Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Esprimendo la speranza che il prossimo anno si possa tornare a celebrare l’Assemblea annuale in presenza e non in forma digitale, il Presidente delle Pontificie Opere Missionarie, l’Arcivescovo Giampietro Dal Toso, ha iniziato il suo discorso il 1° giugno salutando i Direttori nazionali collegati dai rispettivi paesi, in particolare ringraziando quanti hanno terminato il loro incarico e quanti lo hanno appena iniziato.
L’Arcivescovo ha rivolto lo sguardo all’anno trascorso, vissuto all’insegna della pandemia, che ha costretto ad assumere modalità diverse di lavoro da parte dei Segretariati internazionali, evitando visite e incontri, mentre anche le Direzioni nazionali hanno dovuto adattarsi alla nuova situazione, con una maggiore presenza nelle radio, nelle televisioni e nei social media. ”Vi incoraggio in questo senso a continuare con convinzione in questo percorso – ha detto il Presidente -, per trovare le persone lì dove sono. E’ evidente che nessun social sostituisce l’incontro personale, ma usiamo i mezzi per creare contatti.” Da registrare anche l’alta partecipazione delle Direzioni nazionali ai tre webinar che sono stati organizzati in spagnolo, francese e inglese, con una partecipazione a quest’ultimo di più di 200 persone, e altri incontri che si sono svolti su piattaforme digitali.
Mons. Dal Toso ha poi citato il Fondo di emergenza per il Covid istituito lo scorso anno dal Santo Padre presso le Pontificie Opere Missionarie, che ”ha avuto un riscontro importante, sia perché abbiamo dimostrato la flessibilità di rispondere ad un grave bisogno del momento, sia perché con questo fondo abbiamo sostenuto delle Chiese e delle comunità locali in grave difficoltà”.
Prendendo spunto dal cambio del Segretario generale della Pontificia Unione Missionaria (PUM), che Paolo VI definì come l’anima delle Opere, l’Arcivescovo ha indicato due funzioni importanti per valorizzare la PUM anche a livello locale: la promozione di una buona teologia, senza la quale il nostro lavoro rischia di perdere la sua specificità, e quella della informazione e della formazione, poiché "promuovere la conoscenza del mondo missionario e la formazione alla coscienza missionaria è necessario, oggi come ieri”.
Sottolineando il fondamentale ruolo delle POM nel sostegno alla vita delle Chiese locali, guardando al futuro, il Presidente delle POM ha ricordato che nel 2022 si celebreranno tre grandi anniversari, a cui se ne aggiunge un quarto: 400 anni dalla fondazione di Propaganda fide; 200 anni dalla fondazione della prima Opera, l’Opera per la Propagazione della fede; 100 anni dalla elevazione delle Opere a Opere Pontificie. Inoltre si celebreranno i 150 anni dalla nascita del Beato p. Paolo Manna, fondatore della PUM. "Spero che tutto questo porterà la Chiesa a riflettere sul senso della missione oggi. Ma la Chiesa lo potrà fare nella misura in cui anche noi la aiuteremo a riscoprire il senso della missione come annuncio del Vangelo”. Tali anniversari comunque saranno celebrati a livello locale, più che con grandi celebrazioni, muovendo così lo spirito missionario. Inoltre, ha proseguito l’Arcivescovo, è molto probabile che l’anno prossimo avvenga anche la beatificazione di Pauline Jaricot, fondatrice dell’Opera della Propagazione della Fede e del Rosario vivente.
La sua figura di evangelizzatrice è moderna per almeno due aspetti: "E’ stata una donna laica che nel battesimo ha trovato la radice per il proprio impegno nella Chiesa. E’ stata una missionaria in un mondo scristianizzato bisognoso di salvezza in Cristo, del quale ha avuto una intima esperienza mistica. Battezzata e missionaria: questa la chiave per capire questa figura che parla anche al mondo di oggi, dove abbiamo bisogno di laici che grazie alla propria esperienza personale di Cristo diventano missionari per la trasformazione dei cuori e del mondo”.
Nella parte conclusiva del suo discorso, il Presidente si è soffermato su alcune considerazioni pratiche tra cui la sede dell’Assemblea generale del prossimo anno che sarà a Lione, dove nacque e operò la Jaricot; quindi l’uso dei social media per la raccolta dei fondi; lo scambio del materiale di animazione missionaria tra Direzioni nazionali. (SL) (Agenzia Fides 02/06/2021)