Fides News - Italianhttps://fides.org/Le notizie dell'Agenzia FidesitI contenuti del sito sono pubblicati con Licenza Creative Commons.AMERICA/VENEZUELA - I bambini del Vicariato Apostolico di Caroní celebrano il loro Giubileohttps://fides.org/it/news/76556-AMERICA_VENEZUELA_I_bambini_del_Vicariato_Apostolico_di_Caroni_celebrano_il_loro_Giubileohttps://fides.org/it/news/76556-AMERICA_VENEZUELA_I_bambini_del_Vicariato_Apostolico_di_Caroni_celebrano_il_loro_GiubileoCiudad Guayana - "Voi bambini e adolescenti, voi conoscete Gesù, ora andate e invitate altri bambini". Questo l’incoraggiamento semplice rivolto dal Vescovo Gonzalo Alfredo Ontivares Vivas, dall’aprile 2021 Vicario Apostolico di Caroní, ai bambini del Vicariato che hanno preso parte la scorsa settimana al Giubileo loro dedicato, nell'ambito del Giubileo della Speranza. <br />Le Pontificie Opere Missionarie del Vicariato Apostolico di Caronì hanno organizzato il Giubileo dei bambini nelle strutture della sede vescovile. Oltre 200 bambini appartenenti alla Rettoria, alle comunità parrocchiali e alle comunità indigene, hanno preso parte alla “tre giorni”, vissuta nel segno della lieta e gratuita riscoperta dell’opera missionaria compiuta dai più piccoli nelle loro famiglie e tra i loro coetanei. A condividere le proprie esperienze di vita missionaria con i bambini presenti al Giubileo sono stati alcuni appartenenti a gruppi di vita apostolica, come la comunità Semillas del Verbo, la Comunità Opera di Maria, la Comunità Missionari della Pace ed anche alcuni sacerdoti diocesani.<br />Nella giornata conclusiva il gruppo dell’Infanzia e Adolescenza Missionaria della Cattedrale, l’équipe diocesana delle POM del Vicariato e gli animatori dell’Infanzia delle diverse comunità hanno ricevuto l’“imposizione” del fazzolettone al collo, come segno di perseveranza e impegno nell’opera missionaria.<br /> <br /><br />Tue, 08 Jul 2025 08:58:54 +0200EUROPA/ITALIA - Padre Francesco Rapacioli eletto Superiore generale del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME)https://fides.org/it/news/76555-EUROPA_ITALIA_Padre_Francesco_Rapacioli_eletto_Superiore_generale_del_Pontificio_Istituto_Missioni_Estere_PIMEhttps://fides.org/it/news/76555-EUROPA_ITALIA_Padre_Francesco_Rapacioli_eletto_Superiore_generale_del_Pontificio_Istituto_Missioni_Estere_PIMERoma - Padre Francesco Rapacioli, missionario in Bangladesh, è il nuovo Superiore generale del Pontificio Istituto Missioni Estere . Lo ha eletto oggi la XVI Assemblea generale dell’Istituto missionario, in corso dal 22 giugno a Roma, presso il Centro Internazionale di Animazione Missionaria . Il nuovo Superiore succede a padre Ferruccio Brambillasca, che ha guidato il PIME per due mandati consecutivi, a partire dal 2013. Insieme al nuovo Superiore – riferisce l’Agenzia del PIME Asianews - è stata eletta anche la nuova direzione generale che resterà in carica per i prossimi sei anni.<br />Il 62enne Francesco Rapacioli era finora superiore regionale per l’Asia Meridionale. Nato a Parigi nel 1963 e cresciuto nella diocesi italiana di Piacenza-Bobbio, è entrato nel PIME dopo la laurea in Medicina, ed è stato ordinato sacerdote nel 1993. Come missionario, è stato dapprima inviato presso il seminario di Pune, in India, dove ha svolto il suo ministero fino a quando nel 1997 è stato trasferito in Bangladesh. Rientrato in Italia nel 2012, è stato Rettore del Seminario internazionale del PIME di Monza fino al 2018. Tornato a Dakha, dal 2020 ha avviato iniziative di aiuto per persone che vogliono uscire dai tunnel dell'alcolismo e delle tossicodipendenze.<br />Il PIME – riporta ancora Asianews – “conta attualmente circa 400 missionari di 17 diverse nazionalità che svolgono il loro ministero in 20 Paesi sparsi tra tutti i Continenti. La presenza più recente - nata dalla collaborazione con alcuni altri istituti nati in missione seguendo lo stesso carisma del PIME - sta muovendo i suoi primi passi nel Borneo, in Indonesia, nella diocesi di Tanjung Selor”. <br /><br />Mon, 07 Jul 2025 13:35:36 +0200ASIA/CINA - Il Vescovo di Pechino conferisce il mandato missionario ai seminaristi neo-laureatihttps://fides.org/it/news/76554-ASIA_CINA_Il_Vescovo_di_Pechino_conferisce_il_mandato_missionario_ai_seminaristi_neo_laureatihttps://fides.org/it/news/76554-ASIA_CINA_Il_Vescovo_di_Pechino_conferisce_il_mandato_missionario_ai_seminaristi_neo_laureatiPechino –Giuseppe Li Shan, Vescovo della diocesi di Pechino ha conferito il mandato missionario e la laurea in Filosofia ai nove seminaristi del Seminario Maggiore diocesano durante la solenne cerimonia di chiusura dell’Anno scolastico 2024/2025, celebrata domenica 6 luglio. Il Vescovo Li ha anche consegnato i diplomi ai quattro seminaristi che hanno superato tutti gli esami di abilitazione all'insegnamento rivolto agli adulti . Il Vescovo coadiutore di Pechino Matteo Zhen Xuebin ha concelebrato la liturgia eucaristica nella chiesa del Seminario. Durante la messa, sono stati annunciati anche gli spostamenti dei sacerdoti diocesani nelle parrocchie e istituzioni della diocesi. <br /><br />Il nuovo Vice-Rettore esecutivo del Seminario è don Pietro Cao Wei, ordinato sacerdote il 28 ottobre 2010, nel giorno della festa dei Santi Apostoli Simone e Giuda Taddeo. L’ex Vice-Rettore esecutivo don Shi Huimin sarà il nuovo parroco della cattedrale di Pechino, dedicata a San Salvatore. <br />Don Pietro Cao ha sempre lavorato nel seminario, anche come responsabile della formazione dei seminaristi e della cura pastorale della parrocchia del Seminario. Dal 30 giugno 2015 ha trascorso otto mesi nelle Filippine per studiare inglese. Tornato a Pechino, nel marzo 2016, la diocesi gli ha subito affidato una nuova missione: servire la comunità cattolica cinese nell'arcidiocesi di Los Angeles, negli Stati Uniti. <br />Nell’omelia, il Vescovo Giuseppe Li Shan ha sottolineato che “il Seminario è il cuore della diocesi. E’ luogo per la formazione di vocazioni più eccellenti per la Chiesa”. Il Vescovo ha anche ringraziato in modo particolare i sacerdoti formatori che hanno prestato servizio nel Seminario per molti anni, “è grazie al loro zelo e al loro atteggiamento responsabile nei confronti delle vocazioni, nonché alla loro silenziosa dedizione e devozione al processo di formazione, che il Seminario è stato in grado di produrre risultati fruttuosi e di formare un certo numero di sacerdoti eccellenti per la Chiesa”.(NZ(Agenzia Fides 7/7/2025)<br />Mon, 07 Jul 2025 12:59:39 +0200OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - Nomina del Vescovo di Wabaghttps://fides.org/it/news/76553-OCEANIA_PAPUA_NUOVA_GUINEA_Nomina_del_Vescovo_di_Wabaghttps://fides.org/it/news/76553-OCEANIA_PAPUA_NUOVA_GUINEA_Nomina_del_Vescovo_di_WabagCittà del Vaticano - Il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Wabag S.E. Mons. Justin Ain Soongie, finora Vescovo Ausiliare e Amministratore Diocesano della medesima Sede, liberandolo in pari tempo dalla Sede titolare di Forma.<br />S.E. Mons. Justin Ain Soongie è nato il 2 giugno 1973 a Tsikiro . Ha svolto il Postulantato e il Noviziato presso i Fratelli della Carità, continuando il percorso formativo ad presbiteratum presso il Good Shepherd Seminary Fatima a Banz e presso il Catholic Theological Institute a Bomana. Ha ottenuto la Licenza in Teologia Morale alla Pontificia Università Urbaniana di Roma.<br />È stato ordinato sacerdote l’11 maggio 2005.<br />Ha ricoperto i seguenti incarichi: Viceparroco a Tsikiro e a Mang and Mariant ; Parroco a Mang ; Vicario Generale della Diocesi di Wabag ; Docente al Seminario di Banz nell’Arcidiocesi di Mt. Hagen ; Parroco a Sari . Il 15 giugno 2021 è stato nominato Vescovo Ausiliare di Wabag, ricevendo la Sede titolare di Forma; il 2 settembre successivo ha ricevuto la consacrazione episcopale. Dal 2025, è Amministratore Diocesano di Wabag.