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Battambang (Agenzia Fides) - "Ci sono molti disabili in Cambogia: molti sono vittime della guerra civile e delle mine antiuomo disseminate sul territorio cambogiano. Nel mio cammino ho avuto una ispirazione dal Signore: in un casa di ritiro per esercizi spirituali in Portogallo ho visto l'immagine di un Cristo mutilato. Da allora quella immagine è divenuta ma mia croce pettorale", racconta all'Agenzia Fides il gesuita Enrique Figaredo Alvargonzález, Prefetto Apostolico di Battambang, missionario da 40 anni in terra cambogiana, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, che si celebra oggi, 3 dicembre. Indetta dalle Nazioni Unite dal 1981, la Giornata intende aumentare la consapevolezza e la comprensione dei problemi connessi alla disabilità e l'impegno per garantire dignità, diritti, opportunità e benessere delle persone con disabilità.
Il Prefetto Apostolico spiega tre significati profondi del "Cristo mutilato" che "danno motivazione, luce e gioia alle persone disabili": "Il primo significato: a Cristo manca una gamba, come accade ai tanti disabili in Cambogia. Gesù, nostro Signore, si identifica con le loro sofferenza, è come loro ed è con loro, vive la loro stessa sofferenza per redimerla. La gente può dire: Gesù è uno di noi, non siamo soli, Gesù soffre con noi. Il secondo significato: con le loro sofferenze, i disabili sono uniti alla sofferenza di Cristo per la salvezza del mondo. Vedono e comprendono un senso nel loro soffrire, e questo dona una luce nuova. Si uniscono a Cristo che soffre in tutti i poveri e in tutte le ingiustizie del mondo: sono accanto a Lui e con Lui offrono le loro sofferenze per la salvezza dell'umanità". Il terzo significato, prosegue, "è che il Corpo mistico del Signore è incompleto: nel corpo mistico di Cristo noi siamo le membra, mani, braccia, gambe, ma qualcosa manca; manca una gamba a causa della non-conoscenza e della non-accoglienza dell’amore di Dio. Il Signore è rifiutato da tanta umanità. La nostra missione è essere la parte che manca: questa è una missione che Cristo mutilato ci consegna, siamo chianti a completare il corpo mistico di Cristo per l'umanità. E', allora, un Cristo missionario, come dico sempre durante la messa. Noi siamo il Corpo di Cristo. Noi siamo chiamati a esprimere ed essere quello che manca per la pienezza del Corpo mistico, a renderlo completo. Questa missione accompagna e dà gioia anche alla vita dei disabili"
(PA) (Agenzia Fides 3/12/2024)
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