Manila (Agenzia Fides) - Il Nuovo Esercito Popolare (NPA) ha annunciato una tregua, nel conflitto in corso contro l'esercito filippino, per i giorni 25-26 dicembre e dal 31 dicembre al 1° gennaio. Il Partito Comunista delle Filippine, ala politica del movimento ribelle, lo ha definito "un cessate il fuoco unilaterale" di quattro giorni per Natale, emesso "in segno di solidarietà con il popolo filippino, impegnato a celebrare in modo semplice le sue festività tradizionali, in un contesto di gravi condizioni sociali ed economiche".
A livello istituzionale, il sottosegretario Ernesto Torres Jr., direttore esecutivo della Task Force nazionale che combatte l'insurrezione comunista, ha definito l'annuncio della tregua "vuoto e non verificabile". "Non è stato coordinato con il governo e manca qualsiasi meccanismo di corresponsabilità", ha detto, affermando che le forze armate filippine "continueranno a svolgere il loro dovere costituzionale di proteggere i cittadini". Torres ha invitato i membri del NPA ad avvalersi dell'amnistia e dell'offerta di un programma di reintegrazione nel tessuto sociale, deponendo le armi e iniziando "un percorso di riconciliazione".
"La popolazione filippina accoglie con favore, promuove e prega e per la pace durante le festività natalizie poiché il cessate il fuoco è sempre una cosa bona", commenta all'Agenzia Fides p. Sebastiano D'Ambra, PIME, missionario di lungo corso a Mindanao, impegnato nel movimento per il dialogo "Silsilah" . "A Mindanao - ricorda il missionario - alcune zone sono controllate dai ribelli comunisti, legati alle popolazioni tribali. Un'altra situazione di tensione è quella relativa alla presenza di gruppi islamici radicali e violenti". P. D'Ambra auspica che "il Natale 2025 sia un tempo di pace, per guarire le ferite, per costruire relazioni autentiche e sincere tra cristiani e musulmani e tra persone distanti, come soldati e ribelli".
Il New People's Army (NPA), è un gruppo di guerriglia comunista che ha iniziato la sua attività nel 1969, espressione del partito rivoluzionario marxista-leninista-maoista fondato da José Maria Sison nel 1968, con l'obiettivo di rovesciare il governo filippino e fondare uno stato socialista attraverso la guerriglia armata.
Il conflitto ha causato, in oltre 50 anni, circa 40.000 vittime. Dopo alterne vicende di guerriglia e di tentativi di accordi, con il fallimento del cessate il fuoco del 2019 si sono intensificate le operazioni di repressione militare dei territori dove è presente il movimento, aree rurali a Luzon, nelle Visayas e a Mindanao. Nel 2023, le forze del NPA controllavano circa 200 villaggi, rispetto agli oltre 1.300 del 2008. Secondo stime del governo, il gruppo conta oggi circa 1.500 combattenti armati. Il presidente delle Filippine , Ferdinand Marcos Jr., ha promesso che l'esercito debellerà del tutto il NPA entro il 2028.
(PA) (Agenzia Fides 17/12/2025)