<br /> Mon, 07 Jul 2025 12:23:01 +0200ASIA/NEPAL - Nuova legge sulla scuola, i cattolici: garantire il diritto all'istruzionehttps://fides.org/it/news/76552-ASIA_NEPAL_Nuova_legge_sulla_scuola_i_cattolici_garantire_il_diritto_all_istruzionehttps://fides.org/it/news/76552-ASIA_NEPAL_Nuova_legge_sulla_scuola_i_cattolici_garantire_il_diritto_all_istruzioneKathmandu - La nuova legge sull'istruzione in Nepal che è in via di approvazione ha generato un dibattito pubblico e le proteste dei docenti. La Federazione degli insegnanti del Nepal, che ha organizzato diverse manifestazioni di protesta nelle scorse settimane, ha annunciato che lancerà una nuova protesta se il disegno di legge sull'istruzione scolastica non verrà approvato entro una settimana, accogliendo le istanze portate dai docenti in tutto il paese. <br />Il disegno di legge, composto da 163 articoli, ha ricevuto oltre 1.700 emendamenti dai legislatori e, in un anno e mezzo, è stato oggetto di rigorose discussioni. Tuttavia, la federazione degli insegnanti nepalesi afferma che la versione ultima è regressiva rispetto al disegno di legge originale, depositato in Parlamento nel settembre 2023.<br />Il Ministro dell'Istruzione ha affermato che il governo ha stanziato un budget di 211 miliardi di rupie per il settore dell'istruzione per il prossimo anno e che l'esecutivo intende far rientrare le scuole private nell'ambito della regolamentazione.<br />Le richieste degli insegnanti nepalesi riguardano temi come la sicurezza del posto di lavoro, salari equi e migliori condizioni di lavoro per insegnanti e personale scolastico. Con un obiettivo di fondo: il diritto all'istruzione per l'infanzia. Infatti, sebbene l'istruzione sia sancita come diritto fondamentale dalla Costituzione nepalese, permangono ostacoli significativi come scarsi investimenti, alti tassi di abbandono scolastico e metodi di insegnamento obsoleti, infrastrutture inadeguate.<br />"Nonostante i progressi compiuti, sfide come povertà, esclusione sociale e pregiudizi di genere continuano a compromettere l'accesso all'istruzione per i bambini", nota all'Agenzia Fides p. Pius Perumana, sacerdote nepalese del Vicariato Apostolico del Nepal, la circoscrizione ecclesiastica che abbraccia tutto il territorio della nazione. "Una delle questioni in ballo - nota - è lo sforzo di garantire che le scuole private non siano orientate esclusivamente al profitto, il che, a mio parere, è una buona mossa. Il problema principale in Nepal è come rendere accessibile il diritto all'istruzione ai bambini anche negli angoli più remoti del Paese", rileva.<br />In Nepal ci sono circa 11,5 milioni di bambini su una popolazione totale di 33 milioni di abitanti, e tra loro circa un milione sono orfani. I bambini di età compresa tra 0 e 14 anni rappresentano circa il 39% della popolazione e circa 3,5 milioni bambini hanno un'età scolare compresa tra 8 e 12 anni. La Costituzione del Nepal del 2015 garantisce all'articolo 31 il diritto all'istruzione gratuita e obbligatoria fino al livello base e all'istruzione gratuita fino al livello secondario . Questo diritto è stato ulteriormente rafforzato dalla Legge sull'Istruzione gratuita e obbligatoria, che include gruppi emarginati come i bambini dalit e i bambini con disabilità.<br />Secondo l'Annuario statistico della Chiesa cattolica il Vicariato Apostolico del Nepal, che include una comunità di circa 8000 cattolici, nel suo impegno per l'istruzione, svolto grazie al contributo di ordini religiosi maschili e femminili, gestisce 24 asili ; 29 scuole elementari ; 25 scuole medie con 25mila studenti di diverse etnie e religioni.<br /> Mon, 07 Jul 2025 12:18:55 +0200OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - Rinuncia e nomina del Vescovo di Alotau-Sideiahttps://fides.org/it/news/76551-OCEANIA_PAPUA_NUOVA_GUINEA_Rinuncia_e_nomina_del_Vescovo_di_Alotau_Sideiahttps://fides.org/it/news/76551-OCEANIA_PAPUA_NUOVA_GUINEA_Rinuncia_e_nomina_del_Vescovo_di_Alotau_SideiaCittà del Vaticano - Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Alotau-Sideia , presentata da S.E. Mons. Rolando Crisostomo Santos, C.M. Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Alotau-Sideia il Rev.do P. Jacek Piotr Tendej, C.M., finora Rettore del Seminario Holy Spirit, Bomana .<br />S.E. Mons. Jacek Piotr Tendej, C.M., è nato il 26 giugno 1963 a Handzlówka, Łańcut . Dopo aver emesso la Professione perpetua nella Congregazione della Missione , ha conseguito un Master in Teologia Morale presso la Pontificia Accademia di Teologia di Cracovia, la Licenza in Scienze dell’Educazione presso la Pontificia Università Salesiana di Roma e il Dottorato in Pedagogia presso la Akademia Pedagogiczma im. Kaomisji Edukacji Narodowej di Cracovia. È stato ordinato sacerdote il 25 maggio 1991.<br />Ha ricoperto i seguenti incarichi: Insegnante nelle scuole Elementari di Zakopane, Polonia ; Insegnante nella scuola Superiore di Cracovia, Polonia ; Insegnante e Cappellano nella St. Stanislaus Kostka di Brooklyn, New York, USA ; Educatore della gioventù presso la Fr. Siemaszko Foundation di Cracovia ; Docente di Scienze dell’Educazione presso l’Istituto Teologico dell’Università Pontificia Giovanni Paolo II di Cracovia .<br />Dal 2014, è Rettore del Seminario Holy Spirit, Bomana .<br /> Mon, 07 Jul 2025 12:16:47 +0200AMERICA/USA - I connotati religiosi della "Gaza Humanitarian Foundation"https://fides.org/it/news/76545-AMERICA_USA_I_connotati_religiosi_della_Gaza_Humanitarian_Foundationhttps://fides.org/it/news/76545-AMERICA_USA_I_connotati_religiosi_della_Gaza_Humanitarian_FoundationRoma - La Gaza Humanitarian Foundation , l’organismo incaricato di distribuire il cibo alla popolazione di Gaza, è guidata dal 3 giugno dal predicatore evangelico Johnnie Moore Jr. definito dalla rivista Newsmax Magazine “uno dei 25 leader evangelici maggiormente influenti in America”.<br />Moore prende il posto di Jake Wood, un ex marine che si dimise dalla carica di direttore esecutivo di GHF perché, a suo dire, “non riusciva ad attuare il progetto di aiuto rispettando rigorosamente i principi umanitari di solidarietà, neutralità, imparzialità e indipendenza, ai quali non intendo rinunciare". Non si è trattata dell’unica defezione che ha riguardato la fondazione nata nel febbraio 2025 nello Stato americano del Delaware, la cui sede ginevrina, di fatto solo di facciata, è stata sciolta dalle autorità svizzere a fino giugno. Anche la società di consulenza manageriale Boston Consulting Group ha preso pubblicamente le distanze dall’iniziativa con un comunicato, nel quale si afferma che nell’ottobre 2024 alcuni suoi dipendenti si erano offerti di guidare pro bono un team per creare un’organizzazione umanitaria per consegnare aiuti a Gaza “ma senza rivelare la natura completa del lavoro, svolgendo successivamente compiti non autorizzati”. Queste persone hanno poi lasciato la società.<br /><br />L’arrivo di Moore accentua l’intervento nella gestione della GHF delle comunità evangeliche americane vicine a Israele. Presidente del Congress of Christian Leaders, Moore fa parte del Board of Directors dell’International Fellowship of Christian and Jews che si presenta come “la principale organizzazione non-profit che costruisce ponti tra cristiani ed ebrei, benedicendo Israele e il popolo ebraico in tutto il mondo con cure umanitarie e aiuti salvavita”. Tra le diverse attività svolte vi sono quelle a favore dei soldati israeliani sotto forma di “buoni per cibo, vestiario, mobili e altri beni di prima necessità; programmi di sostegno per ex soldati, soldati solitari e soldati in difficoltà”. Ma soprattutto IFCJ promuove l’immigrazione ebraica in Israele come “adempimento della profezia biblica . Moore è inoltre componente della Anti-Defamation League’s Task Force for Minorities in the Middle East, l’organizzazione nata nel 1913 per combattere l’antisemitismo negli Stati Uniti. <br /><br />Presentandosi come alfiere della libertà religiosa, Moore al tempo dell’ascesa dello Stato Islamico ha lanciato l’allarme sulle condizioni delle minoranze religiose, cristiane e yazide, colpite dai jihadisti. Il capo della GHF è da tempo molto attivo in Medio Oriente dove ha incontrato diversi leader politici e religiosi tra i quali i principi ereditari di Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti oltre al Premier israeliano Benjamin Netanyahu. Per questo motivo rivendica di avere avuto parte attiva nella stipulazione degli “Accordi di Abramo”, le intese strategiche tra Israele e alcuni Stati arabi della regione, promosse sotto l’egida della prima Amministrazione Trump . Il legame con l’attuale Presidente USA risale alla prima campagna elettorale del Tycoon nel 2016 quando Moore è stato co-presidente del comitato consultivo evangelico di Donald Trump. L'anno successivo, Moore e altri evangelici fecero pressioni su Trump affinché trasferisse l'ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme. In seguito, Trump nominò Moore membro della Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale.