Archivio 68 Sondrio
Gerusalemme (Agenzia Fides) - I Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme esortano tutti a pregare e a lavorare “affinché Dio conceda saggezza per muoversi verso un futuro migliore, in modo che al popolo palestinese venga concesso il diritto all'autodeterminazione, alla costruzione dello stato e alla prosperità, e consentendo a tutti i popoli di questa terra di vivere in pace, dignità e prosperità”. L’appello arriva in occasione dei giorno in cui i fa memoria dei 75 anni dalla Nakba, l'esodo forzato della popolazione araba palestinese durante la guerra arabo-israeliana del 1948, seguita alla fondazione dello Stato d'Israele. Anniversario – si sottolinea in un messaggio diffuso dal Consiglio dei Patriarchi e dei Capi delle Chiese di Gerusalemme “che i figli delle nostre Chiese condividono con il resto del popolo palestinese”
Nel comunicato, i Capi delle Chiese di Gerusalemme ribadiscono l’impegno volto “a raggiungere una pace giusta e duratura nella nostra terra, la Terra Santa”.
Furono più di 700mila i palestinesi che lasciarono città e villaggi durante la Nakba, espressione che in arabo significa “catastrofe”. La disputa sul destino di quei profughi palestinesi e sul “diritto al ritorno” dei loro discendenti rimane al centro del nodo conflittuale israelo-palestinese.
“La nostra fede” rimarcano i capi delle Chiese “ci insegna che siamo tutti fratelli e sorelle in umanità e che dobbiamo unirci e lavorare insieme per raggiungere la pace, la tolleranza e la giustizia. Il cristianesimo ci ha insegnato che l'amore, la misericordia e il rispetto reciproco sono la via per raggiungere la pace nel mondo, e questo vale soprattutto per la nostra amata Terra Santa”.
Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme ricordano che “la giustizia e la pace” sono “la chiave per la stabilità e la prosperità nella regione”, e confermano la propria disponibilità “a lavorare con tutte le parti interessate per raggiungere questi nobili obiettivi”. Nel comunicato si ribadisce anche l’a necessità di “preservando i Luoghi Santi e le regole dello ‘status quo’, sotto la tutela hashemita, e sforzandosi di raggiungere una pace duratura e giusta nella regione basata su legittimità internazionale e risoluzioni delle Nazioni Unite”. (GV) (Agenzia Fides 15/5/2023)