiati in fuga da conflitti o persecuzioni, non solo da paesi e aree vicine come Afghanistan, Myanmar, Sri Lanka e Tibet, ma anche da paesi lontani come Iran, l'Iraq,
Somalia, Sudan e Uganda. Il governo dell'India ha messo in atto politiche e decisioni giudiziarie a sostegno della protezione dei rifugiati”, ha affermato il vescovo Vadakkumthala. Le questioni relative alla migrazione e ai rifugiati in India devono essere affrontate secondo la prospettiva dei diritti umani e del Vangelo. (…)