Seoul (Agenzia fides) - Centinaia di migliaia di persone radunate nei pressi del palazzo del Parlamento a Seoul hanno esultato, sventolato striscioni e brandito colorati bastoncini luminosi di K-pop, dopo che l'Assemblea nazionale - con un voto di 204 favorevoli su 300 deputati - ha approvato l'impeachment del presidente Yoon Suk Yeol, in seguito alla sua dichiarazione di legge marziale dello scorso 3 dicembre. Gruppi della società civile, associazioni, organizzazioni religiose, comunità cristiane, gruppi di parrocchie cattoliche di vari parti del paese sono giunte e si sono radunate a Seoul fin dalle prime ore del mattino, con temperatura gelida, per sostenere la messa in stato d'accusa del presidente e preservare l'ordine costituzionale.
La popolazione coreana di Seoul ha voluto sostenere concretamente quel sit-in pacifico anche attraverso la pratica del "caffè sospeso", tipica della città italiana di Napoli: semplici cittadini si sono recati nei bar, nei caffè, nei bistrot dei dintorni e hanno pagato in anticipo bevande calde a scopo solidale, per per far sì che i manifestanti infreddoliti potessero usufruire di un caffè gratuitamente.
Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, messo in stato d'accusa dal Parlamento, ha il divieto di lasciare la Corea del Sud, poiché le autorità di polizia stanno indagando su di lui e su altri ministri e funzionari coinvolti nella dichiarazione di legge marziale del 3 dicembre scorso, per verificare se abbiano commesso ribellione, abuso di potere e altri crimini. L'intero processo di impeachment potrebbe ora durare mesi, poichè servirà un giudizio di ratifica della Corte costituzionale che ha 180 giorni per pronunciarsi.
Yoon gode dell'immunità presidenziale da procedimenti penali, ma ciò non si estende alle accuse di ribellione o tradimento. Dopo l'eventuale pronunciamento favorevole della Corte, Yoon potrebbe essere indagato, detenuto, arrestato. Il ministro della difesa di Yoon, il capo della polizia e il capo dell'agenzia di polizia metropolitana di Seul sono stati arrestati per il loro ruolo nella dichiarazione della legge marziale. Anche altri alti funzionari militari e governativi sono sotto indagine.
(PA) (Agenzia Fides 14/12/2024)