Brisbane (Agenzia Fides) - Respingere la proposta di legge sull'eutanasia e il suicidio assistito: è quanto chiede una petizione lanciata dai cattolici australiani, che sarà presentata al Parlamento dello stato australiano di Queensland dove, nelle prossime settimane, i parlamentari discuteranno e poi voteranno un controverso disegno di legge sul suicidio assistito volontario, che legalizzerebbe l'eutanasia nello stato.
A sostegno della petizione si è schierato l'Arcivescovo di Brisbane, Mons. Mark Coleridge, che in una lettera aperta esorta i cattolici, le loro famiglie e gli amici, a firmare la petizione. "Queste leggi, se approvate, capovolgeranno i principi fondamentali che hanno sostenuto per secoli i nostri sistemi medici e legali: l'etica del 'non nuocere' e il divieto di uccidere", afferma l'Arcivescovo Coleridge nella lettera indirizzata a tutti gli "amici di Cristo".
“Dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere gli abitanti del Queensland piuttosto che aiutarli a morire", rileva. “Le leggi sull'eutanasia e sul suicidio assistito - argomenta Mons. Coleridge - minano il fondamentale rapporto di fiducia che dovrebbe esistere tra un paziente e il proprio medico. Hanno il potenziale per mettere a rischio di morte illegittima gli abitanti vulnerabili del Queensland, anziani o malati terminali, esercitando pressione su di loro affinché si tolgano la vita in modo da non essere un 'peso' per la loro famiglia e i loro amici. Lo abbiamo visto accadere in paesi oltreoceano che hanno seguito questa strada".
L'Arcivescovo Coleridge invita i cattolici a firmare una petizione sponsorizzata da "Hope", coalizione della società civile di gruppi che si oppongono all'eutanasia e al suicidio assistito. L'Arcivescovo chiede ai cattolici “di inviare un'e-mail ai membri del Parlamento dello Stato del Queensland e di esortarli a opporsi all'introduzione di queste leggi”.
“La questione è ora urgente” ha detto l'Arcivescovo Coleridge. Voci cattoliche di dissenso tra la popolazione del Queensland si sono sollevate nelle scorse settimane e varie manifestazioni pubbliche contro l'eutanasia sono state organizzate prima del cruciale dibattito in Parlamento. La rete degli ospedali cattolici ha apertamente rifiutato la via dell'eutanasia: “I malati e gli anziani vulnerabili nel Queensland hanno bisogno del tuo aiuto per garantire che queste leggi letali non vengano approvate in questo stato. Vi esortiamo a firmare la petizione e inviare un'e-mail ai parlamentari e a chiedere ad amici e familiari di fare lo stesso", si legge in un appello diffuso negli ospedali cattolici.
Tra l'altro, notano i medici cattolici, le leggi proposte prevarrebbero sulla possibile “obiezione di coscienza” di ospedali, case di cura e personale medico che si oppongono all'eutanasia. Secondo il disegno di legge così com'è formulato, infatti, se i pazienti morenti sono troppo malati o fragili per spostarsi e chiedono l'eutanasia, gli ospedali potrebbero essere costretti a consentire l'eutanasia nelle loro istituzioni.
L'11 settembre a Brisbane si svolgerà una "Marcia per la vita" per protestare contro le proposte di legge sull'eutanasia. La mobilitazione della Chiesa e la sensibilizzazione dell'opinione pubblica, grazie ad un'opera condotta sul territorio dalle varie parrocchie, anche andando casa per casa, mirano a far sì che la legge non venga approvata nell'assemblea legislativa dello stato. Il motto della campagna contro l'eutanasia è "La compassione non uccide mai".
(PA) (Agenzia Fides 2/9/2021)