New Delhi (Agenzia Fides) - La polizia indiana ha arrestato in Kashmir diversi sospettati legati all'attentato avvenuto a Nuova Delhi dove un'autobomba è esplosa il 10 novembre vicino allo storico "Forte Rosso", uccidendo otto persone e ferendone altre. Le autorità hanno avviato un'indagine per terrorismo, provvedimento che conferisce alle autorità inquirenti maggiori poteri di arresto o detenzione.
Almeno cinque persone sono state arrestate nel distretto di Pulwama, nel sud del Kashmir. La polizia ha inoltre smantellato "una sospetta cellula terroristica" che operava a Faridabad, alla periferia di New Delhi, arrestando altri setti militanti e sequestrando armi e una grande quantità di materiale per fabbricare ordigni.
Secondo i media indiani, gli inquirenti stanno raccogliendo prove per collegare le tensioni in Kashmir all'attentato di Delhi, che ha colpito in un luogo altamente simbolico: il Forte Rosso, infatti, importante attrazione turistica, è un monumento del XVII secolo e il luogo in cui i primi ministri indiani pronunciano i discorsi per il Giorno dell'Indipendenza il 15 agosto di ogni anno.
Va notato che un altro attentato si è verificato l'11 novembre, in Pakistan, davanti a un tribunale a Islamabad: la sequenza dei due episodi ha fatto salire nuovamente la tensione politica tra India e Pakistan, con reciproche accuse di un coinvolgimento o complicità nei due diversi attacchi.
La Conferenza episcopale dell'India (CBCI) ha diffuso una nota in cui si esprime "profondo sgomento per la morte di persone innocenti e per i feriti", invitando a "vegliare e pregare". "I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con quanti in questo momento vivono un immenso dolore. Preghiamo anche per la pronta guarigione di tutti coloro che sono rimasti feriti", si legge nella dichiarazione.
I Vescovi esortano i cittadini di tutto il Paese a "rimanere vigili e a segnalare tempestivamente alla polizia qualsiasi attività sospetta", restando uniti nella lotta al terrorismo. Anche i parroci sono chiamati a "a informare le autorità competenti di qualsiasi attività sospetta o oggetto incustodito all'interno o nei pressi dei locali delle chiese". "Restiamo uniti come un'unica comunità, manteniamo la pace e cooperiamo per garantire la sicurezza e il benessere di tutti i cittadini. Continuiamo a pregare per la pace e la sicurezza nella nostra amata nazione", conclude la Conferenza episcopale.
(PA) (Agenzia Fides 12/11/2025)