Archdiocese of Seoul
Seoul (Agenzia Fides) - “La Corea del Nord è soggetta a sanzioni estremamente severe a causa del suo programma missilistico e nucleare. Le sanzioni stanno avendo un impatto, ma anziché danneggiare il regime, il peso viene avvertito principalmente dalla popolazione nordcoreana. Le sanzioni stanno creando una spirale discendente per i poveri, e la malnutrizione sembra diffondersi nuovamente in tutto il Paese. Credo che sia necessario riconsiderare le sanzioni”: è quanto afferma la cooperante svizzera cattolica Katharina Zellweger, intervenuta nel corso del “Forum per la condivisione della pace nella penisola coreana” tenutosi nei giorni scorsi dell'Arcidiocesi di Seoul, organizzato dal “ Comitato per la riconciliazione in Corea”, in occasione dei suoi 30 anni di impegno per la pace nella penisola coreana.
Zellweger ha gestito un programma di assistenza di Caritas Hong Kong in Nord Corea. Ha poi operato per l'Agenzia svizzera per lo sviluppo e la cooperazione, risiedendo a Pyongyang dal 2006 al 2011. Oggi è responsabile di una Ong, KorAid che si dedica all'assistenza e promozione integrare persone con disabilità in vari paesi, anche in Corea del Nord.
“La porta della Corea del Nord è attualmente chiusa - per i sudcoreani, per le Ong, per le Nazioni Unite . Avendo assistito a molti alti e bassi durante i miei 30 anni di impegno con la Corea del Nord, sono convinta che l'attuale situazione di stallo non durerà per sempre. Sebbene la strada per tornare alla diplomazia e all'impegno sarà lunga e difficile – ancora una volta, saranno necessarie pazienza e determinazione” nota.
Racconta la donna: “Nella primavera del 1995 misi piede in Corea del Nord per la prima volta” per la gestione di un programma di assistenza per bambini indigenti e disabili, per conto di Caritas Svizzera e Caritas Hong Kong, dove la donna ha lavorato per 28 anni.
La Zellweger ricorda di aver visto "la dura realtà e l'incredibile sofferenza” della popolazione, per una grave carestia. “Da lì iniziò il coinvolgimento della Caritas tramite un programma gestito da Hong Kong. Lanciammo appelli anno dopo anno, e riuscimmo a portare aiuti alimentari, ma anche opere di sviluppo nelle cooperative agricole e assistenza negli ospedali. A questo si aggiunsero aspetti di cooperazione allo sviluppo con programmi di formazione. È stato un lavoro pionieristico”.
Lavorando, poi, con l’agenzia svizzera, "l'approccio era giudicare, rimanere imparziali, trattare i nordcoreani con rispetto”, dice. In tal modo si riuscì ad avviare la “Pyongyang Business School” nella capitale nordcoreana, attiva per quattro anni , con la possibilità di inviare giovani nordcoreani all'estero per programmi di formazione , conferenze e viaggi di studio.
“Con KorAid - spiega - siamo partiti da un dato: quasi il 6,2% della popolazione nordcoreana, circa 1,6 milioni di persone, soffre di qualche forma di disabilità. L'organizzazione no-profit KorAid è stata creata per questo. In un periodo di 4 anni, dal 2015 al 2019, KorAid ha effettuato oltre 30.000 interventi di riabilitazione” .
La donna afferma: “Nel corso dei miei molti anni di lavoro in Corea del Nord, con pazienza, determinazione, flessibilità e la volontà di cercare di capire il mondo come lo vede la Corea del Nord, ho iniziato ad ammirare il popolo nordcoreano per il coraggio e la forza di volontà, ma anche per come lottava per farsi strada nelle difficili circostanze".
Sul possibile ruolo della Chiesa cattolica nel promuovere la pace nella penisola coreana, Zellweger nota: “La Chiesa cattolica della Corea del Sud, con perseveranza e fede, svolge già un ruolo importante nel processo di guarigione e mantiene viva la speranza di riconciliazione tra le due Coree”.
Nella condizione attuale, afferma, “si può dare sostegno alle organizzazioni che attualmente hanno la possibilità di operare nel Nord. Ad esempio, quest'anno, l'UNICEF ha inviato 2,7 milioni di dosi di vaccino per bambini in Corea del Nord e ha consegnato 25 container di generi alimentari e medicinali essenziali per i bambini malnutriti”. Secondo il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite del 2022, circa 10,7 milioni di persone – oltre il 40% della popolazione – soffrono di malnutrizione, e un rapporto delle Nazioni Unite sulla sicurezza alimentare del 2025 afferma che il 16,6% dei bambini sotto i cinque anni soffre di ritardo della crescita. “Sostenere l'infanzia del Paese è un buon piano per il futuro, così come impegnarsi nel settore sanitario", rileva.
Zellweger promuove, inoltre, “una diplomazia di pace” che comprende tre attività correlate: il peacemaking, il peacekeeping e il peacebuilding. “Tutte utilizzano la negoziazione e il dialogo per gestire e risolvere i conflitti. Una pace duratura va oltre i trattati e deve essere costruita sulla fiducia, su una comunicazione efficace e sulla ricerca di soluzioni accettabili per tutte le parti. Richiede impegno in tutti i settori della società: governo, settore privato, società civile, mondo accademico e tra i giovani. Sono ben consapevole di quanto ciò sia difficile, soprattutto ora che il Nord è chiuso alla maggior parte del mondo esterno. Ma è fondamentale continuare a trovare modi per creare le condizioni per una pace sostenibile, anche se, al momento, ciò può essere fatto solo in Corea del Sud”.
Un canale possibile per creare fiducia e buone relazioni, conclude, può essere anche la Giornata Mondiale della Gioventù del 2027, che si terrà a Seoul, dove si riuniranno giovani da tutto il mondo. “In generale, ho notato che molti giovani sudcoreani sembrano mancare di entusiasmo per il Nord e il futuro dell'intera penisola coreana. Sarebbe prezioso coinvolgere pienamente le università e le scuole cattoliche per sensibilizzare sul costruire una relazione feconda e piena di speranza con i giovani nordcoreani".
(PA) (Agenzia Fides 21/11/2025)