https://www.facebook.com/photo?fbid=2761793550583401&set=pcb.2761793693916720
Lomé (Agenzia Fides) – La Chiesa in Togo è nata dagli sforzi di missionari di due Paesi rivali, la Germania Guglielmina e la Francia della Terza Repubblica, seguendo le vicende storiche dell’Europa e delle sue colonie africane a cavallo delle Prima Guerra mondiale. E su queste origini che poniamo la prima domanda a Benoît Comlan Messan Alowonou, Vescovo di Kpalimé, presidente della Conferenza Episcopale del Togo, che ha concesso un’intervista all’Agenzia Fides.
Il Togo colonia tedesca fino alla Prima guerra mondiale venne posto sotto Mandato francese dall’allora Società delle Nazioni. Questo dato storico ha avuto una ripercussione nella vita della Chiesa locale?
La Chiesa in Togo ha una storia peculiare, perché è stata fondata dai missionari Verbiti tedeschi, ma a causa della prima guerra mondiale questi ultimi sono stati costretti a lasciare il Paese. In seguito sono arrivati i missionari francesi appartenenti alla Società delle Missioni Africane (SMA). Nel lasso di tempo tra la partenza dei missionari tedeschi e l’arrivo di quelli francesi, la comunità cattolica rimase senza preti. I Verbiti avevano però formato dei catechisti. E sono loro che hanno custodito la luce della fede prima dell’arrivo dei missionari SMA.
Si tratta dunque di un’eredità importante. Qual è ora la situazione della Chiesa in Togo?
Oggi ringraziamo il Signore per le numerose vocazioni sacerdotali, missionarie e religiose che abbiamo. In questa situazione di Grazia abbiamo però il problema di assicurare la formazione dei futuri preti e religiosi/e. Una formazione non solo dal punto di vista teologico e dottrinale ma anche sociale. Pure in Africa si sente la questione della relazione tra la Chiesa e la società civile che è in constante evoluzione.
A questo proposito è notizia di queste settimane della pubblicazione della Bibbia in lingua Ewé
La lingua Ewé ha ricevuto il riconoscimento di lingua ufficiale della Chiesa da parte del Dicastero delle Missioni, e abbiamo così tradotto l’intera Bibbia in quella lingua. Finora aveva utilizzato il testo biblico tradotto in Ewé da parte dei nostri fratelli della Chiesa presbiteriana.
Anche in Togo si avverte la pressione esercitata da gruppi terroristi provenienti dal Burkina Faso. Siete preoccupati per questa minaccia?
Devo dire che siamo preoccupati perché è ormai da qualche anno che i terroristi sono alla porta del Togo. Ma in ogni caso conserviamo la fede e la speranza e soprattutto la croce che è la nostra “arma d’amore”. Vorrei inoltre ringraziare la Caritas che è venuta in aiuto ai nostri fratelli e sorelle della regione settentrionale della savana che soffrono per l’instabilità causata da questi terroristi per la recente iniziativa (vedi Fides 6/10/2023) per pacificare l’area di confine con Burkina Faso e Benin. (L.M.) (Agenzia Fides 13/11/2023)