Roma (Agenzia Fides) - Per il secondo anno consecutive, è partita la missione itinerante delle Suore Missionarie Scalabriniane nell’isola di Lesbo per aiutare e sostenere le migliaia di rifugiati in arrivo dal Medio Oriente e dall’Africa che cercano speranza e salvezza in Europa (vedi Fides 29/7/2020). Anche questa volta l’iniziativa è possibile grazie alla collaborazione tra le religiose e la Comunità di Sant’Egidio, e a un’intesa che sta portando all’attivazione di una serie di iniziative in Italia e nel resto del mondo. La missione di Lesbo è una di queste e vede protagonista la Provincia europea delle Suore Scalabriniane.
“L'accoglienza e la disponibilità della Comunità di Sant'Egidio sono segni straordinari per noi e sono la possibilità di un’azione più articolata per il nostro servizio e per essere in comunione con migranti e rifugiati. Anche grazie a loro possiamo metterci in cammino verso gli altri e le altre” dice all’Agenzia Fides suor Neusa de Fatima Mariano, Superiora generale delle Scalabriniane, Congregazione che sin dalla sua fondazione ha come missione il servizio alla persona migrante.
“Ci troviamo a fare, ormai per il secondo anno consecutivo, un’assistenza in questa zona di confine, laddove più forte si alza la richiesta di aiuto – prosegue -. Per tutta l’estate saremo con loro e tenderemo la mano alle famiglie, alle mamme, ai papà, ai più piccoli”. Si tratta di un’iniziativa che le Suore Missionarie Scalabriniane hanno promosso nell’ottica di una 'Chiesa in uscita', come ha chiesto Papa Francesco.
Le nove suore resteranno a Lesbo per qualche mese e si alterneranno nell’assistenza dei migranti in questa zona di frontiera nell’isola greca di fronte alla Turchia. Al centro della loro attenzione i campi dove vivono migliaia di rifugiati, in condizioni degradanti e che mettono a rischio la loro stessa vita. Per suor Milva Caro, Superiora provinciale dell’Europa, “l’emergenza chiama di nuovo tutte noi a mobilitarci per aiutare i rifugiati che non hanno mai smesso di affollare le rotte del Mediterraneo”. “Non fa più notizia, forse, ma sui barconi migliaia di persone, donne, bambini non accompagnati, cercano ancora un varco verso la speranza – aggiunge –. L’attività missionaria è fondamentale non solo per rispondere ai bisogni primari ma anche per dare conforto, essenziale per chi ha lasciato tutto dietro di sé e spesso ha visto cadere lungo il cammino le persone più care”. (SL) (Agenzia Fides 30/07/2021)