Tangshan (Agenzia Fides) – Favorire la crescita di una rete capillare di operatori e “reporter” locali desiderosi di raccontare e condividere con altri storie di testimonianza cristiana, informazioni sulla vita delle comunità cattoliche locali, riflessioni sul Vangelo e sulle verità della dottrina cristiana. E’ questa la scommessa che nell’ultima settimana di giugno ha spinto il Centro di cultura e comunicazione della comunità cattolica di Tangshan (provincia di Hebei) a organizzare un corso per la formazione di 19 aspiranti “corrispondenti di base” disposti a scrivere e condividere informazioni e storie raccolte in ogni angolo della provincia. Le persone che hanno partecipato al corso provenivano in buona parte da villaggi rurali delle contee più remote o da distretti industrializzati, tutti mossi dal desiderio di vivere anche la loro formazione nel campo degli strumenti di comunicazione come parte della propria vocazione di battezzati e della propria partecipazione alla vita della propria comunità parrocchiale. Alla fine del corso, sono stati diffusi i premi agli autori dei migliori articoli scritti intorno all’Anno della Carità, celebrato dalla comunità cattolica di Tangshan nel 2021 (vedi Fides 15/1/2023).
Il corso di formazione organizzato a Tangshan e guidato da don Li Haiyang, direttore del Centro di cultura e formazione, è espressione di un fenomeno singolare e rilevante che si registra presso le comunità di base cattoliche in Cina: lo sviluppo rapido e spontaneo di reti di “giornalismo popolare” o “giornalismo di prossimità”, che utilizza anche i nuovi strumenti di comunicazione digitale per diffondere testimonianze, notizie e riflessioni generate dall’esperienza cristiana. Tali reti si sviluppano su base locale, anche in aree interne e lontano dai grandi centri urbani.
Già nel 1991, su iniziativa del sacerdote John Battista Zhang, è stato lanciato Xinde (“Fede”), il primo bollettino cattolico cinese rinato dopo gli anni della Rivoluzione Culturale. La rete di media e strumenti di comunicazione digitale legati alle diverse diocesi e comunità cattoliche cinesi si è sviluppata in maniera esponenziale soprattutto a partire dai primi anni dopo il Duemila. I diversi bollettini in versione cartacea sono stati riproposti anche in versione digitale, si sono moltiplicati i siti e gli account sulle reti sociali come WeChat che fanno capo alle comunità cattoliche sparse nel Paese. Col passare del tempo, dopo il primo avvio don modalità “artigianali”, si è alzato anche il livello di competenza nella gestione professionale dei nuovi strumenti di comunicazione, come testimoniano ad esempio i videoclip curati dall’equipe di giovani cattolici di Beitang, la cattedrale di Pechino, dedicata all’Immacolata Concezione e fondata dal Venerabile Matteo Ricci. Si tratta per lo più di ragazze e ragazzi avvezzi all’uso delle nuove tecnologie digitali, che hanno contagiato con la loro passione comunicativa anche persone molto più anziane. Uffici e corsi di comunicazione legati a diocesi e parrocchie sono stati inaugurati dovunque, a Shanghai come a Sanyuan, a Xianxian come in varie diocesi delle province di Zhejiang, Shandong, Fujian. I responsabili dei diversi centri di comunicazione legati alle diocesi invitano a tenere le lezioni nei loro corsi di aggiornamento anche docenti e specialisti provenienti dalle facoltà di comunicazione di Università cinesi e straniere. E mostrano particolare cura nel sostenere l’innalzamento delle competenze nella gestione professionale degli strumenti e delle tecniche di comunicazione, senza mai separare tale impegno dalla vocazione di fede che sola può animare e motivare il servizio reso alla missione e all’annuncio del Vangelo anche attraverso i media. In tale approccio, la partecipazione intensa e grata alla vita della Chiesa può esprimersi anche nel rigore con cui si verifica l’attendibilità delle fonti e la tempestività nel diffondere notizie che possono confortare la fede del popolo di Dio. (NZ) (Agenzia Fides /07/2023)