AMERICA/VENEZUELA - L’Arcivescovo di Caracas deplora l’assalto alla sede arcivescovile: “È importante iniettare una grande dose di serenità e di calma”

giovedì, 28 febbraio 2008

Caracas (Agenzia Fides) - Nella mattinata di ieri, 27 febbraio, un gruppo di studenti e rappresentanti dei collettivi rivoluzionari ha occupato il Palazzo Arcivescovile di Caracas, costringendo gli impiegati a lasciare la sede. L’obiettivo era diffondere attraverso i mezzi di comunicazione un comunicato di protesta nei confronti della Chiesa cattolica e contro la catena indipendente di notizie “Globovisión”. Secondo Mons. Jesús González de Zárate, Vescovo ausiliare di Caracas, che si trovava nella sede arcivescovile al momento dell’assalto, queste persone “hanno chiesto agli impiegati di uscire dagli uffici perché volevano diramare un comunicato”. “Nonostante avessero assicurato che si sarebbe trattato di una occupazione pacifica, alcune di queste persone a viso coperto hanno chiuso gli uffici, staccato i telefoni ed ostacolato il normale accesso al Palazzo, provocando una situazione di paura” ha aggiunto.
Il Cardinale Jorge Urosa Savino, Arcivescovo di Caracas, assente al momento dell’assalto, rivolgendosi ai venezuelani ha considerato l’accaduto come un fatto di violenza ed ha chiesto al governo nazionale di fermare questa tragica deriva. “Deploro e respingo l’occupazione del Palazzo, perché sebbene non ci siano stati danni ed aggressioni alle persone, è sempre un atto di violenza irrompere in un posto e prenderne possesso, ostacolare lo svolgimento delle attività, esigere che la gente vada via o impedirne l’accesso. È importante che si inietti una grande dose di serenità e di calma” ha affermato. “Ovviamente, tutti i settori della società sono chiamati a contribuire affinché ci sia calma, concordia, armonia e pace. Che tutte le cose si risolvano per via democratica, mediante il dialogo, la comprensione e la ricerca comune delle soluzioni” ha aggiunto.
Secondo il Cardinale Urosa Savino, gli obiettivi degli assalitori “sono completamente sbagliati” e rappresentano “un grave errore”. I veri obiettivi della rivoluzione dovrebbero essere “vincere la miseria, sconfiggere la fame, la malaria e la febbre gialla. Gli obiettivi devono consistere nel dare ai venezuelani un’abitazione degna e non questa terribile situazione di carenza che milioni di compatrioti sono costretti a vivere a causa anche di una stasi economica assolutamente eccezionale in cui vive il Paese”.
Non è la prima volta che il Cardinale Urosa Savino e la Conferenza Episcopale Venezuelana rivolgono un forte appello alla calma, alla ragione ed ad abbandonare la violenza che da tempo attanaglia il Paese. Alcuni giorni fa è stata assaltata anche la Nunziatura Apostolica in Venezuela. (vedi Fides 18/2/2008 e 19/2/2008). (RG) (Agenzia Fides 28/2/2008; righe 29, parole 396)


Condividi: