AMERICA/BRASILE - Duecento famiglie di migranti inserite nella società in due anni di vita della Casa Bom Samaritano

venerdì, 3 marzo 2023 emigrazione   chiese locali  


Brasilia (Agenzia Fides) - "Celebriamo con gratitudine a Dio questi due anni, con la gioia di aver visto che tutte le famiglie che erano nella Casa Bom Samaritano se ne sono andate con la tranquillità di avere nel gruppo familiare almeno una persona con un lavoro, oltre ad altri sostegni materiali e anche con tutta la loro situazione regolare, sia per quanto riguarda i documenti che l’accesso alle prestazioni sociali". Con queste parole suor Rosita Milesi, direttrice dell'Istituto per le migrazioni e i diritti umani (IMDH), che collabora anche in vari ambiti e servizi nella Casa Bom Samaritano di Brasilia, sottolinea i due anni di attività del Centro, inaugurato nel febbraio 2021 (vedi Fides 9/6/2021; 22/10/2022).
Il Centro accoglie gruppi di famiglie, dove genitori e figli partecipano ad un programma speciale mirato allo sviluppo umano integrale. Tutti i membri della famiglia ricevono attenzione secondo diversi aspetti: formazione, assistenza completa per i bambini, formazione per il lavoro, follow-up in caso di malattie o necessità di assistenza sanitaria, momenti quotidiani di preghiera, attenzione psicologica e guida legale. Inoltre si offre un lavoro integrale e organizzato con metodologia di co-gestione.
La casa dispone di 94 posti letto che tuttavia non corrispondono alle persone ospitate, in quanto ad ogni famiglia viene assegnata una camera, indipendentemente dal numero di persone che compongono la famiglia. Questa metodologia di una famiglia in ogni stanza, è molto importante per rispettare l'individualità e la privacy di cui il gruppo familiare ha bisogno e merita. In questi due anni la Casa ha accolto poco più di 200 famiglie,
I migranti e i rifugiati accolti qui provengono dagli stati di Amazonas e Roraima. Il Centro non è un rifugio aperto alla popolazione, ma un progetto specifico, con programmazione e metodologia adeguate, al fine di consentire l’inserimento lavorativo e l'autonomia cittadina.
"In questi due anni di servizio ai fratelli migranti, attraverso la Casa del Bom Samaritano sono state assistite diverse persone, tra questi tanti bambini – sottolinea padre Patriky Samuel Batista, Vice segretario generale della Conferenza Episcopale del Brasile (CNBB), che ha presieduto la Messa di ringraziamento -. La presenza della CNBB come partner è resa concreta anche dall'assistenza religiosa, sia con la celebrazione della Santa Messa che nell'ascolto delle storie di ciascuno di loro".
(SL) (Agenzia Fides 3/3/2023)


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