Kasur (Agenzia Fides) – Esiste un sottile strumento di oppressione contro i cristiani in Pakistan: il land grabbing. E’ un fenomeno che consiste nell’espropriare sistematicamente le famiglie cristiane della terra (grandi appezzamenti di terreno, specie agricolo, ma anche case). Si tratta di un abuso utilizzato da individui potenti e grandi latifondisti anche per proprietà delle Chiese. E’ quanto denuncia all’Agenzia Fides l’avvocato cattolico Sardar Mushtaq Gill, attivista per i diritti umani. Secondo l’avvocato questo fenomeno è spesso mascherato da casi di blasfemia: tramite false accuse, i cristiani vengono messi in fuga o “eliminati” in contese private che spesso nascondono casi di “land grabbing”.
L’avvocato cita alcuni recenti casi a sua diretta conoscenza: un operaio cristiano che viveva nell’area di Pattoki aveva lasciato la sua casa per andare a lavorare in una fornace di mattoni. Un uomo musulmano ha occupato la sua casa. La famiglia cristiana, venuta a sapere dell’occupazione illegale, ha provato a chiederne la restituzione ma è stata minacciata e percossa. La famiglia ora ha trovato protezione nella Chiesa del Pakistan (anglicana), che la sta aiutando a promuovere una azione legale.
“Ho visto numerosi casi in cui influenti musulmani si appropriano di terreni agricoli appartenenti a famiglie cristiane in Punjab, con la complicità della polizia. Così proprietari terrieri e potenti imprenditori musulmani in Pakistan violano i diritti di famiglie povere e indifese, delle minoranze religiose” nota l'avvocato Gill. “Tali operazioni – riferisce a Fides – di solito hanno successo perché l’impunità e garantita. Cercheremo di difendere i diritti dei cristiani ricorrendo in tribunale”. (PA) (Agenzia Fides 16/12/2014)