<br /><br />La natura a volte opaca dell’origine dei fondi della GHF ha creato polemiche nello stesso Israele. Il leader dell’opposizione, Yair Lapid, ha definito la Fondazione “una società di facciata” finanziata in maniera occulta dal governo israeliano. La stessa definizione di “società di facciata” Lapid l’ha riservata ad un’altra organizzazione statunitense che opera a Gaza a fianco della Fondazione. Si tratta della Safe Reach Solutions che insieme alla UG Solutions , è stata incaricata dalla GHF di fornire protezione ai siti di distribuzione dei viveri. In pratica contractors armati che secondo la stampa israeliana operano a Gaza dal gennaio 2025, senza la supervisione dello Shin Bet, il servizio di sicurezza israeliano che agisce pure nei territori palestinesi. A capo della SRS c’è Phil Reilly, un ex funzionario della CIA. La società è stata costituita nello Stato del Wyoming il 20 novembre 2024 e sarebbe legata alla società americana di consulenza strategica Orbis Operations incaricata nell’autunno 2024 dal governo israeliano di studiare un piano per distribuire aiuti umanitari senza passare per le agenzie dell’ONU. Il piano presentato da Orbis Operations prevedeva di creare un hub per la distribuzione del cibo da parte di un'organizzazione umanitaria privata affidandone la sicurezza a contractor privati, in coordinamento con i militari israeliani. Si tratta quindi dello schema che è poi stato adottato con la fondazione GHF e le due società di contractors, SRS e UG Solutions.<br />Secondo stime dell’ONU dall'inizio delle operazioni a Gaza della Fondazione americana, oltre 580 civili sono stati uccisi e più di 4.000 feriti nei centri di distribuzione degli aiuti della GHF. <br />Mon, 07 Jul 2025 12:23:04 +0200VATICANO/ANGELUS - Papa Leone: occorre chiedere al “Padrone della messe” di inviare “operai gioiosi” nel “campo della missione”https://fides.org/it/news/76550-VATICANO_ANGELUS_Papa_Leone_occorre_chiedere_al_Padrone_della_messe_di_inviare_operai_gioiosi_nel_campo_della_missionehttps://fides.org/it/news/76550-VATICANO_ANGELUS_Papa_Leone_occorre_chiedere_al_Padrone_della_messe_di_inviare_operai_gioiosi_nel_campo_della_missioneCittà del Vaticano - la Chiesa e il mondo «non hanno bisogno di persone che assolvono i doveri religiosi mostrando la loro fede come un’etichetta esteriore». Servono invece «operai desiderosi di lavorare il campo della missione», «discepoli innamorati che testimoniano il Regno di Dio ovunque si trovano». E per suscitare il loro entusiasmo non servono «troppe idee teoriche su concetti pastorali» Conviene invece «pregare il padrone della messe». E chiedere tutto a Lui.<br /><br />Lo ha ricordato oggi Papa Leone XIV, nella breve catechesi che ha preceduto la recita della preghiera mariana dell’Angelus. <br />Affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo apostolico, davanti alla moltitudine raccolta in Piazza San Pietro nonostante il gran caldo, Papa Leone ha preso spunto dal passo del Vangelo di Luca letto nella liturgia del giorno per richiamare alcuni tratti propri e imparagonabili del dinamismo apostolico che anima la Chiesa. <br /><br />Il Vangelo di oggi - ha esordito Papa Prevost - «ci ricorda l’importanza della missione, a cui tutti siamo chiamati, ciascuno secondo la propria vocazione e nelle situazioni concrete in cui il Signore lo ha posto». Nel passo evangelico letto oggi durante le messe, Gesù invia a due a due settantadue discepoli in luoghi e città dove lui stesso ha intenzione di recarsi. Numero simbolico, riferibile alle nazioni che allora si ritenevano presenti sulla terra. Un numero - ha spiegato Papa Leone - «che indica come la speranza del Vangelo sia destinata a tutti i popoli: proprio questa è la larghezza del cuore di Dio, la sua messe abbondante, cioè l’opera che Egli compie nel mondo perché tutti i suoi figli siano raggiunti dal suo amore e siano salvati».<br /><br />Nel dinamismo proprio dell’opera apostolica - ha fatto notare il Pontefice - è Dio stesso che semina e fa crescere la messe dal raccogliere. È il Signore che, «come un seminatore, con generosità è uscito nel mondo a seminare e ha messo nel cuore dell’uomo e della storia il desiderio dell’infinito, di una vita piena, di una salvezza che lo liberi». Così «il Regno di Dio, come un seme, germoglia nel terreno, e le donne e gli uomini di oggi, anche quando sembrano travolti da tante altre cose, attendono una verità più grande, sono alla ricerca di un significato più pieno per la loro vita, desiderano la giustizia, si portano dentro un anelito di vita eterna». <br /><br />Davanti al fiorire delle attese di salvezza e di vita eterna - ha proseguito il Pontefice, richiamando le parole di Gesù - «sono pochi gli operai che vanno a lavorare nel campo seminato dal Signore e che, prima ancora, sono capaci di riconoscere, con gli occhi di Gesù, il buon grano pronto per la mietitura». Sono pochi «quelli che se ne accorgono, che si fermano per accogliere il dono, che lo annunciano e lo portano agli altri».<br /><br />Papa Leone, proseguendo la sua riflessione, ha riconosciuto che «forse non mancano i “cristiani delle occasioni”, che ogni tanto danno spazio a qualche buon sentimento religioso o partecipano a qualche evento; ma pochi sono quelli pronti a lavorare ogni giorno nel campo di Dio, coltivando nel proprio cuore il seme del Vangelo per poi portarlo nella vita quotidiana, in famiglia, nei luoghi di lavoro e di studio, nei vari ambienti sociali e a chi si trova nel bisogno». E per vedere arrivare altri “operai nel campo di Dio” non servono «troppe idee teoriche su concetti pastorali; serve soprattutto pregare il padrone della messe». Sarà Lui che «ci renderà suoi operai e ci invierà nel campo del mondo come testimoni del suo Regno».<br /><br />Dopo la recita dell’Angelus, insieme alle parole di saluto alla moltitudine e a diversi gruppi particolari presenti in Piazza San Pietro, il Pontefice ha espresso sincere condoglianze alle famiglie che hanno perduto i propri cari, in particolare le loro figlie, nella tragedia del campo estivo travolto dallo straripamento del fiume Guadalupe in Texas, negli Stati Uniti. «Preghiamo per loro», ha detto Papa Leone, che poi, riferendosi agli scenari di guerra che dilaniano il mondo, ha chiesto «al Signore di toccare i cuori e ispirare le menti dei governanti, affinché alla violenza delle armi sostituiscano la ricerca del dialogo». Infine, il Vescovo di Roma ha annunciato il suo trasferimento a Castel Gandolfo, «dove conto di rimanere per un breve periodo di riposo. Auguro a tutti - ha concluso il Pontefice - di poter trascorrere un tempo di vacanza per ritemprare il corpo e lo spirito». <br />Sun, 06 Jul 2025 14:46:19 +0200AFRICA/KENYA - Nomina di Vescovo Ausiliare di Wotehttps://fides.org/it/news/76549-AFRICA_KENYA_Nomina_di_Vescovo_Ausiliare_di_Wotehttps://fides.org/it/news/76549-AFRICA_KENYA_Nomina_di_Vescovo_Ausiliare_di_WoteCittà del Vaticano - Il Santo Padre Leone XIV ha nominato Vescovo Ausiliare della Diocesi di Wote S. E. Mons. Simon Peter Kamomoe, finora Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi Metropolitana di Nairobi.<br /><br />Simon Peter Kamomoe è nato il 26 novembre 1962 a Gatundu, distretto di Kiambu, nell'Arcidiocesi Metropolitana di Nairobi. Dopo aver frequentato il St. Mary’s Major Seminary a Molo, ha studiato Filosofia al St. Augustine’s Senior Seminary a Mabanga e Teologia al St. Matthias Mulumba Senior Seminary a Tindinyo.