AMERICA/VENEZUELA - I Vescovi preoccupati per le prese di posizione radicali e per le decisioni adottate al margine o contro lo spirito della Costituzione

lunedì, 27 aprile 2009

Caracas (Agenzia Fides) – “Il Venezuela ha futuro! e dobbiamo costruirlo tra tutti. Per cui è indispensabile che tutti riconosciamo l’esistenza di coloro che non sono con noi e di quanti la pensano diversamente da noi”. È l’esortazione dei Vescovi del Venezuela al termine della 39ma Assemblea Straordinaria Plenaria, che aveva per titolo “Convivenza democratica”. I Vescovi si mostrano preoccupati per la situazione attuale del Paese, visto che “negli ultimi mesi le posizioni si sono fatte più polarizzanti e da parte del potere vengono prese decisioni che si pongono al margine o sono contrarie allo spirito e alla lettera della Costituzione, legge fondamentale della Repubblica, riflettendo così una maggiore ralicalizzazione del processo rivoluzionario”. I Presuli considerano inoltre che sebbene si siano realizzati “sforzi concreti per uscire da questa situazione, si sono moltiplicate le condizioni di emarginazione, e mano a mano stanno coinvolgendo altri settori, continuando a ridurre o negando spazi di partecipazione e cittadinanza”.
Nella loro esortazione i Vescovi denunciano che “non è possibile favorire il dialogo né avere pace in una nazione in cui il governo pretende di imporre con la forza il suo progetto di Paese a tutta la popolazione”, soprattutto se si considera che questa pretesa è stata respinta dagli elettori durante il Referendum del 2 dicembre 2007. I firmatari si mostrano inoltre preoccupati per i “diversi attori della società che ignorano la volontà popolare, ostacolano o coartano l’azione delle autorità elette legittimamente e democraticamente dal popolo”.
Un altro tema sottoposto alla riflessione riguarda il “crescente arbitrio nell’amministrazione della giustizia, dove le persone non vengono trattate nella loro condizione di cittadini, uguali davanti alla legge, ma secondo la loro adesione ideologica o la loro militanza politica”. Anche il tema lavorativo è stato oggetto di riflessione da parte dei Vescovi, perché “i frequenti scontri lavorativi rivelano un’acuta crisi economica e sociale, aggravata dalla crisi finanziaria mondiale”, per cui esortano i responsabili del mondo lavorativo “a cercare strade che conducano a riconoscere la giusta dignità dei lavoratori e delle loro famiglie”.
“Il diritto che ha la cittadinanza ad un’informazione veritiera – si legge ancora nel testo - si è visto sminuito da una progressiva scalata di interventi ufficiali che si propongono di limitare l’autonomia dei mezzi di comunicazione”. Inoltre vengono applicati criteri diversi a seconda se si tratti di mezzi ufficiali o mezzi privati.
Davanti a queste problematiche, i Vescovi rivolgono un appello alla razionalità, “nel momento di dare soluzione ai problemi”, adottando “un atteggiamento di collaborazione critica che si diriga ed orienti alla ricerca del bene comune”. Esortano tutti a “proporre strade di intesa e di consenso, che ci permettano di migliorare, correggere e crescere, generare speranza, ed incoraggiare i cambiamenti profondi che devono prodursi nelle persone e nelle istituzioni, nonostante le difficoltà e i limiti”. È fondamentale rimettere al centro di ogni discussione “la vita quotidiana delle persone, la soluzione dei loro problemi ed inquietudini, prima e al di sopra del discorso puramente ideologico che pospone ed allontana le soluzioni”.
“Come Pastori ci sentiamo impegnati a difendere tutti i diritti umani, a contribuire decisamente allo sradicamento della povertà nella società venezuelana ed a promuovere la difesa della vita e quanto elevi il valore e la dignità della persona” terminano i Vescovi del Venezuela. (RG) (Agenzia Fides 27/4/2009)


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