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Sydney (Agenzia Fides) – Le Chiese dell’area dell’Asia pacifico, soprattutto le comunità cattoliche in Australia e Nuova Zelanda, si sono attivate per gli aiuti alla popolazione di Tonga, colpita, dall’eruzione del vulcano sottomarino Hunga-Tonga-Hunga-Ha'apai, lo scorso 15 gennaio. Come appreso dall'Agenzia Fides, una speciale raccolta fondi per sostenere la popolazione di Tonga è stata lanciata dalla Chiesa australiana che, tramite la Caritas, suo braccio operativo a sostegno degli ultimi, sta lavorando per ripristinare le comunicazioni con l’isola, al fine di determinare i bisogni più urgenti.
Afferma una nota della Caritas Australia, pervenuta all’Agenzia Fides: “La cenere vulcanica e le inondazioni di acqua salata provocate dalle onde dello tsunami hanno contaminato le riserve idriche, quindi molte comunità rimarranno presto senza acqua potabile. Tonga ha già normalmente difficoltà con l'approvvigionamento di acqua, perché fa affidamento su pioggia e giacimenti sotterranei, quindi le comunità locali potrebbero trovarsi ad affrontare una situazione davvero difficile. Dai pochi aggiornamenti che sono arrivati, sappiamo che la devastazione è significativa per le comunità della costa, le cui case sono state danneggiate dalle onde dello tsunami, così come sono andati distrutti ponti e strade”. Racconta Damaris Pfendt, Coordinatrice dell’area Pacifico per Caritas Australia: “Fortunatamente, Caritas Tonga ha già rifornimenti di emergenza nella capitale e nelle isole Ha'apai, quindi sarà in grado di rispondere rapidamente ai bisogni immediati. Tuttavia, è fondamentale intensificare gli aiuti". La raccolta fondi di Caritas Australia, avviata sul sito Internet dell’organizzazione, cercherà di rispondere proprio a tali emergenze.
Anche la Caritas in Nuova Zelanda ha avviato uno specifico programma di assistenza, collegandosi direttamente con gli esponenti della Caritas a Tonga, che stanno riorganizzando l’opera di aiuto umanitario, individuando le necessità più impellenti, come ad esempio, dei generatori di corrente elettrica per consentire di svolgere tutte le attività per cui è necessaria l’energia.
Secondo le stime del governo di Tonga, l’84% della popolazione è stata colpita dalle conseguenze dell’eruzione e dello tsunami: l’isola è tuttora ricoperta da una spessa coltre di cenere e si temono ripercussioni sulla salute degli abitanti.
L'arcipelago di Tonga è infatti composto da 169 isole ed è uno dei 14 "Piccoli stati Insulari in via di sviluppo" (Sids) del Pacifico. La regione è tra le più soggette a disastri nel mondo, e ha già affrontato una serie di eventi naturali come cicloni, siccità, eruzioni vulcaniche. Tonga, Vanuatu, Isole Salomone e Fiji sono tra i 15 paesi più a rischio di disastri naturali estremi al mondo, e sono segnalati dagli esperti come particolarmente vulnerabili alla crisi climatica e ai cambiamenti climatici.
(LF-PA) (Agenzia Fides 26/1/2022)