<br /><br />È stato ordinato sacerdote il 18 giugno 1994 per l’Arcidiocesi Metropolitana di Nairobi.<br /><br />Ha ricoperto i seguenti incarichi: Assistente presso il Queen of Apostles Junior Seminary di Nairobi ; Assistente nelle Parrocchie di Thigio , Mang'u , Ndundu e San Matia Mulumba a Thika ; Parroco di Nostra Signora di Fatima a Kiriko e della St. Peter and Paul Catholic a Kiambu ; Vicario Foraneo e Membro del Collegio dei Consultori ; Amministratore della Basilica Minore della Sacra Famiglia di Nairobi e Cappellano dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale Familiare .<br /><br />Il 13 febbraio 2024 è stato eletto Vescovo Titolare di Tubune di Numidia e il 6 aprile 2024 consacrato Vescovo Ausiliare di Nairobi. Sat, 05 Jul 2025 14:48:59 +0200ASIA/INDIA - Nomina dell’Arcivescovo di Maduraihttps://fides.org/it/news/76548-ASIA_INDIA_Nomina_dell_Arcivescovo_di_Maduraihttps://fides.org/it/news/76548-ASIA_INDIA_Nomina_dell_Arcivescovo_di_MaduraiCittà del Vaticano - Il Santo Padre Leone XIV ha nominato Arcivescovo dell’Arcidiocesi Metropolitana di Madurai S.E. Mons. Antonysamy Savarimuthu, finora Vescovo di Palayamkottai e Amministratore Apostolico di Madurai.<br /><br />Antonysamy Savarimuthu è nato l’8 dicembre 1960 a Vadakku Vandanam, nella Diocesi di Tuticorin, Tamil Nadu.<br /><br />È stato ordinato sacerdote il 26 aprile 1987, per la Diocesi di Palayamkottai.<br /><br />Il 20 novembre 2019 è stato nominato Vescovo di Palayamkottai e ha ricevuto la consacrazione episcopale il 15 dicembre successivo. Dal 2024, è Amministratore Apostolico di Madurai. Sat, 05 Jul 2025 14:41:11 +0200AFRICA/CONGO RD - “Noi donne di Bukavu”: la testimonianza di Josephine, mamma di 4 figli, nella città occupata dall’M23https://fides.org/it/news/76547-AFRICA_CONGO_RD_Noi_donne_di_Bukavu_la_testimonianza_di_Josephine_mamma_di_4_figli_nella_citta_occupata_dall_M23https://fides.org/it/news/76547-AFRICA_CONGO_RD_Noi_donne_di_Bukavu_la_testimonianza_di_Josephine_mamma_di_4_figli_nella_citta_occupata_dall_M23Kinshasa – “Sono madre di quattro figli che mando a scuola. Raccolgo bottiglie di plastica vuote; dopo averle lavate, le riempio con acqua o succo di frutta fatto con un preparato in polvere, le metto nel congelatore e poi le vendo per 200 FC ”<br />È la testimonianza raccolta per l’Agenzia Fides di Josephine, una mamma a Bukavu, il capoluogo del Sud Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo conquistata a metà febbraio dai ribelli dell’M23 con l’appoggio delle truppe ruandesi . Ma mentre in passato una mamma che mandava il figlio al mercato gli lasciava il piccolo resto e il bambino comprava i miei succhi, ora non è più così, ed è difficile per i bambini comprare” afferma Josephine.<br />“A Bukavu, dall’inizio della guerra dell’M23, la vita è diventata molto difficile: molti han perso il lavoro, molti non commerciano più a causa del saccheggio che è stato sistematico dei magazzini dove tenevamo le nostre merci. Quelli che sono venuti a portarci la guerra hanno saccheggiato a modo loro; alcuni residenti, vedendo che i soldati erano fuggiti e la polizia se n’era andata, hanno saccheggiato i loro concittadini; e gente fuggita dalla prigione è la fonte del saccheggio.<br />A causa della guerra, non possiamo più spostarci per raggiungere i mercati circostanti. Chi cerca ancora di far provviste al mercato di Mudaka deve pagare tasse elevate per strada. Ad esempio, se facciamo acquisti con 30.000 franchi , ci viene chiesto di pagarne 20.000 di tasse. Veniamo bloccate, tenute in ostaggio. Abbiamo cominciato a registrare stupri, anche in centro città, anche se i genitori cercano di nascondere il crimine perché la loro figlia non perda il rispetto della gente.<br />Pagare la scuola ai miei figli è difficile a causa della mancanza di denaro. Cercano di andare a scuola, ma ogni giorno vengono cacciati via. Il loro padre era un dipendente statale e come gli altri dipendenti statali non lavora. Non abbiamo altra scelta che arrangiarci.<br />Noi donne siamo morte anche se respiriamo ancora. Private anche del poco che avevamo, siamo rimaste nella sofferenza e non siamo più in grado di mantenere le nostre famiglie, nonostante fossimo già il pilastro della casa. Non sappiamo più cosa fare. Dormiamo e non sappiamo se ci alzeremo. Non mangiamo, non ci vestiamo, non viaggiamo, non viviamo, moriamo! Siamo vittime di accordi di cui non siamo nemmeno a conoscenza.<br />Al nostro governo nazionale direi di aiutarci anzitutto a portare la pace qui all’est del Paese, impegnandosi a tutti i livelli, perché gli omicidi sono innumerevoli. Con la pace, tutto diventa facile; senza pace, nulla è possibile.<br />All’M23 direi: chi viene a liberare una persona non la uccide! Il liberatore cerca la pace per le persone. Gesù ha dato la sua vita, ci ha liberati. Voi siete assassini, saccheggiatori e taglieggiatori. Andate a dire a chi vi ha mandato di lasciarci in pace.<br />Alla comunità internazionale, ripeto le parole di Papa Francesco: "Togliete le mani dall'Africa!". Siete il nemico numero uno della Repubblica democratica del Congo: non venite per il nostro bene, ma per rubare i nostri minerali. Siete voi che sostenete l’M23. Vi presentate come ricchi, ma i ricchi siamo noi congolesi. Ci ingannate dicendo che ci state aiutando, ma siete dei criminali in colletto bianco. Non vi interessa la vita dei congolesi, ma il sottosuolo del Congo. Lasciateci in pace: restate a casa vostra e che noi restiamo alla nostra. Dio ci ha dato la nostra ricchezza: se la volete, venite a chiederla per vie legali.<br />Ora parto con le mie bottiglie; domani le venderò per pochi centesimi... e la vita continua”. <br /><br />Sat, 05 Jul 2025 12:48:43 +0200VATICANO - La testimonianza del Bigard Memorial Seminary all’Incontro con il Papa per il Giubileo dei sacerdotihttps://fides.org/it/news/76546-VATICANO_La_testimonianza_del_Bigard_Memorial_Seminary_all_Incontro_con_il_Papa_per_il_Giubileo_dei_sacerdotihttps://fides.org/it/news/76546-VATICANO_La_testimonianza_del_Bigard_Memorial_Seminary_all_Incontro_con_il_Papa_per_il_Giubileo_dei_sacerdotiCittà del Vaticano - Tra i Seminari direttamente dipendenti dal Dicastero per l'Evangelizzazione il Bigard Memorial Seminary, nella diocesi nigeriana di Enugu, è quello con il maggior numero di seminaristi. Attualmente il Seminario, intitolato a Jeanne Bigard, fondatrice della Pontificia Opera San Pietro Apostolo, conta più di 700 Seminaristi. E proprio i Seminaristi e i formatori del Seminario, insieme al Rettore, padre Albert Ikpenwa, hanno raccontato in un video l’esperienza della loro comunità di studio, preghiera e preparazione al sacerdozio che aveva ha tagliato nel 2024 il traguardo dei 100 anni di fondazione . <br />E’ stato Padre Guy Bognon, PSS, Segretario generale della Pontificia Opera di San Pietro Apostolo, a presentare l’esperienza del Seminario durante l’Incontro con Papa Leone svoltosi a Roma, presso l’Auditorium Conciliazione, giovedì 26 giugno, in occasione del Giubileo dei Sacerdoti. <br />Il Dicastero per l'Evangelizzazione, attraverso la Pontificia Opera di San Pietro Apostolo, si occupa infatti della formazione del clero locale, e quindi dei Seminari diocesani e inter-diocesani in Africa, Asia, Oceania e nei Vicariati Apostolici dell'America Latina. Lo scorso anno sono stati sostenuti 778 seminari che hanno accolto 82.859 candidati. Tra le attività in favore di questi Seminari, la formazione dei formatori occupa un posto rilevante. <br />“Ogni semestre accademico – ha spiegato padre Bognon durante l’incontro - il Dicastero invita a Roma un gruppo di formatori per un corso speciale rivolto non tanto all'intelletto ma al cuore, con l'obiettivo di raggiungere una coerenza tra la fede ed il vissuto quotidiano. Vengono anche organizzate sessioni di formazione a livello locale nei Paesi. I partecipanti ne escono felici e rinvigoriti”.<br />Puntare ad un discernimento serio e ad una formazione solida proprio laddove le vocazioni abbondano è alla base del lavoro operato dal Dicastero per l'Evangelizzazione anche attraverso l’articolazione di seminari grandi in piccole comunità di vita e anche l’attuazione del lavoro manuale come strumento educativo, in particolari contesti di povertà.