AFRICA/GUINEA BISSAU - Non solo cocaina: allarme droghe sintetiche a Bissau

giovedì, 4 luglio 2024 droga   sacerdoti  

Bissau (Agenzia Fides) – “Come Chiesa siamo preoccupati per i danni della droga perché destabilizza il Paese, rovina l'economia e il suo commercio è visto come un modo semplice per arricchirsi”, affermano i sacerdoti della Guinea Bissau in una dichiarazione pubblicata al termine della loro assemblea generale.
La droga è una piaga sociale spiegano i sacerdoti perché “vi sono vite perse, con famiglie che si prendono cura di bambini orfani, e se guardiamo a tutto questo scenario, ci renderemo conto che il traffico di droga causa instabilità in Guinea Bissau e un aumento significativo della criminalità transnazionale nel nostro Paese”.
È proprio la criminalità transnazionale ad avere trasformato dai primi anni 2000 la Guinea Bissau in un hub importante del traffico di cocaina proveniente dal Sud America e diretto in Europa passando per l’Africa occidentale, il Sahel e quindi il Nord Africa. La cronica instabilità politica del Paese (dall’indipendenza nel 1974 ad oggi vi sono stati 17 colpi di Stato) ha permesso ai narcos colombiani di insediarsi nel Paese, seguiti da uomini della Ndrangheta, la potente mafia di origine calabrese, che ha un ruolo centrale nella distribuzione globale della “polvera bianca”. La droga giunge per mare nell’arcipelago delle isole Bijagós (88 tra isole e isolotti difficilmente controllabili dalle deboli e corruttibili forze militari e di polizia locali) dove viene stoccata per poi intraprendere il viaggio, attraverso Senegal e Guinea Conakry, verso Mali e Mauritania da dove viene infine convogliata verso l’Europa.
Nel corso degli anni i Paesi dell’Africa occidentali da semplici punti di transito della droga sono diventati anche mercati di consumo (vedi Fides 29/6/2024). Non tanto e non solo della cocaina ma soprattutto di mix di sostanze stupefacenti che sono conosciute con il nome di Kush. Queste misture hanno già suscitato allarme sociale in Liberia, in Sierra Leone e nella Guinea Conakry (vedi Fides 27/10/2023 e 8/4/2024). Con la loro presa di posizione i sacerdoti della Guinea Bissau mettono in luce come il problema riguarda pure il loro Paese. “Esortiamo le autorità della Guinea Bissau a dimostrare prontamente impegno nella lotta contro il traffico di droga” affermano. Tanto più che secondo un’analisi effettuata da un istituto olandese su campioni di Kush sequestrati in Sierra Leone e in Guinea Bissau, per conto dei rispettivi governi, è emersa la presenza di cannabinoidi sintetici e nitazeni, potenti oppioidi sintetici. Questi ultimi conosciuti anche come oppioidi benzimidazolici stanno suscitando allarme nei centri antidroga dei Paesi più sviluppati perché si stanno diffondendo in sostituzione degli oppiacei tradizionali, come l’eroina. I nitazeni sono fino a 20 volte più potenti del fentanyl, che a sua volta è 50 volte più potente dell’eroina e 80-100 volte più potente della morfina. Si capisce dunque gli effetti nocivi derivanti dall’assunzione di queste sostanze per l’elevato potenziale di dipendenza e per la possibilità di causare depressione respiratoria. (L.M.) (Agenzia Fides 4/7/2024)


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