Luca Mainoldi
Roma (Agenzia Fides) – “L’Africa viene vista spesso come una bambina nella cuna, la cui voce si percepisce come un grido che disturba, e che va tranquillizzata donandole un po' di ‘latte’ sotto forma di aiuto allo sviluppo”. Esordisce così l'Arcivescovo Fortunatus Nwachukwu, Segretario del Dicastero per l'evangelizzazione (sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari), nel suo intervento al colloquio “La Chiesa in Africa: prospettive generali in vista del Conclave e del futuro della Chiesa”, tenutosi martedì 6 maggio, presso la Pontificia Università della Santa Croce.
L'Arcivescovo Nwachukwu sottolinea come a livello di politica internazionale ci sia chi “ha solamente l’idea di Africa come un infante nella culla: si dice 'per favore andate a tranquillizzare la bambina perché smetta di disturbare gli adulti che stanno parlando'. E allora si dà un po’ di latte al bebè sotto forma di sussidio per farlo tacere e lasciare parlare gli adulti. Per questo spesso l’Africa si vede come una bambina che non ha voce da essere presa in considerazione”.
“Nel mondo politico, purtroppo, l’Africa è ancora solo o una miniera, da dove estrarre minerali per le proprie produzioni, oppure un deposito per le proprie scorie” afferma il Segretario del Dicastero missionario. “E quando gli africani cercano di rialzare la testa per cambiare questo stato di cose, c’è chi attizza incendi per impedire qualsiasi cambiamento”.
Quindi – prosegue l'Arcivescovo Nwachukwu - a livello internazionale l’Africa viene vista o come una bambina nella culla, oppure come una miniera o una discarica”. “Abbiamo quindi bisogno di una nuova mentalità a iniziare nella Chiesa”. “L’Africa si trova in una situazione che non ha voluto ma sta lavorando per reagire, per rialzarsi” sottolinea. “E il Signore sta appoggiando l’Africa, il continente che Gesù ha voluto legare a Se Stesso fin da quando bambino vi si era rifugiato quando era in pericolo”.
L'Arcivescovo Nwachukwu ricorda che esistono i nuovi Erodi presenti pure in Africa, come “l’ideologia moderna che vuole distruggere la Chiesa”.
È soprattutto l’ideologia del facile guadagno a conquistare le giovani generazioni africane, ricorda L'Arcivescovo Nwachukwu. “Questa è la vera sfida: come far capire ai giovani dove si trova la vera felicità, il vero senso della vita” dice. “Tanti alla ricerca del guadagno facile cadono nelle truffe, o diventano affiliati a bande criminali o sette. In relazione a questi fenomeni quello che mi preoccupa è che si lavora per distruggere l’immagine della Chiesa. La Chiesa che è venuta per salvare, viene presentata come se fosse una presenza arrivata per sfruttare la gente e per distruggere ciò che c’era prima. Se un giovane è cresciuto con queste idee, rifiuta la Chiesa, dimenticando che se ha ricevuto un’istruzione è perché c’era un missionario che si è sacrificato per costruire la scuola dove è andata a studiare”
Secondo il Segretario del Dicastero per l'evangelizzazione occorre “rafforzare la memoria dei nostri missionari”. “E grazie a Dio che in Africa abbiamo ricevuto la fede dagli occidentali, che io chiamo gli eroi della fede, quei missionari che sono partiti per gli altri continenti, quando partire significava morire, anche perché non esistevano i mezzi di oggi” sottolinea. “I missionari sono stati il miglior prodotto di esportazione dell’occidente; ed è ora di raccogliere i frutti di quanto da loro seminato” conclude L'Arcivescovo Nwachukwu. (L.M.) (Agenzia Fides 7/5/2025)