<br />Nel video documentario realizzato dal Bigard Memorial Seminary le testimonianze dei seminaristi si alternano a quelle dei formatori facendo emergere la molteplicità degli aspetti della formazione – spirituale, accademico, pastorale ed umano - e la costante opera di accompagnamento portata avanti dai formatori nel percorso.<br /> <br /><br /><br/><strong>Link correlati</strong> :<a href="https://www.youtube.com/watch?v=UqaidAhRsyA">VIDEO</a>Sat, 05 Jul 2025 12:31:40 +0200ASIA/FILIPPINE - Tutela dei minori dagli abusatori online: si muove la politicahttps://fides.org/it/news/76544-ASIA_FILIPPINE_Tutela_dei_minori_dagli_abusatori_online_si_muove_la_politicahttps://fides.org/it/news/76544-ASIA_FILIPPINE_Tutela_dei_minori_dagli_abusatori_online_si_muove_la_politicaManila - Una indagine dell'UNICEF ha rivelato che i minori filippini sono molto vulnerabili al cyberbullismo, a molestie e adescamenti online , in una nazione in cui, secondo dati del governo, il 60% percento dei ragazzi tra 10 e 17 anni è utente attivo di Internet: partendo da questa cornice, il senatore filippino Panfilo Lacson ha presentato un disegno di legge per regolamentare l'uso dei social media tra i minori nella nazione, citando studi e pareri di esperti che collegano l'eccessiva esposizione ai social media a problemi di varia natura per l'infanzia. <br />Pensato al fine di " promuovere e proteggere il benessere mentale ed emotivo dei bambini", il disegno di legge mira a "prevenire l'esposizione di ragazzi con meno di 18 anni dai rischi online e dai contenuti dannosi, vietando ai minorenni di accedere o utilizzare le piattaforme dei social media", ha affermato Lacson. La misura proposta auspica anche che le piattaforme dei social media implementino "misure di verifica dell'età per impedire agli utenti con limiti di età di registrarsi, accedere o continuare a utilizzare i loro servizi di social media".<br />Proposta nel dibattito pubblico, la proposta di legge sta trovando sostenitori nelle famiglie, nelle scuole, tra gli educatori e nelle comunità cattoliche. "Nella nazione è noto il fenomeno dei predatori sessuali online che attirano bambini e ragazzi in in relazioni pericolose", commenta Fides p. Shay Cullen SSC, missionario irlandese di San Colombano, che si dedica nelle Filippine alla tutela e al recupero dei minori vittime di sfruttamento e abusi. Il missionario guida la fondazione "PREDA" , impegnata a proteggere le vittime della tratta di esseri umani e delle forme di schiavitù contemporanea, soprattutto i minori. <br />"Gli aguzzini contattano i bambini su piattaforme di social media come Facebook e Instagram e li adescano per attività sessuali illegali. A causa dell'esposizione online, si arriva a un punto in cui i legami tra genitori e figli iniziano a rompersi", rileva il sacerdote, notando anche le responsabilità delle società di telecomunicazioni come Telco, la principale nelle Filippine. "I fornitori di servizi Internet non installano software di blocco nonostante la legge li obblighi a farlo. In tal modo sono complici dell'abuso sessuale sui minori online", nota p. Cullen. "I nostri bambini possono essere abusati su Internet, e le società di telecomunicazioni, con i loro investitori e dirigenti, intascano i profitti. La sicurezza dei bambini dipende dalla coscienza morale e dai valori spirituali degli adulti, che appaiono spinti dal profitto piuttosto che dalla preoccupazione per la sicurezza dei bambini".<br />La battaglia per la protezione dei minori online nelle Filippine coinvolge anche i produttori di hardware, come telefoni cellulari, tablet e computer. L'azienda di sicurezza informatica "SafeToNet" ha creato e testato un software basato sull'intelligenza artificiale che può essere installato nel sistema operativo di un computer o di un telefono cellulare. Il software è in grado di rilevare e bloccare materiale pedopornografico, indipendentemente dalla sua provenienza, che si tratti di un singolo individuo o di una piattaforma di social media. "SafeToNet" ha chiarito che il software non è in grado di identificare i proprietari o i diffusori di quei contenuti, ma può riconoscerli e bloccarli. "Dovremmo chiedere alla politica di approvare e far rispettare una legge che obblighi i produttori a installare questo software", afferma p. Cullen.<br />"Adolescenti e bambini sono attualmente privi di protezione e sono bersagli di abusi online, come adescamento e trasmissione in diretta di atti di violenza sessuale. Alcuni autori di questi abusi sono parenti dei bambini stessi, che vendono video sessuali a clienti stranieri. Il fenomeno del sextortion tra adolescenti è in aumento e diversi di loro si sono suicidati a causa di questo fenomeno", ricorda il missionario. "Sono milioni i bambini esposti e pochissime le condanne degli abusatori", rileva. Per questo "la società civile e la Chiesa appoggiano e promuovono ogni sforzo della politica per arginare questo grave fenomeno".<br /> Fri, 04 Jul 2025 12:16:12 +0200AFRICA/CONGO RD - La firma degli accordi di pace non ha finora migliorato le drammatiche condizioni degli sfollatihttps://fides.org/it/news/76543-AFRICA_CONGO_RD_La_firma_degli_accordi_di_pace_non_ha_finora_migliorato_le_drammatiche_condizioni_degli_sfollatihttps://fides.org/it/news/76543-AFRICA_CONGO_RD_La_firma_degli_accordi_di_pace_non_ha_finora_migliorato_le_drammatiche_condizioni_degli_sfollatiKinshasa – “Nell’est della Repubblica Democratica del Congo, donne e bambini sfollati continuano a soffrire nei centri di accoglienza di Lubarika, Luvungi, Nyamoma/Sange e nella città di Uvira” afferma l’ultimo rapporto inviato all’Agenzia Fides dall’associazione della società civile locale ACMEJ .<br />Nonostante l’accordo di pace firmato a Washington il 27 giugno , la popolazione del Nord e Sud Kivu continua a soffrire dopo che ampie aree di queste due provincie nell’est della RDC sono cadute nelle mani dei guerriglieri dell’M23 appoggiati dalle truppe ruandesi<br />L’ACMEJ descrive le condizioni degli sfollati nel Sud Kivu. Chi non ha trovato posto nei campi di accoglienza, è costretto a dormire in scuole e chiese. “Le famiglie degli sfollati ospitati nelle aule sgomberano le aule al mattino per consentire alle scuole di funzionare e, la sera vi ritornano per passare la notte. Analogamente, coloro che sono ospitati nelle chiese sgomberano le chiese nei giorni di culto e, dopo la Messa, ritornano”. Questa è la situazione che devono affrontare gli sfollati del villaggio di Katogota, che si trovano nei siti di Nyamoma/Sange e Lubarika nella pianura di Ruzizi. Si registrano numerosi casi di malattia tra bambini e donne che non possono però essere curati per la mancanza di medici e strutture sanitarie; a causa di questa situazione è in aumento il numero di malati che muoiono in completa assenza di assistenza medica. <br />Dopo la firma dell'accordo di Washington, afferma l’ACMEJ sono stati segnalati nuovi scontri nei territori di Walungu e Fizi nel Sud Kivu, causando nuove ondate di sfollamento della popolazione. “Alti funzionari ruandesi affermano che non ritireranno le truppe schierate nella Repubblica Democratica del Congo orientale fino a quando le Forze Democratiche per la Liberazione del Ruanda , non saranno neutralizzate” afferma la nota. “Analisti locali e difensori dei diritti umani contattati dall'organizzazione ACMEJ ritengono che il regime ruandese non ha rinunciato a occupare l’est della RDC per sfruttare le sue risorse minerarie” conclude l’ACMEJ. <br />Fri, 04 Jul 2025 10:58:28 +0200ASIA/OMAN - "Tra queste mura vogliamo crescere nella fede". Il Vescovo Martinelli inaugura il nuovo Centro pastorale della parrocchia di Ghalahttps://fides.org/it/news/76542-ASIA_OMAN_Tra_queste_mura_vogliamo_crescere_nella_fede_Il_Vescovo_Martinelli_inaugura_il_nuovo_Centro_pastorale_della_parrocchia_di_Ghalahttps://fides.org/it/news/76542-ASIA_OMAN_Tra_queste_mura_vogliamo_crescere_nella_fede_Il_Vescovo_Martinelli_inaugura_il_nuovo_Centro_pastorale_della_parrocchia_di_GhalaMuscat - «La formazione cristiana non consiste solo nella trasmissione di regole e obblighi, ma soprattutto nella comunicazione della vita nuova portataci da Gesù. Vogliamo formare cristiani che affrontino la vita quotidiana guidati dalla loro fede». Sono parole che il Vescovo Paolo Martinelli, ofm. Cap., Vicario Apostolico di Arabia meridionale, ha espresso durante la recente inaugurazione del nuovo centro pastorale della parrocchia dello Spirito Santo a Ghala, Muscat.