AFRICA/REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO - Confermati 23 casi e 6 morti a causa del virus ebola, anche se l’epidemia sembra sotto controllo

martedì, 2 ottobre 2007

Kinshasa (Agenzia Fides) - Negli ultimi cinque mesi nella Repubblica Democratica del Congo si sono ammalate oltre 400 persone e 170 sono morte, ma non è stato possibile certificare la causa della malattia che le ha colpite o della morte.
Intanto, le autorità sanitarie locali hanno confermato 23 casi di ebola e 6 morti. Gli esperti dei laboratori di Winnipeg e dell’Agenzia della Sanità Pubblica del Canada, istallati a Mweka e Luebo, hanno confermato negli ultimi giorni 7 casi positivi tra i 25 pazienti esaminati. Il segretario generale della Sanità, Benoît Kebela, ha aggiunto che questi si concentrano nella zona di Kampungu, nella provincia del Kasai occidentale, al centro della RDC.
Il funzionario ha dichiarato, tuttavia, che gli ultimi dati registrati non corrispondono a nuovi malati, ma che si tratta di casi precedenti in attesa di analisi, e di conseguenza si può registrare un calo nel numero delle persone contagiate e di quelle morte.
Attualmente 17 specialisti internazionali dell’organizzazione Medici Senza Frontiere (MSF) e circa 50 congolesi hanno allestito due unità di isolamento a Kampungu e a Luebo. MSF sta lavorando insieme alle autorità congolesi, all’OMS e ad altre organizzazioni.
Ogni giorno MSF visita i centri di salute di circa 20 villaggi, situati in un raggio di 30 chilometri attorno a Kmpungu, villaggio di 9mila abitanti. Il personale dell’organizzazione internazionale ha formato operatori sanitari e distribuito medicinali e materiale protettivo: poiché il virus si diffonde facilmente tramite i liquidi corporei gli operatori che trasportano i corpi sono estremamente a rischio. Inoltre 35 operatori comunitari sono stato formati per portare informazioni alla popolazione sulla prevenzione del virus.
Tuttavia alcuni villaggi estremamente isolati rimangono difficili da raggiungere, come Tchtala e Kalombay dove alcuni casi sospetti di Ebola sono stati registrati.
Il dottor Michel Van Herp, epidemiologo di MSF, ha detto si è ormai vicini ad avere l’epidemia sotto controllo, ma si rimane vigili perché il virus sta ancora circolando in alcuni villaggi vicini. Inoltre poiché il periodo di incubazione dell’Ebola può arrivare a tre settimane, ci potrebbero essere persone infettate ma che non hanno ancora sviluppato i sintomi.
Secondo l’OMS dall’inizio di maggio sono stati registrati 384 casi sospetti, di questi 176 fatali. Dei 53 prelievi sanguigni effettuati, 23 sono risultati positivi al virus Ebola. Altre malattie come malaria, shigella e febbre tifoide, che hanno sintomi simili a quelli della prima fase dell’Ebola, stanno imperversando nella regione.
Ebola è una malattia estremamente contagiosa, per la quale non esistono vaccini o cure. Il virus del tipo Zaire uccide dal 70 al 90% delle persone contagiate. Per questo le attività di MSF si concentrano nell’isolare le persone infette, reidratarle e alleviare le sofferenze, questo aiuta alcuni di loro a guarire. Per contenere l’epidemia è anche importante identificare gli altri casi e individuare coloro che sono stati in contatto con persone sospette di essere infette. In una epidemia registrata nella RDC nel 1976 sono morte 500 mila persone, e in un’altra del 1995 oltre 200.
(AP) (2/10/2007 Agenzia Fides; Righe:41; Parole:510)


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