ASIA/LIBANO - Un colloquio teologico internazionale per rilanciare la vocazione ecumenica della Chiesa melchita

martedì, 25 giugno 2024 ecumenismo   chiese orientali   teologia   concilio vaticano ii  

Vatican Media

Il Patriarca melchita Youssef Absi concelebra la liturgia eucaristica insieme a Papa Francesco

Beirut (Agenzia Fides) – Mentre la Chiesa cattolica greco-melchita celebra i 300 anni dal ripristino della piena comunione con la Chiesa di Roma (1724-2024), un Colloquio teologico internazionale di alto livello punta a rilanciare la valenza e la vocazione ecumenica di quella comunità ecclesiale e delle altre Chiese cattoliche orientali, in un momento in cui anche i conflitti geopolitici lacerano Chiese sorelle appartenenti alla stessa tradizione, come le Chiese dell’Ortodossia.
Il Colloquio, organizzato dal Patriarcato cattolico greco melchita, è iniziato nel pomeriggio di lunedì 24 giugno con un breve intervento del Patriarca melchita Youssef Absi e si conclude mercoledì 26 giugno. I lavori del Convegno, intitolato “La Chiesa greco-melchita cattolica, l’unione con Roma e nuove prospettive”, si svolgono presso il Centre Liqaa a Raboueh (Beirut).
L’unione dei greco melchiti con Roma – si legge nei testi di presentazione del colloquio - costituisce un punto di svolta della loro storia: “Antiocheni, calcedoniani, di tradizione bizantina e di cultura araba, aperti alle civiltà dell’Europa orientale e occidentale, la loro adesione al cattolicesimo proviene da molteplici fattori che hanno, nel corso del tempo, plasmato la loro identità propria”.
Il Concilio Vaticano II ha offerto alla Chiesa greco melchita una “occasione unica per richiamare, in seno alla Chiesa cattolica, la ricchezza del cristianesimo orientale, il senso della cattolicità, l’urgenza dell’unità, e di definire il ruolo delle Chiese orientali cattoliche”.
Il Colloquio in corso in Libano rivendica per la compagine ecclesiale melchita il ruolo di “Chiesa ponte” e il suo protagonismo in campo ecumenico, ben rappresentato dalle iniziative messe in campo da vescovi e Patriarchi melchiti per ripristinare la piena comunione con i fratelli ortodossi che si considerano anch'essi eredi della antica Chiesa di Antiochia. Nelle giornate di studio condiviso si fa riferimento al famoso progetto denominato “Iniziativa Zoghby”, dal nome del grande Arcivescovo melchita Elias Zoghby (1912-2008) che più volte, dopo il Vaticano II, cercò strade per ripristinare la piena comunione tra Chiesa melchita e Patriarcato greco ortodosso di Antiochia, immaginando che tale iniziativa avrebbe aperto pionieristicamente la strada alla piena comunione tra la Chiesa cattolica e tutte le Chiese ortodosse di tradizione bizantina.

Tra gli interventi più qualificati in programma al Colloquio di Raboueh figurano anche quelli dell’Archimandrita Elisée Marzi, dell’Université Saint-Joseph, su “La Chiesa melchita come laboratorio ecclesiologico”, e di padre Gaby Hachem, teologo dell’Université Saint-Esprit di Kaslik, sul tema “Il Patriarcato melchita al Concilio Vaticano II e nel processo sinodale” (GV) (Agenzia Fides 25/6/2024)


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