di Marta Zhao
Pechino (Agenzia Fides) - Dopo tre anni di chiusure e impedimenti dovuti alla pandemia, finalmente è tornato il grande “esercito di ChunYun”, la moltitudine sterminata di persone che si mettono in viaggio in tutta la Cina per passare insieme ai propri cari i giorni del Capodanno cinese. I tanti immigrati interni che lavorano nelle grandi città hanno abbassato le saracinesche dei negozi. Le fabbriche sono chiuse. Anche a Pechino le strade appaiono più sgombre. Sembra sospeso anche il viavai di “rider” che oramai fanno parte della quotidianità della grande metropoli.
Da giorni le strade di ogni città cinese sono invase da decorazioni, lanterne, luci colorate. Tutti, più che in passato, fanno a gara a tingere tutto di rosso, il colore della fortuna, il colore che secondo le credenze popolari scaccia il male e gli spiriti maligni, quasi a voler cacciar via anche in questo modo il buio, la paura, il tempo doloroso della pandemia. Alle porte delle case vengono appesi festoni rossi con scritte beneauguranti. Si preparano i cenoni della vigilia, i fuochi d'artificio, le bustine rosse coi soldi dentro da donare a piccoli e grandi. Tutto sembra prepararsi alla festa. E nello stesso tempo, sulla festa che arriva si proietta anche un velo di tristezza. Le famiglie si stringono per passare insieme i giorni del Capodanno, e anche per consolarsi. Perché ognuno ha nel cuore il volto di qualche caro parente perduto negli ultimi tempi, nella strage di anziani che ha segnato l’ultima ondata di pandemia.
Il Capodanno cinese 2023 inaugura l'Anno del Coniglio. Animale fortunato, mansueto, gentile, secondo l’oroscopo cinese. Ci si augura a vicenda che il coniglio “porti bene”, che l’anno che viene sia un anno di pace e serenità. E anche la Chiesa cattolica in Cina abbraccia i sentimenti, le pene e le attese del popolo, in questo tempo di festa, e le vive alla luce della fede, della speranza e della carità, i doni che Cristo può accendere nel cuore di ogni cristiano.
Nelle parrocchie si celebrano messe della vigilia e liturgie di ringraziamento al Signore nel giorno di Capodanno. Il popolo di Dio torna a riempire chiese e cappelle, come accade in tempi normali nelle solennità di Natale e di Pasqua.
Anche le iniziative pastorali delle comunità cattoliche si rimodellano sul tempo della festa, che diventa occasione di dedicare particolare cura alle persone sole, anziane e in difficoltà.
La parrocchia di Jiujiang, nella provincia di Jiangxi, ha appena concluso l’Anno pastorale dedicato alla Parola di Dio. Il parroco Pang Rui continua nel tempo di Capodanno a visitare ogni giorno le famiglie insieme alle suore e ai responsabili del Centro parrocchiale, portando casa per casa i sacramenti dell’eucaristia e dell’unzione degli infermi alle persone anziane, malate e disabili. Sempre nello Jiangxi, Il parroco don Li Jianjun, della parrocchia di Qianshan, visita le case degli anziani per pregare con loro e impartire benedizioni in ogni famiglia.
Nella diocesi di Zhengzhou, nella provincia di Henan, il gruppo di Carità ha dato vita a piccole squadre di persone che dalle varie parrocchie si recano nelle frazioni e nei villaggi più isolati della campagna per visitare famiglie in difficoltà e portare loro ristori spirituali e materiali. Anche sacerdoti e laici della di Xingtai, nella provincia di Hebei, visitano in questi giorni anziani, malati e persone sole nel villaggio di Zhangzhuang e nei villaggi circostanti. Amministrano sacramenti, portano benedizioni, distribuiscono le “buste rosse” di beneficenza, per aiutare tutti a vivere un sereno Capodanno cinese.
Piccoli esempi di opere di “ordinaria” misericordia, che nel tempo della festa del Capodanno mostrano in maniera luminosa come i gesti più semplici della carità cristiana abbracciano con una confortante affinità elettiva le virtù tradizionali cinesi, quelle che muovono al rispetto, all'amore e al sostegno verso gli anziani. (Agenzia Fides 20/1/2023)
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