<br /><br />“Si tratta di un ‘evento storico’, ha aggiunto il Vescovo Paolo, che segna l'inizio di un nuovo capitolo nella vita della parrocchia.”<br /><br />La nuova struttura è destinata a fungere da centro pastorale per iniziative di formazione cristiana, corsi di catechismo e residenza per i sacerdoti, dando vita a un sogno a lungo atteso dai fedeli di Ghala e di tutto il Vicariato.<br /><br />"Tra queste mura, vogliamo crescere nella fede, affinché la nostra fede possa plasmare le nostre vite e diventare testimoni del Vangelo attraverso il nostro modo di vivere”, ha spiegato il Vicario Apostolico durante la messa di ringraziamento nella quale ha incoraggiato i fedeli a considerare il nuovo edificio come un faro di formazione alla fede e un dono spirituale per le generazioni future. “Che possiamo essere uomini e donne di pace e costruttori di ponti, promuovendo il rispetto e contribuendo a costruire un mondo più umano e fraterno".<br /><br />Alla presenza di autorità religiose e politiche ha benedire l’edificio l’arcivescovo Nicholas Thevenin, Nunzio Apostolico presso il Sultanato dell'Oman.<br /><br />Il Vescovo Paolo ha ringraziato Sua Maestà Haytham bin Tariq, Sultano dell'Oman, e le autorità locali per la loro cura e il loro sostegno. "Oggi abbiamo inaugurato questo nuovo edificio che sarà utilizzato per la formazione cristiana. Ma è anche un monumento all'amicizia e all'armonia che esiste tra la Chiesa cattolica e il popolo pacifico e amorevole del Sultanato dell'Oman" ha concluso il presule.<br /><br /> <br />Fri, 04 Jul 2025 10:30:17 +0200AFRICA/BENIN - Conferma del direttore delle Pontificie Opere Missionariehttps://fides.org/it/news/76541-AFRICA_BENIN_Conferma_del_direttore_delle_Pontificie_Opere_Missionariehttps://fides.org/it/news/76541-AFRICA_BENIN_Conferma_del_direttore_delle_Pontificie_Opere_MissionarieCittà del Vaticano - ll Cardinale Luis Antonio G. Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione , ha confermato, in data 30 giugno 2025, il rev.do Cosme Adjomale, del clero dell’arcidiocesi di Parakou, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Benin fino al 2028 .<br /> <br />Fri, 04 Jul 2025 08:56:23 +0200AFRICA/KENYA - La “Via kenyana” all’Intelligenza Artificialehttps://fides.org/it/news/76540-AFRICA_KENYA_La_Via_kenyana_all_Intelligenza_Artificialehttps://fides.org/it/news/76540-AFRICA_KENYA_La_Via_kenyana_all_Intelligenza_Artificialedi Cosimo Graziani<br /><br />Nairobi - A marzo il Kenya ha presentato la sua strategia nazionale per l’intelligenza artificiale . La “Kenya AI Strategy 2025-2030” mira a fare del Kenya un Paese all’avanguardia nello sviluppo e nell’utilizzo dell’IA in tutto il Continente. La strategia punta a garantire la difesa degli interessi nazionali attraverso la sovranità dei dati, un rafforzamento delle cybersicurezza del Paese e uno progresso nella gestione degli strumenti tecnologici secondo criteri eticamente appropriati. La strategia è stata redatta dal governo, ma alle sue spalle c’è stato un minuzioso lavoro che ha coinvolto anche le aziende private, il mondo accademico, comunità locali e partner internazionali, tanto che alla presentazione del progetto hanno partecipato anche l’ambasciatrice dell’Unione Europea e i rappresentanti dell’Ambasciata tedesca in Kenya. <br />L’uso che il Kenya vuole far della tecnologia è ampio: nelle intenzioni del governo, l’IA deve essere applicata a settori quali l’agricoltura, la sicurezza, la sanità, l’istruzione. La strategia si basa su tre pilastri e su quattro tematiche per l’implementazione. Il primo pilastro riguarda le infrastrutture digitali per l’adozione dell’IA: il Kenya punta a rafforzare le capacità di elaborazione dei dati, estendere la connettività a banda larga, creare centri di sviluppo e ricerca dedicati esclusivamente all’IA. Il secondo pilastro si concentra sulla governance dei dati e dell’IA: in particolare il governo kenyano vuole concentrarsi sullo sviluppo di politiche e regolamentazioni per salvaguardare e gestire privacy e la sicurezza nell’uso dell’Intelligenza artificiale. Il terzo pilastro invece si focalizza sull’innovazione attorno all’IA: nel dettaglio, in questo pilastro il governo sosterrà startup e imprese che si impegneranno nel settore attraverso fondi e l’accesso agevolato al mercato.<br />Per quel che concerne le quattro tematiche, queste sono: lo sviluppo dei talenti, la governance, gli investimenti e l’applicazione etica della tecnologia. Nel primo caso la strategia del governo passa per il miglioramento delle competenze, le quali verranno guadagnate attraverso programmi di formazione specifici, mentre per il secondo tema si punta sulla ricerca e sull’innovazione. La terza tematica è forse la più interessante, perché riguarda lo sviluppo della collaborazione con enti e partner stranieri, già attestata dalla presenza di soggetti stranieri in occasione del lancio della strategia. Infine la quarta tematica riguarda le ricadute sociali che questa tecnologia può avere; in un Paese come il Kenya, dove l’età media della popolazione è attorno ai venti anni, rendere accessibile l’IA a ampie fasce delle giovani generazioni serve anche a evitare che ci siano proteste esplose lo scorso anno e alimentate in buona parte dal malcontento giovanile. <br />Il Kenya non è l’unico Paese ad aver presentato negli ultimi mesi una strategia simile. A gennaio anche l’Egitto ha presentato la sua seconda strategia per l’IA. Nel documento egiziano, in maniera analoga al documento kenyano, si specifica come la tecnologia debba essere orientata verso obiettivi sociali per farne uno strumento utile a ampie fasce della popolazione; inoltre anche l’Egitto, come il Kenya, punta a diventare un punto di riferimento continentale nello sviluppo dell’IA.<br />Le strategie nazionali vanno inserite all’interno dell’Agenda 2063 dell’Unione Africana e della strategia per l’Intelligenza Artificiale che l’organizzazione africana ha pubblicato lo scorso anno. All’interno di questa agenda 2063, pubblicata nel 2013, l’IA può giocare un ruolo importante per lo sviluppo dell’intero Continente, attraverso un approccio orientato verso lo sviluppo inclusivo. In questo caso la strategia dell’organizzazione africa si sviluppa attorno a cinque aree: i benefici per la popolazione; l’attenzione ai rischi collegati all’uso dell’IA, in particolare in merito alla governance e ai diritti; l’aumento della cooperazione internazionale e regionale nel settore; l’aiuto alle imprese locali per investimenti nel settore; la capacità dei Paesi membri dell’organizzazione di costruire infrastrutture adatte alla tecnologia. La scommessa da verificare è se tutto il Continente potrà approfittare in maniera appropriata delle possibilità di sviluppo diffuso connesse all’AI. O se l’uso dell’AI finirà per accentuare le sperequazioni sociali e economiche tra elite oligarchiche e masse fatalmente destinate a combattere ogni giorno con le conseguenze dello sfruttamento e del sottosviluppo. Fri, 04 Jul 2025 17:01:58 +0200VATICANO - Parte a ottobre il Corso online di missiologia in lingua spagnola promosso dalle Pontificie Opere Missionariehttps://fides.org/it/news/76539-VATICANO_Parte_a_ottobre_il_Corso_online_di_missiologia_in_lingua_spagnola_promosso_dalle_Pontificie_Opere_Missionariehttps://fides.org/it/news/76539-VATICANO_Parte_a_ottobre_il_Corso_online_di_missiologia_in_lingua_spagnola_promosso_dalle_Pontificie_Opere_MissionarieCittà del Vaticano - Nel contesto dell'anno giubilare e del Giubileo del mondo missionario, in programma il 4 e 5 ottobre, il Segretariato internazionale della Pontificia Unione Missionaria, insieme alle Direzioni nazionali delle Pontificie Opere Missionarie di Spagna e Costa Rica, promuove ed organizza un corso di aggiornamento missiologico on line in lingua spagnola.