Georgetown (Agenzia Fides)- Tensione tra Guyana e Venezuela mentre si attente oggi, 1° dicembre, la decisione della Corte internazionale di giustizia (ICJ) sulla richiesta della Guyana di emettere misure provvisorie per fermare il referendum organizzato da Caracas per domenica prossima, 3 dicembre, sull’annessione della Guayana Esequiba, che fa parte della confinante Guyana.
La regione di Guayana Esequiba, reclamata dal Venezuela alla Guyana era stata al centro di intervento degli Stati Uniti per bloccare le mire britanniche sull’area nel 1895.
La Guayana Esequiba è una regione di circa 159.500 km2 a ovest del fiume Essequibo, attualmente amministrata e controllata dalla Guyana, ma rivendicata dal Venezuela come parte del suo territorio. La disputa risale all’epoca coloniale, quando Spagna e Paesi Bassi si contendevano il controllo dell’area. Nel 1814, i Paesi Bassi cedettero le sue colonie di Essequibo, Demerara e Berbice alla Gran Bretagna, che in seguito le unificò nella Guyana britannica. Il Venezuela ereditò le pretese spagnole sulla regione dopo la sua indipendenza nel 1811, ma la Gran Bretagna espanse il suo controllo più a ovest del fiume Essequibo nel 19° secolo.
Nel 1895, il Venezuela richiese l’aiuto degli Stati Uniti per risolvere la disputa sul confine con la Gran Bretagna, invocando la dottrina Monroe, che dichiarava il continente americano interdetto all’intervento europeo. Gli Stati Uniti intervennero e costrinsero la Gran Bretagna ad accettare un arbitrato internazionale sull'intero territorio conteso. Il tribunale arbitrale, convocato a Parigi nel 1898, assegnò la maggior parte del territorio alla Guyana britannica nel 1899. Tuttavia, il Venezuela in seguito denunciò il lodo come non valido, accusando il tribunale di essere parziale e corrotto dall'influenza britannica.
La disputa rimase irrisolta dopo che la Guyana ottenne l’indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1966. Da allora il Venezuela ha mantenuto le sue rivendicazioni sulla Guayana Esequiba e ha occasionalmente fatto ricorso a pressioni militari e diplomatiche per affermare la propria sovranità sulla regione. Il Venezuela inoltre ha rifiutato la giurisdizione della ICJ per risolvere la controversia, e ha invece proposto un negoziato bilaterale con la Guyana.
La regione è ricca di risorse naturali, come petrolio, gas, oro, diamanti e legname, che hanno attirato l'interesse di entrambi i Paesi e di società straniere. Negli ultimi anni, la Guyana ha concesso licenze di esplorazione e produzione a diverse multinazionali, come ExxonMobil, per sfruttare le riserve offshore di petrolio e gas nelle acque contese. Il Venezuela ha protestato contro queste attività e ha accusato la Guyana di violare la sua sovranità e integrità territoriale.
Sono stati segnalati movimenti militari ai confini della Guyana sia da parte del Venezuela sia da parte del Brasile, quest’ultimo come misura preventiva. Brasilia cerca di mediare tra i due Paesi finora senza successo. (L.M.) (Agenzia Fides 1/12/2023)