AMERICA/NICARAGUA - Espulso il Presidente dei Vescovi, il Celam: dolore per “i fatti che affliggono la Chiesa pellegrina in Nicaragua”

sabato, 16 novembre 2024

Managua (Agenzia Fides) - Dolore per “gli avvenimenti che affliggono la Chiesa pellegrina in Nicaragua”. È il messaggio che il Celam, il Consiglio episcopale latinoamericano e caraibico, ha inviato al cardinale Leopoldo José Brenes, arcivescovo di Managua e vicepresidente della Cen, ovvero la Conferenza episcopale del Nicaragua, a seguito dell'arresto e dell'espulsione del vescovo di Jinotega e Presidente della Conferenza Episcopale del Nicaragua, Carlos Enrique Herrera Gutiérrez, avvenuta nella sera del 13 novembre. Solo poche ore prima, la pagina Facebook della diocesi, usata soprattutto per trasmettere in diretta streaming le celebrazioni religiose presiedute dal Vescovo, era stata oscurata.

Nella missiva del Celam, i Vescovi latinoamericani hanno espresso la propria "vicinanza e fraternità" alla Chiesa del Nicaragua e "a tutti i fedeli del Paese". Col pensiero rivolto al vescovo di Jinotega, il Celam eleva al cielo preghiere "affinché questa situazione si risolva presto e possa tornare in patria".

Oltre a esprimere il loro dolore, il Vescovi latinoamericani "si rammaricano della situazione che stanno attraversando diversi vescovi e le loro giurisdizioni" in tutto il Nicaragua e per questo continuano a pregare “affinché tutti i vescovi e il popolo santo di Dio, con la forza della fede”, continuino ad essere “testimoni di fedeltà" a Cristo.

Herrera, presidente della Cen dal 2021, è il terzo vescovo espulso dal governo dopo Rolando Álvarez, vescovo di Matagalpa e Isidoro Mora, vescovo di Siuna (questi ultimi due furono poi accolti a Roma nelle strutture della Santa Sede).

Secondo un rapporto pubblicato due settimane fa dalla Ong Colectivo Nicaragua Nadie Más, del Costa Rica, dal 2018 ad oggi sono più di 50 i religiosi espulsi dal governo di Ortega (che accusa la Chiesa di aver sostenuto le proteste del 2018 durante le quali sono morte oltre 300 persone, ndr). Nello stesso report della Ong, almeno 74 tra religiosi e sacerdoti sono stati detenuti e 35 di loro sono stati privati ​​della nazionalità. (Agenzia Fides 16/11/2024)


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