AFRICA/GUINEA - Camara ricoverato in Marocco mentre in Guinea la situazione rimane calma, ma domina l’incertezza sulle sorti del Paese

sabato, 5 dicembre 2009

Conakry (Agenzia Fides)-Il Presidente della Giunta militare della Guinea, Moussa Dadis Camara, è stato ricoverato in un ospedale marocchino per curare le ferite riportate nell’attentato del 3 dicembre (vedi Fides 4 dicembre). Le sue condizioni non sono ancora state rese note.
Secondo fonti locali contattate dall’Agenzia Fides, in Guinea la situazione è calma ma a livello informativo domina l’incertezza. “Le domande fondamentali – secondo quanto dice a Fides una fonte della Chiesa, che ha chiesto l’anonimato per ragioni di sicurezza – sono le seguenti: quali sono le condizioni di Camara? Dove si trova il suo attentatore, il tenente Aboubacar Sidiki Diakité, detto Tomba ? Che cosa succederà alla ripresa dei negoziati tra la Giunta militare e i rappresentanti dell’opposizione e della società civile che si tengono a Ouagadougou? Verranno sospesi?”.
Secondo le fonti di Fides, nel pomeriggio del 3 dicembre Camara si era recato nella base di Koundara per chiedere a Aboubacar Sidiki Diakité perché avesse rifiutato di incontrarsi con la Commissione dell’ONU incaricata di indagare sul massacro di oltre 150 persone da parte dei militari durante una manifestazione dell’opposizione, il 28 settembre. In precedenza Camara aveva incontrato la Commissione, mentre Diakité, che è sospettato di aver diretto le operazioni di repressione, aveva rifiutato di ricevere i rappresentanti dell’ONU. All’arrivo alla base militare Camara è stato vittima di un agguato nel quale è rimasto ferito (non si sa ancora se in maniera grave) e due membri del suo staff sono stati uccisi. Le guardia del corpo del Presidente sono riuscite comunque a mettere in fuga gli aggressori. Secondo le autorità guineane Diakité è ancora a piede libero.
Il Ministro della Difesa, Sékouba Konaté, ha interrotto la sua visita in Libano ed è rientrato in anticipo a Conakry. È probabile che sia lui a governare il Paese ad interim. “In questa situazione di incertezza la popolazione appare rassegnata e vede le sue condizioni economiche peggiorare anche a causa delle sanzioni imposte dalla comunità internazionale dopo il massacro del 28 settembre” conclude la fonte di Fides. (L.M.) (Agenzia Fides 5/12/2009)


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