AMERICA/VENEZUELA - I Vescovi considerano moralmente inaccettabile la proposta di Riforma Costituzionale perché “lede i diritti fondamentali del sistema democratico e della persona, mettendo in pericolo la libertà e la convivenza sociale”

lunedì, 22 ottobre 2007

Caracas (Agenzia Fides) - “Chiamati a vivere nella libertà” è il titolo dell'Esortazione dei Vescovi del Venezuela nella quale analizzano la proposta di Riforma Costituzionale presentata alla nazione lo scorso 15 agosto, al fine di "illuminare, con una valutazione etica, il giudizio e la decisione sul progetto di Riforma che spetta ai venezuelani". I Vescovi mostrano la loro preoccupazione soprattutto riguardo al punto centrale: "che il Venezuela passi da uno ‘Stato democratico e sociale di diritto e di giustizia’ (Art. 2) dell'attuale Costituzione, ad essere uno ‘Stato Socialista’ (art. 16 della proposta)". Per i Vescovi questo "limita la libertà dei venezuelani, si incrementa eccessivamente il potere dello Stato, si elimina la decentralizzazione, il governo controlla moltissimi spazi della vita civile". Secondo l'esperienza di altri paesi, con tale sistema "lo Stato ed il suo governo si trasformano in oppressori delle persone e della società, coartano la libertà personale e l'espressione religiosa, causano un grave deterioramento nell'economia, producendo una povertà generalizzata". Questa proposta di passare ad uno "Stato Socialista" secondo i Vescovi "è contraria ai principi fondamentali dell'attuale Costituzione, e ad una retta concezione della persona e dello Stato".
Inoltre "il nuovo potere dello Stato, il ‘Potere Popolare’, non nasce dal suffragio né da elezioni e la sua promozione, organizzazione e registrazione è competenza del Potere Nazionale". In questo modo “si lede la libertà di associazione, mettendola nelle mani dello Stato, il quale infrange il carattere democratico ed elettivo di tutti i livelli di governo, previsto nell'articolo 6 della Costituzione, e toglie potere al popolo".
Secondo i Vescovi il Progetto presentato "per la radicalità e la profondità dei cambiamenti introdotti nella struttura dello Stato, va oltre una Riforma". Inoltre "la proposta di Riforma esclude i settori politici e sociali del paese che non siano in accordo con lo Stato Socialista, restringe le libertà e rappresenta una retrocessione nel progresso dei diritti umani". Perciò i Vescovi sottolineano che, in quanto "il progetto di Riforma lede i diritti fondamentali del sistema democratico e della persona, mettendo in pericolo la libertà e la convivenza sociale, è moralmente inaccettabile alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa". Al termine della loro Esortazione, i Vescovi invitano tutti i fedeli a pregare intensamente per la loro Patria, chiedendo la luce dello Spirito Santo per tutti i cittadini in questa difficile decisione. (RG) (Agenzia Fides 22/10/2007; righe 28, parole 385)


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