<br />Il corso, che si svolgerà da ottobre 2025 a giugno 2026, prevede 25 sessioni suddivise in tre blocchi. Ogni sessione ha la durata di circa un'ora e 45 minuti. Le lezioni si svolgeranno il martedì alle ore 20.00 secondo il fuso orario della Spagna .<br />Nel primo blocco di incontri online, previsto dal 28 ottobre al 16 dicembre 2025, verranno approfonditi i fondamenti della missiologia e gli aspetti biblici e teologici del mandato missionario del Signore; nel secondo, in programma dal 10 febbraio al 14 aprile 2026, vi sarà uno spazio dedicato allo studio della storia dell'evangelizzazione e delle questioni più attuali riguardanti l'approccio missionario della Chiesa. Nel terzo blocco, dal 21 aprile al 30 giugno 2026, si parlerà di pastorale e spiritualità missionaria, delle strutture e degli strumenti di natura ecclesiale utilizzati nei territori di missione e della spiritualità mariana rivolta alla Vergine Maria come Regina delle Missioni.<br />Le materie oggetto del corso sono: missiologia fondamentale, biblica, storica ed esegetica; la missione nei differenti continenti; la missiologia contemporanea; le questioni missiologiche emergenti; la pastorale missiologica e quella ecumenica, la spiritualità missionaria e la catechesi missionaria oggi.<br />Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione emesso dal Segretariato Internazionale della Pontificia Unione Missionaria. <br />Informazioni sui corsi e sulle modalità di iscrizione si possono consultare accedendo al link: https://omp.es/curso-de-actualizacion-en-misionologia/<br /> <br /><br/><strong>Link correlati</strong> :<a href="https://www.fides.org/it/attachments/view/file/Cartel.pdf">LOCANDINA CORSO</a>Thu, 03 Jul 2025 15:37:33 +0200ASIA/INDIA - Esplosione di una fabbrica chimica: la Chiesa indiana invoca trasparenza e rispetto della dignità del lavorohttps://fides.org/it/news/76538-ASIA_INDIA_Esplosione_di_una_fabbrica_chimica_la_Chiesa_indiana_invoca_trasparenza_e_rispetto_della_dignita_del_lavorohttps://fides.org/it/news/76538-ASIA_INDIA_Esplosione_di_una_fabbrica_chimica_la_Chiesa_indiana_invoca_trasparenza_e_rispetto_della_dignita_del_lavoroHyderabad - "L'esplosione della fabbrica chimica nello stato di Telangana solleva nuovamente il grave problema dello sfruttamento e del rispetto della dignità dei lavoratori. Le vittime sono perlopiù poveri, tribali, migranti e lavoratori a giornata, i più vulnerabili. Si dovrà accertare se vi è stata una negligenza e se le autorità civili e la azienza proprietaria dello stabilimento hanno rispettato tutte le misure di sicurezza sul lavoro": è quanto dichiara in un colloquio con l'Agenzia Fides padre Stephen Alathara, vice Segretario generale e portavoce della Conferenza dei vescovi latini dell'India , dopo che, il 30 giugno scorso, un'esplosione si è verificata nel distretto di Sangareddy, a nord di Hyderabad, capitale dello stato indiano di Telangana, causando la morte di almeno 40 lavoratori e lasciando oltre 35 feriti, molti in condizioni critiche. L'esplosione ha provocato il crollo di un edificio di tre piani gestito dalla società farmaceutica Sigachi Industries Private Limited.<br />Dopo le reazioni della società civile e lo sdegno espresso dall'opinione pubblica, il governo dello stato di Telangana ha stanziato un risarcimento di 10 milioni di rupie alle famiglie dei lavoratori deceduti e di 1 milione di rupie ai feriti. Ha inoltre costituito oggi, 3 luglio, una commissione di inchiesta, con la presenza di esperti e scienziati, per indagare sull'esplosione. La commissione dovrà accerterà le cause e stabilire la sequenza degli eventi che hanno portato alla deflagrazione.<br />"La Chiesa indiana, in tutte le comunità, si è unita nel porgere solidarietà e nel pregare per le vittime, nel corso delle messe celebrate quotidianamente, come ci hanno chiesto i Vescovi", riferisce a Fides p. Alathara. <br />In una nota ufficiale, la Conferenza episcopale interrituale dell'India ha espresso "profonda tristezza e dolore per la tragica esplosione in una fabbrica chimica nel Telangana". "I nostri cuori sono rivolti alle famiglie che hanno perso i loro cari in questa tragedia improvvisa e devastante. Preghiamo anche per la rapida e completa guarigione di tutti coloro che sono rimasti feriti e perche il Signore dia forza e coraggio alle loro famiglie e di chi si prende cura di loro", si legge nella nota dei Vescovi indiani. Molte delle vittime, hanno notato i Presuli, erano originarie di altri stati, ed erano migranti interni, giunti nel Telangana per provvedere alle loro famiglie. La dichiarazione della CBCI invoca "un'indagine approfondita e trasparente per far luce sulle cause dell'esplosione e sulle eventuali carenze riscontrate", osservando che "la dignità di ogni vita umana e il diritto a un ambiente di lavoro sicuro e protetto vanno sostenuti come responsabilità morale e costituzionale" .<br />P. Alathara conclude : "E' necessario rivedere le leggi sul lavoro, che consentono alle aziende di sfruttare i lavoratori. E bisognerà capire se tutte le norme previste dalla legge erano rispettate. Quanti subiscono le conseguenze di questo fenomeno sono sempre i più poveri, gli indifesi, quanti non potranno nemmeno ricorrere in tribunale, i migranti, i tribali, i più vulnerabili. La Chiesa è accanto a loro per aiutarli con ogni mezzo e in ogni forma".<br /> Thu, 03 Jul 2025 12:51:41 +0200ASIA/COREA DEL SUD - “Una vita è più preziosa di tutto il mondo”. L’opera coreana delle Suore del Buon Pastore per le donne ferite dalla vitahttps://fides.org/it/news/76537-ASIA_COREA_DEL_SUD_Una_vita_e_piu_preziosa_di_tutto_il_mondo_L_opera_coreana_delle_Suore_del_Buon_Pastore_per_le_donne_ferite_dalla_vitahttps://fides.org/it/news/76537-ASIA_COREA_DEL_SUD_Una_vita_e_piu_preziosa_di_tutto_il_mondo_L_opera_coreana_delle_Suore_del_Buon_Pastore_per_le_donne_ferite_dalla_vita di Pascale Rizk<br /><br /><p ><br /><iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/KMAteRDiHdk?si=ZE-uGuUpA31OE7ax" title="YouTube video player" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe><br /></p><br /><br />Chuncheon – Da più di 50 anni, ogni giorno che il buon Dio manda in terra, a Chuncheon, Seoul e Jeju le suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore offrono in Corea del Sud il loro lavoro e le loro preghiere per donne e ragazze in difficoltà: madri single, immigrate, donne in gravidanza, ragazze maltrattate in famiglia. Nei mesi scorsi hanno inaugurato una nuova struttura dedicata alle donne da soccorrere nella loro casa provinciale a Chuncheon, l’unico ”presidio” di una Congregazione religiosa internazionale presente nella zona.<br />Avviata nel 1995 grazie a delle donazioni, ancora oggi la casa delle suore di Chuncheon continua a espandersi con l’appoggio di benefattori vecchi e nuovi, che guardano con stima l’opera sostenuta dalle religiose a favore delle donne e ragazze provenienti da tutto il territorio nazionale. <br />Il Vescovo di Chuncheon, Simone Kim Ju-young, durante la cerimonia di inaugurazione - avvenuta ad aprile scorso - si è rivolto ai benefattori affermando: “Dovete essere i più felici di tutti. Sappiate che, anche se noi preti manchiamo nella preghiera, le suore, al contrario, sono sempre assidue nell'orazione”. Era stato lui stesso, un anno prima, ad invitare le parrocchie della diocesi a sostenere la raccolta fondi lanciata dalle suore per tirare in piedi la nuova struttura. <br />Dal 1993 - racconta Suor Marie Jean Bae, che è stata provinciale dal 2014 al 2019 - le suore di Chuncheon usavano a titolo gratuito il terreno dove sorge la nuova struttura. Poi, nel 2022, il proprietario aveva messo quel terreno in vendita. Se fosse stato venduto e sul sito fosse stato costruito un altro edificio, le suore avrebbero dovuto rinunciare al loro progetto. “Noi e le suore del ramo contemplativo abbiamo pregato insieme con disperazione. Dio misericordioso ha ascoltato le nostre preghiere e solo due giorni dopo aver intensificato le preghiere, il proprietario del terreno ha cambiato idea e ha deciso di donarlo al convento, scusandosi di non averlo fatto prima. La cosa ancor più sorprendente è che ci ha anche ringraziato per averlo accettato”, conclude Sr Marie Jean, oggi divenuta coordinatrice in Corea del Sud di Talita khum, la rete internazionale delle consacrate contro la tratta di persone.