Roma (AIF) - La testimonianza fino al sacrificio supremo della propria vita è una costante lungo la storia missionaria della Chiesa. Nel Messaggio per l’ultima Giornata Missionaria mondiale, il Santo Padre affermava: “Ogni anno si registra la testimonianza eroica di nuovi martiri. che versano il loro sangue per restare fedeli al Signore. La Chiesa si inchina di fronte al loro sacrificio e si stringe con la preghiera e l’amore fraterno attorno ai credenti che soffrono violenza, invitandoli a non perdersi d’animo, a non temere”.
E’ in ogni modo sorprendente e pesante l’olocausto richiesto alla Chiesa nella sua preziosa opera di evangelizzazione e di promozione umana nell’anno 1996, e supera ancora una volta il già tragico bilancio degli anni precedenti. Secondo ciò che la Chiesa ha sempre ribadito nel corso della sua storia bimillenaria, il sangue versato per Cristo, e quindi per l’uomo, fa germogliare il seme della fede cristiana.
Sono almeno 46 i Missionari e Missionarie sacrificati dalla violenza nel corso del 1996, soprattutto in Africa. Infatti dei 46 evangelizzatori uccisi, ben 41 operavano in questo continente. La cifra globale è probabilmente più alta, perché nell’elenco che segue non sono compresi gli scomparsi, tra i quali appare anche un vescovo africano.