ASIA/PAKISTAN - La provincia del Sindh in difesa degli imputati di blasfemia

sabato, 18 aprile 2015

Karachi (Agenzia Fides) – L'Assemblea della provincia pakistana del Sindh ha adottato un provvedimento che riguarda l’applicazione della legge di blasfemia: da oggi è obbligatorio che un imputato di blasfemia sia sottoposto a una visita psichiatrica. E se i medici riveleranno che la persona è affetta da un patologia, dovrà essere curata. Sul provvedimento, adottato il 10 aprile, hanno espresso un gradimento esponenti delle minoranze religiose.
La legge impone che la visita medica si effettuata prima di qualsiasi procedimento giudiziario e consente ai giudici di considerare una riduzione delle pene per le persone riconosciute affette da una patologia mentale.
Secondo Nasir Saeed, direttore dell’Ong “CLAAS”, anche se il provvedimento non rappresenta un cambiamento diretto della legge sulla blasfemia, “è un passo significativo da parte del governo Sindh e aiuterà a salvare vite umane molte vittime innocenti”, dato che in numerosi casi, persone affette da malattia mentale sono state accusate e riconosciute colpevoli di blasfemia. La controversa legge continua ad essere “tra le cause principali della sofferenza dei cristiani e di altre minoranze religiose in Pakistan, ed è urgente modifiche a questa legge”.
Saeed aggiunge in una nota inviata a Fides: “Vorrei che il governo Sindh facesse un ulteriore passo avanti, adottando provvedimenti che puniscono quanti formulano le false accuse di blasfemia, per fermare la abuso di questa legge, utilizzata per regolare vendette personali”. (PA) (Agenzia Fides 18/4/2015)


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