AMERICA/COLOMBIA - “Difendere e proteggere la vita”: il grido dei popoli indigeni dell’Amazzonia, difensori della casa comune

martedì, 19 ottobre 2021 indigeni   diritti umani   ambiente   chiese locali  

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Timbo de Betania (Agenzia Fides) – “I popoli indigeni dell’Amazzonia si uniscono alla preservazione, conservazione e protezione del territorio, della nostra ‘casa comune’, della nostra Amazzonia colombiana, di fronte alla grande minaccia che si avvicina. Forse per il governo non siamo una regione che genera denaro, e non produciamo economicamente niente, però garantiamo al governo locale, dipartimentale, nazionale e internazionale, quello che è più importante e prezioso: la ‘vita’, la protezione e la tranquillità a tutto il paese, al mondo e alle generazioni future”.
E’ un passo del comunicato diffuso al termine dell’incontro dei leader indigeni dei dipartimenti di Vichada, Guaviare, Vaupés e Amazonas, che si sono incontrati, dal 3 all'8 ottobre, a Timbo de Betania, comune di Mitú – Vaupés, con l'obiettivo di prendere in considerazione la realtà della "casa comune" dell'Amazzonia colombiana, convocati dalla Pastorale Sociale Regionale della Colombia sud-orientale.
“La casa comune per i popoli indigeni è intesa come un tutto, è ‘il mondo’, è il modo di intenderlo e di relazionarsi con la natura e la biodiversità in generale, e di mantenere l’equilibrio con la Madre Terra” è scritto del documento conclusivo, pervenuto all’Agenzia Fides. Viene ribadito che l’invasione degli enti pubblici o privati e delle imprese estrattive, causa un grave danno ambientale ed ecologico, provocando uno squilibrio e la perdita di vite, non solo dei popoli indigeni ma di tutto l’ecosistema. “Di conseguenza, noi popoli indigeni dell’Amazzonia colombiana, come difensori e preservatori della vita, manifestiamo la nostra grande preoccupazione e reclamiamo spazi di concertazione per intavolare dialoghi che portino a comprendere, preservare e conservare la nostra casa comune”.
Ribadendo la necessità primordiale di “difendere la vita, per garantire la sopravvivenza dei popoli indigeni e, in generale, del bioma amazzonico”, messi in pericolo dalle attività di deforestazione, estrattive e di contaminazione provocate dalle grandi imprese, con il consenso dello Stato, i partecipanti all’incontro formulano la proposta intitolata “Difendere e proteggere la vita”. Si articola in 5 azioni: Esigere dallo Stato la conservazione dei popoli indigeni e la garanzia di una vita degna. Rispettare i territori dei popoli nativi dell’Amazzonia. Riconoscere l’autonomia dei popoli indigeni. Difendere la vita in Amazzonia. Riconoscere e garantire la continuità dell’educazione propria di ogni popolo indigeno che abita nell’Amazzonia colombiana.
La richiesta è diretta a tutte le autorità istituzionali, dalla Presidenza della repubblica ai ministeri interessati, ai governatori e ai sindaci dei territori interessati, alla Corte Costituzionale e alla Corte Suprema di Giustizia… I leader indigeni infine chiedono a tutte le realtà, ecclesiali, della difesa dei diritti umani e dei popoli indigeni, alle agenzie nazionali e internazionali, di “continuare a sostenerli nella difesa dei popoli indigeni e nella cura e protezione della casa comune”. (SL) (Agenzia Fides 19/10/2021)


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