ASIA/INDONESIA - I Frati Cappuccini a Sumatra accolgono gli sfollati dopo l'alluvione

mercoledì, 3 dicembre 2025 francescani   solidarietà   accoglienza   disastri naturali  

OFM Cap Sibolga

Sibolga (Agenzia Fides) - "Il peggio è passato ma l'emergenza resta. L'alluvione e le frane hanno travolto interi villaggi. Molti sono i senza tetto. Ora i soccorritori stanno cercando di raggiungere gli sfollati: per alcuni è possibile, per altri non lo è perchè le zone sono ancora isolate", racconta all'Agenzia Fides fra Yoseph Norbert Sinaga, padre provinciale della Provincia dei  Frati Cappuccini a Sibolga, nel Nord dell'isola indonesiana di Sumatra. Nell'area il  ciclone tropicale Senyar ha causato piogge torrenziali, inondazioni e frane, lasciando numerosi morti, dispersi, 1,5 milioni di persone colpite e più di 570 mila sfollati.
I frati cappuccini a  Sibolga si sono attivati , aiutando le persone a evacuare, fornendo aiuti e accompagnando gli sfollati nel territorio della diocesi di Sibolga. Racconta Fra Sinaga: "Ora si soffre per la mancanza di acqua e di elettricità, ma soprattutto l'assenza di acqua potabile è un grave problema. Anche noi frati nei conventi non abbiamo acqua e la prendiamo dalle sorgenti nella foresta". "Vi sono migliaia di persone nel territorio di Sibolga che hanno perso tutti, sono senza casa. Ora pian piano bisognerà aiutarli a riprendere una vita normale, iniziando dal ricostruire le case" nota il frate.
I frati Cappuccini sono una presenza importante nel territorio, dove la fraternità francescana è stata avviata da oltre 100 anni: oggi, tra circa 65 professi e oltre 30 novizi, un centinaio di frati francescani testimonia e porta il carisma di Francesco di Assisi in un territorio in cui, su 3 milioni di abitanti, in maggioranza musulmani,  si contano 200 mila cattolici.
Con questo spirito i frati hanno aperto le porte del convento e ascolto oltre 200 sfollati nel Noviziato: "Sono famiglie, bambini anziani; vivono con noi e i forti cercano di donare non solo nutrimento per il corpo ma anche il conforto morale e spirituale. I giovani frati, ad esempio, giocano con i bambini, in un clima di fraternità  letizia, pur in questa situazione di precarietà e sofferenza. Non sappiamo quanto tempo gli sfollati resteranno con noi, ma confidiamo nella provvidenza", dice. "Ora i nostri fratelli e sorelle hanno bisogno di una mano immediata. Poi cercheremo  anche di aiutare a ricostruire le loro case", conclude.
I frati di Sibolga  hanno lanciato un appello di solidarietà a tutte le comunità francescane in Indonesia, di religiosi, suore e laici,  che stanno rispondendo con calore e prontezza.
(PA) (Agenzia Fides 3/12/2025) 


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