Darjeeling (Agenzia Fides) - Sono i coltivatori nelle piantagioni che producono un tè nero tra i più apprezzati nel mondo: nel distretto collinare di Darjeeling, un lembo di territorio, parte dello stato indiano del Bengala occidentale, che si incunea tra Nepal, Bhutan e Bangladesh, i circa 40mila cattolici sono soprattutto adivasi (indigeni) impegnati come raccoglitori e trasformatori delle foglie nelle 87 zone di produzione (tea gardens) della prelibata bevanda, disseminate su un’area di 19mila ettari. "Nelle 60 parrocchie della diocesi di Darjeeling, e anche nelle scuole cattoliche, abbiamo iniziato a recitare la preghiera per il Giubileo già sei mesi fa, per una preparazione spirituale all'Anno santo. Ora è palpabile la gioia di questa gente, molto semplice e umile, nel vivere il Giubileo con profonda devozione e con un pellegrinaggio alla cattedrale della diocesi, la chiesa giubilare", racconta all'Agenzia Fides padre C.M. Paul, Salesiano di don Bosco, docente al Collegio Salesiano di Siliguri, fondatore e direttore di una Radio Salesiana, emittente comunitaria che si rivolge al pubblico locale, con lo scopo di entrare in contatto con la gente dei villaggi rurali. "I gruppi di fedeli si stanno organizzando, compiendo viaggi anche di 60 km, per recarsi in chiesa e ricevere la confessione, partecipare all'Eucaristia, pregare per il Papa, ricevere l'indulgenza plenaria", dice.
Nella diocesi, un pittoresco distretto della parte settentrionale del Bengala, sono storicamente presenti ordini religiosi come Gesuiti e Salesiani, impegnati soprattutto nell'opera di istruzione e nella pastorale giovanile. I fedeli locali ancor ricordano l'arrivo in loco di Madre Teresa di Calcutta. La sua opera a servizio dei diseredati e degli anziani abbandonati ancora oggi è portata avanti dalle suore Missionarie della Carità: un missione di compassione verso tutti, a servizio dell'umanità ferita e reietta. Il loro esempio è una testimonianza di fede che attrae persone verso il Vangelo di Cristo. La comunità cattolica a Darjeeling gestisce college, scuole primarie e secondarie, istituti di formazione professionale, diversi centri di assistenza sociale, orfanotrofi e asili nido, case per anziani e indigenti. I servizi resi all'umanità hanno reso la comunità cattolica apprezzata da tutti, in un territorio dove vivono oltre 1,5 milioni di abitanti di diverse etnie: hindi, nepali, bengali, bhutanesi, sikkim, tibetani, di diversa affiliazione religiosa.
"Nelle famiglie qui troviamo spesso la coesistenza di persone di diverse religioni, cattolici, indù e altri. Si respira un clima di tolleranza e di benevolenza reciproca. I nostri fedeli vivono il Giubileo come preziosa opportunità di rinnovamento spirituale, di conversione, di devozione: la fede dei semplici ci evangelizza", riferisce il Salesiano.
(PA) (Agenzia Fides 16/1/2024)