Caracas (Agenzia Fides) – Il Presidente della Venezuela Nicolás Maduro ha annunciato ieri, 5 dicembre la creazione della Zona operativa di difesa globale ZODI (una sorta di regione di comando militare) “Guyana Esequiba”, la regione della confinante Guyana rivendicata da Caracas (vedi Fides 1/12/2023)
A seguito del controverso referendum di domenica 3 dicembre, nel quale il 95% dei partecipanti hanno detto “sì” ad includere nel territorio nazionale la regione contesa, Maduro ha così intrapreso quello che sembra essere il primo passo per annetterla.
Tra le cinque domande alle quali gli elettori dovevano rispondere c’era quella se il Venezuela dovesse o meno respingere la decisione arbitrale del 1899 e la giurisdizione della Corte internazionale di giustizia sul soggetto (sulla storia della controversia legale internazionale vedi Fides 1/12/2023).
È stato anche chiesto loro se la cittadinanza venezuelana dovesse essere concessa o meno agli abitanti del nuovo “Stato di Guyana Esequiba”, oltre che se l’Accordo di Ginevra del 1966 fosse “l’unico strumento giuridico valido” per raggiungere una soluzione pratica e soddisfacente per il Venezuela e la Guyana riguardo alla controversia sul territorio della Guayana Esequiba”.
Secondo il Consiglio elettorale nazionale, hanno partecipato più della metà dei 20,7 milioni di elettori, un dato contestato dall'opposizione-
L’annuncio della creazione della ZODI segue quello, con il quale Maduro ordina la creazione di una divisione della compagnia petrolifera statale Pdvsa per iniziare "immediatamente" a "concedere licenze operative per l'esplorazione e lo sfruttamento di petrolio, gas e miniere" nella Guyana Esequiba.
Nel contempo le autorità di Caracas hanno pubblicato una mappa con i nuovi confini del Venezuela che ingloba la regione contesa.
Le mosse di Caracas hanno suscitato viva inquietudine in Guyana dove ieri sera, il Presidente della Guyana Irfaan Ali ha qualificato le dichiarazioni del Presidente Maduro come una "minaccia diretta" al suo Paese.
La Guyana Esequiba è un'area ricca di risorse minerarie e acquifere. Recenti scoperte nell’area hanno portato le riserve petrolifere della Guyana a circa 11 miliardi di barili, ovvero lo 0,6% del totale mondiale. La scoperta delle risorse naturali ha fatto sì che la Guyana diventasse uno dei Paesi con la crescita economica più elevata al mondo: ha registrato un aumento del PIL del 57,8% nel 2022 e per quest'anno si prevede una crescita superiore al 20%. Il reddito pro capite della Guyana è triplicato dal 2019 grazie allo sfruttamento del petrolio.
La Guyana spera di produrre 1,2 milioni di barili al giorno entro il 2027, il che la renderebbe il terzo produttore di petrolio dell’America Latina, superando addirittura il Venezuela. (L.M.) (Agenzia Fides 6/12/2023)