ASIA/CINA Storia di Paolo Dongdong: dall’orfanotrofio delle suore cinesi alle Paralimpiadi di Parigi

mercoledì, 4 settembre 2024 suore   disabili   opere sociali   opere di misericordia   carità   attività sportive  

Ningjinxian (Agenzia Fides) – Da un orfanotrofio di suore cattoliche nella provincia cinese di Hebei ai Giochi di Parigi. E’ la storia sorprendente di Dongdong Paolo Camanni, giovane atleta paralimpico di Judo che rappresenterà l'Italia ai Giochi di Parigi 2024.

Suor Wang Qingfen è una religiosa della Congregazione di Santa Teresa del Bambino Gesù, nella Diocesi di Zhaoxian (Ningjin), provincia di Hebei, in Cina continentale. 20 anni fa, lei e le consorelle della Casa dell’Aurora hanno preso in braccio un bambino di due anni, affetto da retinoblastoma bilaterale (grave patologia oculare che si manifesta nei primi anni di età) ed era stato abbandonato sulla strada. Vent’anni dopo, anche le suore della Casa dell’Aurora hanno espresso sulle reti sociali i loro auguri al “loro” Dongdong, che partiva dall’italia per prendere parte alle Paralimpiadi in corso a Parigi.

Dongdong, è il nome che le suore hanno dato 20 anni fa al bambino che avevano salvato. Grazie a loro e alla conoscenza di un giornalista italiano, Dongdong ha poi incontrato in Italia la sua famiglia adottiva. In Italia è iniziato un percorso di vita che lo ha portato a diventare giovane campione di judo paralimpico, vincitore di medaglie d’oro agli EPYG (European Para Youth Games) ed un bronzo mondiale nel 2022 a Baku.

Dongdong è uno dei più di seicento bambini disabili abbandonati che hanno trovato affetto, casa e una vita buona grazie alla vigile carità delle suore della Congregazione Santa Teresa del Bambino Gesù e alle loro opere nel campo dell’assistenza ai deboli e ai malati.
Il brefotrofio La Casa dell’Aurora, gestito dalle suore, è stato fondato da Raimondo Wang Chonglin, vescovo della diocesi di Zhaoxian (Ningjin) alle fine degli anni Ottanta del Secolo scorso. In quel tempo si trovavano spesso bambini disabili abbandonati nelle stazioni ferroviarie o vicino agli ospedali. Il Vescovo Wang acquistò una casa privata, chiamò le suore di Santa Teresa e chiese loro se volevano diventare le madri di quei bambini, aiutandoli a uscire dalla loro condizione sfortunata. Tra i 600 bambini e bambine da loro accuditi, il 40% è stato colpito da poliomielite. Con lavoro tenace, le suore li hanno aiutati a vivere, a incontrare Gesù, a sturiare, a lavorare, a mettere su famiglia.

Oggi la Casa dell’Aurora è artocolata in tre parti: il Centro di Cura (nel villaggio di Biancun), la Stazione di Riabilitazione (nella Contea di Gaoyi) e il Centro di Riabilitazione Funzionale (nella Contea di Ningjin). Da 38 anni, le suore trascorrono la loro migliore giovinezza curando le ferite, sia fisiche che interiori, di bambini e dei giovani disabili. Per reperire i fondi necessari a portare avanti l’opera, le suore inventano iniziative originali con creatività (come una maratona organizzata per raccogliere offerte).

Ai giornalisti che una volta le facevano domande sulla sua vita e sulla vita della Casa dell’Aurora, suor Wang Qingfen ha risposto: “Siamo onorate perché il Signore ci ha fatto questo dono, alla nostra Congregazione e a ognuna di noi… Questo luogo ha visto accadere tanti miracoli per amore del Signore, che sono andati a beneficio di tutta la società e di tante persone di buona volontà”.
(NZ) (Agenzia Fides 3/9/2024)


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