AMERICA/VENEZUELA - Comunicato del Consiglio Nazionale dei Laici sulla riforma costituzionale: "L'attuale proposta non è accettabile in quanto contraddice diritti umani ineludibili"

mercoledì, 31 ottobre 2007

Caracas (Agenzia Fides) - "La riforma costituzionale che ci viene proposta non è una modifica parziale della nostra Carta fondamentale, bensì un cambiamento radicale di questa. Ciò che ci chiedono di approvare sono nuove basi per la vita sociale, la maggior parte delle quali contraddicono i diritti umani fondamentali della convivenza sociale": è quanto afferma il Consiglio Nazionale dei Laici del Venezuela in un comunicato nel quale esprime solidarietà ai Pastori della Chiesa, dopo il documento della Conferenza Episcopale titolato “Siamo chiamati a vivere in Libertà” (vedi Fides 22/10/2007), e contemporaneamente presenta la sua opinione, come venezuelani e come cattolici.
Secondo il Consiglio Nazionale il procedimento mediante il quale si è avviata la riforma, ha carattere incostituzionale ed ostacola la realizzazione delle finalità di solidarietà democratica che gli sono proprie. Sebbene si riconoscano alcuni elementi positivi nel Progetto, tuttavia, "la forma globale proposta per la sua approvazione ostacolerebbe la loro considerazione". Inoltre nel Progetto si notano segni "che contraddicono i valori che ispirano i procedimenti democratici e pluralistici segnalati dalla Dottrina Sociale della Chiesa."
Si analizza quindi nel documento alcuni dei punti più conflittuali del Progetto, ricordando che i cattolici non possono trascurare il richiamo alla loro coscienza lanciato dalle gravi sofferenze causate dall'ingiustizia, subite da numerosi esseri umani. L'attuale proposta non è quindi accettabile perchè contraddice Diritti Umani ineludibili, e tutti i cattolici e le persone di buona volontà sono quindi invitate "a pregare, a riflettere sull'attuale progetto ed a prendere posizione, alla luce dei principi fondamentali per ogni persona e per la società".
Il comunicato conclude affermando che "è fondamentale creare le condizioni affinché la popolazione possa partecipare e decidere: non in base a pregiudizi, bensì a nome dei principi; non per difendere interessi, bensì per difendere valori; non a favore o contro un governo, bensì per un paese". (RG) (Agenzia Fides 31/10/2007; righe 24, parole 307)


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