<br /><br />Quest’anno, la Congregazione celebra il bicentenario del suo ramo contemplativo, la cui storia attinge alle opere e alle intuizioni spirituali fiorite intorno alla figura di di San Giovanni Eudes , nel XVII° secolo, quando la prostituzione rappresentava una piaga sociale e veniva punita con la carcerazione. Davanti a miserie e ingiustizie perpetrate in un periodo di declino spirituale e morale, Eudes fu spinto dalla giovane Madeleine Lamy a Caen, in Normandia, a creare la prima casa rifugio, un vero e proprio “ospedale per queste anime”. Passarono 150 anni dall’approvazione papale alla rivoluzione del 1789, anno in cui i religiosi si dispersero e le loro case furono chiuse. Solo nel 1825 le case furono riaperte grazie al coraggio di una giovane superiora, Maria Eufrasia, fondatrice delle Suore di Santa Maddalena, oggi Suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore.<br /><br /><br />Religiose accanto alle donne in situazioni difficili <br /> <br />Fu tra gli anni ’60 e ’70 del Secolo scorso - proprio dopo il Concilio Vaticano II - che cambiamenti nella vita delle religiose iniziarono a registrarsi anche in Corea. Nel 1966, su invito del Vescovo Pietro Han Kong-ryel, della diocesi di Gwangju, quattro suore statunitensi arrivarono per far fiorire anche lì la spiritualità delle Suore del Buon Pastore. Scosso per lo sfruttamento sessuale delle giovani e delle donne da parte dei militari statunitensi presenti nella sua diocesi, Han cercava nel carisma della fondatrice Santa Maria Eufrasia lo spirito di compassione e carità per soccorrere queste vittime della sopraffazione. Fu così che nel 1968 le suore istituirono un servizio residenziale e una scuola professionale, situata vicino alla base aerea statunitense di Gunsan. Servizio che restò in funzione fino al 1976. <br />Ispirandosi al motto “una vita è più preziosa di tutto il mondo” , il bisogno di sostenere le donne sole in stato gravidanza evidenziava l’importanza per la Chiesa cattolica di creare strutture adatte a loro. Così le suore, su invito del vescovo Park Thomas Stewart, partono da una prima piccola casa a Seoul, per aprire nella provincia di Chuncheon, nel 1979, la ‘casa di Maria’ per le mamme single , per poi traslocare nel 1985 nell’attuale complesso della casa provinciale e nei centri di ascolto e assistenza per le donne.<br />Con l’entrata in vigore in Corea del Sud della legge contro la prostituzione del 2004 e il significativo aumento nei matrimoni internazionali - dovuto principalmente all'instaurazione delle relazioni diplomatiche con la Cina del 1992 - le forme di supporto alle donne in difficoltà si sono amplificate; questo è avvenuto per rispondere all’urgenza di fornire consulenze alle donne vittime di violenza domestica e per cercare di migliorare la comunicazione tra coniugi di nazionalità diversa, resa spesso complicata anche a causa delle barriere linguistiche e culturali.<br /><br /><br />Accoglienza per guarire le ferite di anima e corpo<br /><br />L’aumento della sensibilità riguardo alla giustizia e alla denuncia dei soprusi subiti dalle donne ha portato nel 1995 alla promulgazione della "Legge Fondamentale per lo Sviluppo delle Donne" .<br />Nei centri di accoglienza per donne in gravidanza come Mary’s home, le donne sono preparate a un parto sicuro per poi scegliere se affidare o tenere i propri figli. Il lavoro delle suore è fondamentale in questo campo, poiché promuovono nel loro operato le politiche contro l’aborto in favore della dignità della vita. Accogliendo le donne in queste residenze, vogliono proteggerle anche dal pregiudizio sociale. Le mamme vittime di diverse forme di violenza possono anche arrivare dall’esterno per cercare un rifugio presso le strutture gestite dalle suore, come la ‘Casa degli amici’ a Seoul o un altro rifugio presente a Jeju. Le forme di sostegno possono essere a breve termine - prorogabili – o a lungo termine . Con lo scopo di aiutarle a tornare alla normalità, vengono concepiti programmi per favorire la loro guarigione dalle ferite psichiche e fisiche. Le donne usufruiscono di un percorso di crescita personale e professionale insieme ad un sostegno di vitto e alloggio gratuiti, assistenza medica, formazione professionale finalizzata al raggiungimento della indipendenza economica e alla preparazione al GED, un esame equivalente all’esame di maturità tradizionale.<br />Un particolare supporto legale ed investigativo è garantito dal centro di Chuncheon, gestito in collaborazione con la Caritas, che offre consulenze legali come citare in giudizio l'autore del reato, scrivere una dichiarazione nelle cause civili.<br />Non mancano anche le case per accogliere le ragazze vittime di violenza domestica e di problemi familiari. In queste opere di apostolato, come la ‘Casa del Buon Pastore’ a Seoul, si cerca di restituire a queste giovani il calore della famiglia, il senso dell’amore e dell’accoglienza in un luogo sicuro e gradevole che cerca di dare loro un po’ di normalità. “Non c’è dolore più grande di quello di essere maltratti in casa dai propri genitori. Per raggiungere una sana indipendenza e riprendersi da punto di vista psico-emotivo, la strada è lunga, ma ci arrivano”, racconta Mariana Inea Young, terapista del ‘Gioco della Sabbia’ e assistente sociale. “Tante tornano per condividere le loro storie di guarigione”, aggiunge Suor Damiana Ham. <br /><br /><br />Una linea telefonica per l’aiuto a distanza<br /><br />Ogni giovedì, Suor Rufina Hwa Jung Shim - 66 anni, oggi ritiratasi dopo 7 anni trascorsi come direttrice dell’hotline a Jeju - andava nei quartieri della città ad offrire sostegno alle donne di strada. Il suo zelo, quarto voto specifico delle suore del Buon Pastore, le fa superare i limiti di spazio e di tempo per continuare la sua missione. “Ogni mattina, iniziamo con una lettura della Bibbia, anche se lo staff include donne di tutte le affiliazioni presenti in Corea, Il Vangelo rimane il cuore della missione.” Al ‘Centro 1366’, le suore sono chiamate dalla diocesi per gestire il servizio di consulenza telefonica conosciuto come “Catholic women’s line” lanciato nel 1998 dal Ministero della Salute e del Benessere. A seconda dei casi, le donne sono sostenute sul posto o portate nelle case rifugio e messe in contatto con la polizia, ospedali o altre residenze predisposte alla loro protezione.<br />Negli ultimi anni l’accresciuta sensibilità intorno alle questioni femminili in Corea del Sud ha portato ad un cambiamento sostanziale nei servizi di assistenza sociale sponsorizzati dal governo. Gli enti di servizio sociale che lavorano sul campo vengono consultati dal governo prima di definire le politiche più adatte. Sono, inoltre, richieste qualifiche professionali adeguate. <br /><br />Il 1° luglio, il Ministero delle pari opportunità e della famiglia ha promulgato una legge secondo la quale il governo attiverà il “Sistema di pagamento anticipato degli assegni familiari”. Il sistema prevede il versamento anticipato di assegni e contributi familiari anche quando uno dei genitori si sottrae ai suoi doveri in merito al sostentamento dei figli. Le quote non versate dal genitore insolvente rimangono a suo carico come debito contratto nei confronti delle istituzioni pubbliche, da saldare versando la quota dovuta agli organismi di assistenza previdenziale. <br />La legge prevede l’erogazione di un assegno mensile di 200mila KRW per ogni figlio fino al raggiungimento della maggiore età. Si tratta di una forma di sostegno che va a alleviare anche le difficoltà economiche affrontate da ragazze madri e donne abbandonate dai propri consorti. <br />Thu, 03 Jul 2025 12:22:30 +0200