ASIA/VIETNAM - Servono con urgenza mezzi di sostegno e di sussistenza per i sopravvissuti alle alluvioni

venerdì, 26 novembre 2010

Ton Le (Agenzia Fides) – Ad oltre un mese di distanza dalle alluvioni che hanno colpito pesantemente la zona centrale del Vietnam, centinaia di migliaia di residenti ne subiscono ancora le conseguenze. Molti di loro hanno perso tutto. Oltre 250 mila case sono state sommerse dall'acqua e circa 200 sono andate distrutte. Migliaia di famiglie sono state costrette ad evacuare e risultano morte almeno 143 persone. Delle cinque province colpite, Nghe An, Ha Tinh, Quang Binh, Quang Tri e Thua Thien Hue, quest'ultima è quella che ha subito più danni. Circa l'80% delle precipitazioni che si registrano nella provincia annualmente sono cadute in soli 10 giorni. Oltre mezzo milione di persone della provincia di Ha Tinh, circa il 70% della popolazione, sono state colpite in questa zona prevalentemente agricola e molto povera. Questa parte centrale del paese non è nuova alle alluvioni, tuttavia quest'anno sono state particolarmente gravi. I residenti, che solitamente conservano le loro scorte di cibo in soffitte, si sono visti spazzare via tutto a causa degli allagamenti, altri hanno perso i loro raccolti autunnali, masserizie, attrezzi e sementi per la prossima stagione di semina.
Oltre ai danni alle infrastrutture, strade, ponti, canali, 2 mila ettari su 3 mila delle risaie del distretto di Vu Quang sono andate perse, mettendo la gente a rischio di carestia prima del prossimo raccolto di maggio. Gli agricoltori più danneggiati stanno ricevendo dalle organizzazioni umanitarie e governative aiuti alimentari a breve termine, tuttavia il divario alimentare è molto grande. Secondo l'Oxfam, organizzazione impegnata contro la povertà e l'ingiustizia, la necessità più impellente è garantire cibo e sussistenza per i prossimi 3 - 5 mesi. Servono interventi supplementari per favorire i prossimi raccolti stagionali, in particolare sementi e fertilizzanti. Delle tre stagioni di raccolta della regione, quella che va da novembre ad aprile è la più importante, rappresenta circa il 70% della produzione totale annuale. Riso, mais, patate dolci, fagioli e campi di arachidi sono a rischio se non si interviene con ulteriori aiuti. Secondo l'Oxfam, il recupero di guadagni e di risorse alimentari potrebbe richiedere da tre a sei mesi fino al raccolto della stagione invernale primaverile. Tuttavia per molte famiglie occorreranno oltre cinque anni per recuperare le loro perdite. (AP) (Agenzia Fides 26/11/2010)


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