Kinshasa (Agenzia Fides) – L’est della Repubblica Democratica del Congo è al centro di interessi geopolitici tra le grandi potenze, per via delle sue risorse naturali e per la sua posizione strategica.
L’8 luglio il Consiglio di Sicurezza ONU ha discusso della situazione della regione, in una riunione nel corso della quale è stato presentato il rapporto del gruppo di esperti incaricati di fornire un quadro dell’area ogni sei mesi. La relazione afferma tra l’altro che il Ruanda appoggia la ribellione M23, armandola e affiancandola con proprie truppe (vedi Fides 9/7/2024).
Nel corso della riunione si è discusso del ritiro della Missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite nella RDC (MONUSCO). I Caschi Blu si sono ritirati lo scorso mese dal Sud Kivu, ma non ancora dal Nord Kivu e dall’Ituri, dove sono presenti oltre all’M23, centinaia di gruppi armati, tra i quali i jihadisti delle Forze Democratiche Alleata (ADF nella sigla inglese), formazione nota pure come ISCAP (Provincia dell’Africa Centrale dello Stato Islamico).
In sua sostituzione è in corso di spiegamento la Missione della Comunità per lo Sviluppo dell'Africa Australe (SADC) nella Repubblica Democratica del Congo (SAMIDRC), incaricata di sostenere l’esercito congolese negli sforzi di pacificazione dell’area.
Il rappresentante degli Stati Uniti nel Consiglio di Sicurezza ONU ha espresso la contrarietà del suo governo a che le truppe ONU ancora presenti nell’est della RDC forniscano appoggio alla SAMIDRC. “L’obiettivo primario degli Stati Uniti nella parte orientale della RDC è ridurre all’escalation, ponendo fine all’instabilità e alle sofferenze umane causate dai conflitti. Questo è il motivo per cui riteniamo che il Consiglio dovrebbe evitare qualsiasi misura che possa infiammare le tensioni regionali, in particolare estendere il sostegno della MONUSCO al SAMIDRC” ha dichiarato Stephanie Sullivan vice rappresentante permanente ad interim presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che si dice favorevole solo a un “sostengo limitato” da parte ONU alla missione degli Stati dell’Africa orientale.
Washington che ha negoziato un cessato fuoco tra M23 ed esercito congolese, entrato in vigore il 5 luglio (vedi Fides 9/7/2024) e che ha espresso critiche al Ruanda per la sua azione nella RDC, continua a invitare Kinshasa e Kigali a sedersi al tavolo delle trattative a Luanda, in Angola, per trovare una soluzione alla crisi che minaccia di estendersi all’intera regione dei Grandi Laghi. A differenza degli Stati Uniti la Francia ha invece chiesto in sede di Consiglio di Sicurezza ONU il rallentamento del disimpegno della MONUSCO nelle province del Nord Kivu e dell'Ituri dove secondo Parigi non ci sono ancora le condizioni per il ritiro ed ha anzi auspicato una collaborazione tra i caschi blu e i soldati della SAMIDRC. (L.M.) (Agenzia Fides 10/7/2024)