ASIA/COREA DEL SUD - Il Giubileo con i detenuti del centro di formazione professionale, nel segno di San Giuseppe e di Maria

sabato, 11 gennaio 2025 giubileo   carcerati  

Suwon (Agenzia Fides) - Il Giubileo del 2025 si celebra anche nelle carceri.  Il Centro detentivo di formazione professionale nella cittadina di Hwaseong ha celebrato nei giorni scorsi l'inizio del Giubileo in una cerimonia di benedizione e di consegna di due statue installate all'interno della struttura, con l'intento di esprimere la vicinanza e la cura della comunità cattolica, che continuerà con varie iniziative in tutto il tempo giubilare. Quello di Hwaseong è uno speciale istituto detentivo-lavorativo (uno dei due esistenti in Corea) in cui circa 1.000 detenuti ricevono una formazione professionale (specializzandosi in opere di meccanica, saldatura, falegnameria e altri lavori artigianali), preparandosi così all'indipendenza economica e al reinserimento nella società dopo il rilascio.
Come appreso da fonti locali di Fides, grazie alla colletta dei fedeli della parrocchia cattolica di Cheolsan, nella diocesi di Suwon, e al contributo di un donatore anonimo, la sezione maschile del Centro professionale  ha ricevuto in dono una statua di san Giuseppe con le sembianze di un falegname (in linea con le caratteristiche di un carcere di formazione professionale) e con la Sacra famiglia; e, nella sezione femminile, è stata portata una statua della Vergine col il bambino Gesù, per esprimere il calore e l'amore di una madre.
Padre Yoo Jeong-su, vicedirettore della Commissione pastorale per i detenuti nella diocesi di Suwon, ha spiegato: "Nella Bolla che proclama il Giubileo, il Papa incoraggia tutti, comprese le autorità governative, a prestare particolare attenzione a coloro che sono nelle carceri. Abbiamo installato due statue perchè i detenuti vivano con speranza il loro tempo di soggiorno nella struttura, piuttosto che con scoraggiamento o sfiducia".  Padre Yoo Jeong-su ha chiesto attenzione e preghiere per i detenuti, dicendo: “Il modo in cui trattiamo le persone svantaggiate o emarginate è un indicatore dello stato di salute di una società. E'  responsabilità dell'intera società prevenire il crimine e creare le condizioni perchè chi sbaglia  possa riprendersi, reinserirsi, ritrovare accoglienza e solidarietà”.
“I detenuti, in maggioranza, si rendono conto dei propri errori, esprimono rammarico e ricevono diligentemente una formazione professionale per tornare ad essere buoni cittadini  dopo il rilascio”, ha sottolineato Paul Jaesul Kim, Direttore del carcere  di Hwaseong, che ha accolto con favore l'iniziativa della Chiesa cattolica e ha rimarcato: "Credo che la Sacra Famiglia di Nazareth aiuterà a risvegliare l'importanza della famiglia, e che la statua della Vergine aiuterà a evocare il nobile amore materno". Il Direttore ha notato che l'evento si è svolto senza alcuna opposizione nè da parte del personale nè di detenuti di altre fedi religiose, grazie al tempo di preparazione dedicato dai volontari della Chiesa locale che hanno bene illustrato lo spirito e il significato di quei gesti.
A realizzare manualmente le statue hanno contribuito anche alcuni detenuti cattolici, grati "per aver potuto applicare le competenze apprese in carcere per un lavoro sacro, e aver  partecipato in tal modo al  Giubileo".  Tutti i presenti alla cerimonia di installazione - preti e fedeli, personale di sorveglianza, rappresentanti dei detenuti -  hanno espresso l'auspicio che "questo gesto possa aprire un nuova strada verso la ripresa e la speranza per i detenuti e che serva a sensibilizzare la società coreana nel tendere una mano a quanti sono in carcere".
(PA) (Agenzia Fides 11/1/2024) 


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